Un’intervista ricca di argomenti interessanti quella concessa da Giuseppe Conte alla festa del Fatto Quotidiano. Tra i passaggi più significativi dal punto di vista politico quello nel quale ha di fatto auspicato la possibilità che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dia vita ad un bis al Quirinale, sulla scia di quanto fece il suo predecessore, Giorgio Napolitano, prima di interrompere anzitempo il suo secondo settennato al Colle. Il premier ha infatti argomentato: “Se ci fossero le condizioni, anche da parte sua (da Mattarella, ndr), per accettare un secondo mandato, lo vedrei benissimo”. Un vero e proprio endorsement che non sembra però tenere conto dell’indole da “costituzionalista” di Mattarella: in questi mesi, infatti, il capo dello Stato ha più volte lasciato filtrare il convincimento che l’ipotesi di un bis al Colle è possibile (vedi Napolitano), ma sconsigliabile.
CONTE: “VOLEVO DRAGHI A PRESIDENZA COMMISSIONE EUROPEA”
Conte ha in ogni caso sponsorizzato Mattarella dichiarando che “sta interpretando il suo ruolo in modo impeccabile”, precisando che l’inquilino del Quirinale sta “dimostrando grande saggezza e grande equilibrio”. Da capire come verranno interpretate queste parole dal diretto interessato: saranno recepite come il tentativo di tirarlo per la giacca o come un pubblico attestato di stima da parte del Presidente del Consiglio. Quest’ultimo ha parlato peraltro del principale favorito nel toto-nomi in vista della successione al Colle: Mario Draghi. Dell’ex governatore della Banca Centrale Europea, Conte ha detto: “Quando si è lavorato per nuova una Commissione europea fu proposto innanzitutto Timmermans ma alla fine non andò a buon fine. Subito dopo io stesso cercai di creare consenso per Mario Draghi, lo avrei visto bene come presidente. Lui mi disse che non si sentiva disponibile perché era stanco della sua esperienza europea”. Conte ha aggiunto: “Quando lo si invoca penso lo si tiri per la giacchetta. Lui un rivale? No, un’eccellenza”.