Prosegue senza sosta il dibattito sulla cosiddetta tassa sulle merendine lanciata dal neo ministro Fioramonti e ben accolta dal premier Conte, ma non dal leader M5s Di Maio. Chi si dice contraria all’imposta è Fiona May, due volte campionessa mondiale di salto in lungo e testimonial di una nota marca di snack. Intervenuta ai microfoni di Un giorno da pecora, la britannica naturalizzata italiana ha spiegato: «Tassare le merendine? Non mi piace questa idea, si potrebbero tassare l’alcol o le sigarette per fare una cosa più sana. Ma le merendine no, ai bambini piacciono, ovviamente senza esagerare nel dargliele». Molto più “neutro” il commento di Roberto Fico, presidente della Camera e volto di punta del Movimento 5 Stelle: «Penso che sia assolutamente giusto che l’investimento principale sia su istruzione e formazione. Se non affrontiamo questi problemi in modo definitivo, non andiamo da nessuna parte. E’ il primo punto dell’agenda politica nazionale». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



TASSA SU MERENDINE, CONTE: “CI CONFRONTEREMO”

In merito alla tassa sulle merendine, il premier Conte è intervenuto commentato ai giornalisti che lo attendevano appena giunto a New York dove parteciperà ai lavori dell’Assemblea generale dell’Onu: “non è deciso ancora nulla, la valuteremo insieme, ci ragioneremo e ci confronteremo”. Quindi, come riferisce oggi l’agenzia di stampa Ansa, ha spiegato che è ancora del tutto “prematuro dire se decideremo di sì, tra le ipotesi che ho ventilato c’è anche questa possibilità, un’iniziativa che rappresenta un nuovo approccio in termini di cultura alimentare e per la salute dei nostri bambini”. Conte ha giustificato questo nuovo approccio alla luce delle richieste del nostro Paese che mira sempre di più ad avere la “leadership nel mondo e il primato sul tema del Green new Deal”. E proprio questo sarà uno dei temi principali dell’Assemblea. Questo tuttavia, a detta del premier. “non significa ovviamente tassare il nostro sistema produttivo per liberare risorse, ma significa però creare incentivi per riorientare tutto il sistema in quella direzione”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



STOCCATA A CONTE: “TOTALMENTE SBAGLIATO”

Dopo l’apertura del premier Giuseppe Conte, arrivano il no del leader M5s Luigi Di Maio: si riaccende il dibattito sulla tassa sulle merendine e affini. L’attuale ministro degli esteri ha scritto un lungo post su Facebook per prendere posizione: «Noi abbiamo come obiettivo quello di abbassare le tasse, non di aumentarle. E secondo me è totalmente sbagliato scatenare un dibattito ogni giorno per parlare di nuovi balzelli. […] Un Governo che vuole fare il bene delle persone toglie tasse sul lavoro per permettere alle imprese di assumere nuova gente. Ed è così che avrà i nostri voti in parlamento». L’opposizione è sul piede di guerra, ecco l’affondo della leghista Barbara Saltamartini: «Il trasformista Conte ha svelato la vera faccia del Governo Pd e M5S: governo delle tasse e nemico delle imprese. E come primo atto mettono le tasse su merendine e bibite colpendo duramente il settore del nostro agro-alimentare. Non permetteremo questa aggressione fiscale a chi produce e alle famiglie». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

TASSA SULLE MERENDINE, SALVINI VA ALL’ATTACCO

Non si è fatta attendere la reazione del leader della Lega, Matteo Salvini, alla possibile tassa sulle merendine “introdotta” nella giornata di ieri da parte del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ad Atreju. L’ex ministro dell’interno ha pubblicato attraverso il proprio profilo Twitter un fotomontaggio di Conte con in mano una grossa merendina (per la precisazione un “flauto” del Mulino Bianco), con la scritta “Non è uno scherzo! Si a tassa su merendine”. Salvini ha poi scritto: “Nascondete subito crostatine, flauti, cornetti e bonbon: arriva la tassa sulle merendine!!! P.s. Quando c’è da tassare, a sinistra si eccitano e superano i confini del ridicolo. Questi sono senza speranza…”. Alle parole di Salvini si è unita anche l’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che ha invece scritto: “Manca la tassa sull’aria e le abbiamo messe tutte!”. Commenti negativi anche da parte di Vincenzo Boccia, numero uno di Confindustria, che sottolinea come con questa eventuale tassa si prendono “i soldi dalle imprese” soltanto per inseguire il consenso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CONTE “TASSA MERENDINE PROBABILE”

Il premier Giuseppe Conte apre alla tassa sulle merendine nonché a quella sui voli internazionali. Intervenendo ad Atreju 2019, la festa dei giovani di Fratelli d’Italia, il presidente del consiglio ha appoggiato la proposta del ministro dell’istruzione Fioramento, che vorrebbe appunto “colpire” i cibi cosiddetti spazzatura come le merendine o le bibite gassate. “Mi pare praticabile”, ha spiegato il massimo esponente del governo Movimento 5 Stelle-Partito Democratico. Per quanto riguarda i voli, l’idea è quella di aumentare di un euro le rotte nazionali, e di 1.5 quelle internazionali. Uno sguardo anche all’ambiente: “Elaboriamo un piano industriale con un patto con tutto il mondo produttivo per cui progressivamente, attraverso meccanismi soprattutto incentivanti, riusciamo a orientare tutto il sistema verso la transizione energetica, verso un Green New Deal”. Conte, intervistato da Bruno Vespa, parla anche della questione migranti: “Nel tete à tete con Macron – le sue parole – il tema dei migranti economici è stato al centro della nostra discussione. Non darò tregua a Macron. La Germania ha addirittura dato grandi aperture. Inutile annunciare: dobbiamo avere un meccanismo automatico che si applichi subito. Devono partecipare tutti e 28”.

CONTE AD ATREJU 2019: “TASSE SU MERENDINE E VOLI PRATICABILI”

Si parla anche della futura manovra politica, e Conte fa una precisazione sull’Iva: “Il vero ostacolo, e quindi il vero risultato, sarà evitare l’incremento dell’Iva. Nella manovra potremo solo dare dei primi significativi assaggi del progetto politico. Ho preteso, ad esempio, asili nido gratuiti per famiglie con redditi medi e bassi. Un suo aumento – ribadisce ancora sull’Iva il premier – potrebbe comprimere ulteriormente la domanda interna”. Infine un commento su Matteo Renzi, che recentemente ha creato il suo partito, “Italia Viva”, scindendosi dal Pd, e su Salvini e la posizione della Lega sui migranti: “Matteo Renzi un “demolition man” per il governo? Non ho motivo di crederlo. La Lega si è ritrovata completamente isolata in Europa perché con Afd e altre forze sono ancora più a destra di forze di Paesi di Visegrad. E l’Italia da Visegrad raramente è stata supportata. Se io oggi trovo grande apertura nei meccanismi di redistribuzione non è dai Paesi di Visegrad”.