Giuseppe Conte è ufficialmente il presidente del Movimento 5 Stelle. Il voto della base ha dato inizio al nuovo corso pentastellato e l’ex presidente del Consiglio ha le idee chiare: con lui il M5s si farà sentire ai tavoli, sui contenuti concreti e non con slogan e dichiarazioni. Intervenuto ai microfoni de Il Fatto Quotidiano, il giurista ha ribadito di voler cooperare in modo franco e costruttivo col governo Draghi ma è già pronto in vista delle prossime elezioni: «Se i cittadini vogliono che la riforma Cartabia cambi, in vasi di esiti insperati prima della fine del regime transitorio, ovvero del 2024, non dovranno fare altro che votarci in massa: ho preso il solenne impegno che non consentiremo impunità».
La nuova squadra del Movimento 5 Stelle arriverà a settembre, ha spiegato Giuseppe Conte, parlando di un grande rinnovamento «con l’inserimento di nuove figure». Nessun contatto con Beppe Grillo pre-votazione su Skyvote, ma le tensioni sono soltanto un lontano ricordo: «Con lui c’è stata una fase di dialettica dura che appartiene al passato. Ci siamo parlati in modo franco, e abbiamo convenuto entrambi che questo progetto fa il bene del M5S. E il bene del Movimento sta a cuore a tutti e due».
GIUSEPPE CONTE: “DI MAIO RISORSA DEL M5S”
Giuseppe Conte ha poi smentito un dualismo con Luigi Di Maio, sottolineando che nel nuovo M5s non ci saranno governasti e anti-governisti. Una battuta anche sulle veline di stampa rinfacciate: «Sono tre anni che remiamo nella stessa direzione. Luigi è una risorsa del Movimento, e continuerà a esserlo. Ha avuto un ruolo apicale nel M5S». Nel corso dell’intervista al Fatto, Giuseppe Conte ha rivelato di aver apprezzato le parole di Draghi sul reddito di cittadinanza, mentre c’è speranza per un ritorno di Alessandro Di Battista: «Io dico ad Alessandro che con il nuovo corso il M5S farà ancora più valere i suoi valori e i suoi princìpi rispetto al passato. Confido che lui possa tornare per dare il suo contributo». Già nel mirino di una parte del M5s per i suoi metodi, Giuseppe Conte s’è soffermato sull’elezione del presidente della Repubblica: «Ho già detto che Draghi non va tirato per la giacchetta, anche perché queste iniziative finiscono per nascondere finalità strumentali, di corto respiro. Io evocai un Mattarella-bis? Siamo in una fase prematura. La mia opinione su Mattarella è nota: è una persona di grande saggezza politica e istituzionale».