«Alitalia è stata sbloccata, forse non ve ne siete accorti»: così il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa organizzata oggi a Palazzo Chigi. Dopo settimane di lavori (e di trattative), il Governo ha individuato il nuovo management – Francesco Caio presidente e Fabio Lazzerini amministratore delegato – ed ha inserito una norma ad hoc nel decreto Rilancio per quanto riguarda l’aspetto finanziario. Il giurista ha tenuto a precisare che l’esecutivo non vuole finanziare la compagnia di bandiera, ma si aspetta «un piano industriale che metta la compagnia nelle condizioni per camminare sulle proprie gambe». Conte ha le idee ben chiare, almeno in base a quanto sostenuto nel corso del punto stampa: «La nuova compagnia deve stare sul mercato e camminare con le proprie gambe». Un nuovo risanamento, dunque, anche se i precedenti non sono dei più rosei…
“ALITALIA É STATA SBLOCCATA”, MA I PRECEDENTI…
Giusto pochi giorni fa il premier Conte aveva annunciato il via alla Newco con i nuovi vertici, promettendo una riforma del trasporto aereo nazionale: «Abbiamo fretta di procedere e di rilanciare un vettore nazionale che possa offrire le massime garanzie non solo di una gestione aziendale efficace ed efficiente, ma anche di valorizzazione dell’intero sistema dei trasporti nazionali, approfittando delle occasioni che l’intermodalità e la nuova fase mondiale possono offrire al nostro mercato dei trasporti aerei, che è il secondo in Europa».
Ma risollevare una società in ginocchio come Alitalia non è un compito semplice, considerando i numerosi ostacoli incontrati dai governi precedenti (di qualsiasi colore politico). Senza dimenticare che l’emergenza coronavirus ha inferto un colpo durissimo, bloccando pressoché completamente il traffico aereo negli ultimi mesi. Appena un anno fa, l’ex ministro dei Trasporti Luigi Di Maio aveva annunciato un nuovo asset che prevedeva l’ingresso di Ferrovie, Ari Delta e Atlantia, quest’ultima alle prese con un conflitto con lo Stato a causa del crollo del Ponte Morandi. Lo scenario proposto dall’ex leader grillino non è mai decollato, ovviamente. Dunque appare difficile, se non impossibile, ipotizzare un rilancio immediato di Alitalia, soprattutto in condizioni eccezionali come quelle attuali…
A queste oggettive difficoltà, si aggiungono altri problemi da non sottovalutare. Negli ultimi anni non sono stati pagati diversi fornitori e, come spiegato da Dagospia, molti di loro hanno addirittura ricevuto una richiesta di revocatoria dai legali della compagnia aerea. Oltre a non restituire i soldi, dunque, sono richiesti anche quelli che erano stati pagati prima poiché i fornitori si sarebbero approfittati di una compagnia in difficoltà…
Last but not least, i clienti che si vedono i voli aerei annullati a causa dell’emergenza Covid-19 potrebbero non ottenere alcun rimborso entro sei mesi. E non è finita qui: Alitalia tratterrà 200 euro, franchigia prevista anche in caso che loro annullassero il volo. Oltre al danno, la beffa…