Nella prima parte della conferenza stampa del Presidente del Consiglio l’annuncio alla nazione di tutte le nuove misure anti-Covid contenute nel Dpcm 26 ottobre (qui tutta la diretta, l’elenco delle novità e il testo del decreto), mentre la parte più sostanziosa dell’intervento di Giuseppe Conte è stata dedicata alle tante domande dei giornalisti accordi a Palazzo Chigi. «Spero che in questo mese che abbiamo davanti, in cui per certo avremo sofferenze e difficoltà, la curva epidemica e il sistema di contact tracing siano riportati sotto controllo, in modo da avere un dicembre e relative festività, più tranquillo e con più libertà», sottolinea il Capo del Governo davanti alla domanda del collega del Messaggero in tema di “fatica” ingente nel trovare una quadra con le nuove misure anti-contagio (locali chiusi alle 18, chiuse palestre, piscine, cinema, teatri, indennizzi ai settori più colpiti tramite bonifici dell’Agenzia delle Entrate). «Fatica nella mediazione? Il momento è molto critico ma confronto con Cts e Regioni è stato e resterà molto serrato. Vogliamo intervenire maggiormente per evitare il caos visto in Europa». Il lungo confronto con diversi punti di vista viene ammesso da Conte, ma questo Governo pur con diversità «ha obiettivo ben chiaro (e i risultati lo dimostrano). Non vogliamo penalizzare il tessuto economico e produttivo e per questo interveniamo subito con indennizzi e misure di ristoro, ma dobbiamo stringere altrimenti non ci rialziamo dopo questo novembre». Sull’accusa di tracciamento non funzionante negli ultimi giorni, il Premier rassicura «Il sistema invece funziona, ma più crescono i contagi (con in media 10 persone ogni volta) e più si capisce la normalità nell’andare in difficoltà».



REGIONI, NATALE E PROTESTE: I TEMI DEL PREMIER

Le Regioni chiedevano strategia differente, ma Governo ha deciso diversamente: perché? Misure “salva-Natale” eviteranno il lockdown a dicembre? Qui Conte entra nello specifico della polemica e ribadisce il criterio usato nel 22esimo Dpcm dell’emergenza coronavirus: «Regioni molto disponibili per il confronto con il Governo: ci siamo ritrovati con proposta diversa su chiusura bar e ristoranti. Finora però abbiamo dato alle Regioni responsabilità locali, ma i dati di oggi purtroppo dimostrano che la pandemia corre di più su tutto il territorio nazionale e così abbiamo deciso misure stringenti a carattere centrale». Invece che coprifuoco, Conte ha virato sul chiudere i locali e tutti i posti si aggregazione, «ecco perché interveniamo già alle 18: capisco il disagio ma sono stato molto chiaro, tutti avranno soldi e indennizzi, ma dobbiamo fare tutti i piccoli sacrifici altrimenti il Paese non ne esce». La strategia è quella di migliorare la curva nelle prossime settimane, «così possiamo fare allentamenti in vista di dicembre e nelle feste di Natale. Sicuramente vorremmo arrivarci con predisposizione d’animo serena, per questo servono le misure: spero possano bastare. A Natale non potremo fare feste e festicciole». In merito al clima di proteste a Napoli e Roma e sull’allarme sanitario Conte si fa serio: «non dobbiamo guardare solo numero decessi ma anche lo stress sanitario sugli ospedali. Lavoriamo per rinforzare la resilienza del nostro SSN», serve così anche integrare spiega il Premier Conte «i medici di base, con rinnovo contrattuale sul tavolo dei Ministri competenti». Sulle proteste in piazze «io le comprendo, anche io fossi in loro proverei rabbia contro le misure del Governo: bisogna però stare attenti alle infiltrazioni che ci sono nei cortei, non possiamo permetterlo e non devono avere spazio».



RISTORO, INDENNIZZI E (POTENZIALI) ERRORI

Nel nuovo decreto ristoro annunciato durante la conferenza stampa, viene chiesto a Conte se serva un nuovo scostamento di bilancio e se in base a questi, il Nadef non rischi di diventare inattendibile. «Governo non sta rincorrendo il virus con il Dpcm pagando tutto quanto non fatto negli scorsi mesi per la prevenzione?», chiede la collega, trovando l’opposizione del Presidente Conte «Decreto legge con indennizzi si aggiungeranno a quelli già preventivati in Manovra: andiamo in Gazzetta Ufficiale già martedì, con possibilità per l’Agenzia delle Entrate di bonificare gli indennizzi già a novembre. CdM sarà domani o martedì: non sarà oggi». Sul fronte Nadef i conti non dovrebbero alterarsi i conti, garantisce Conte su report di Gualtieri e Patuanelli «non c’è necessità di modificare quadro di finanza pubblica». Sugli errori possibili, Conte non ammette forti critiche «Noi non rincorriamo il virus, è il virus che corre tanto: in estate tutti pensavano di aver sconfitto il Covid, ma noi abbiamo prorogato lo stato di emergenza: abbiamo continuato a lavorare per mascherine, respiratori. Ma la pandemia corre più veloce di noi e rimaniamo sopraffatti». Cosa non ha funzionato nel preparare la seconda ondata? «Io non mi ritengono infallibile, ci sono stati errori ma non sottovalutazioni e abbiamo lavorato su tutti i fronti. Ma quando ti viene addosso una guerra è difficile poter vincere e bene subito: serve far ricorso a tutte le forze e i sacrifici, come hanno fatto gli italiani».