La guerra fratricida tra M5s, minoranze interne, eccellenti “auto-esclusi” e Piattaforma Rousseau prosegue e dopo il passaggio fondamentale avvenuto ieri dopo le decisioni del Tribunale di Cagliari, è Giuseppe Conte a scendere direttamente nell’agone: «Casaleggio per legge è obbligato a consegnare i dati degli iscritti al Movimento, che ne è l’unico e legittimo titolare», spiega l’ex Premier a Repubblica, «Su questo c’è poco da scherzare, perché questi vincoli di legge sono assistiti da solide tutele, civili e penali».
Dopo un ricorso di una ex M5s espulsa in Sardegna (Carla Coccu) in pratica i giudici hanno disposto che il Movimento 5Stelle non ha un vero e proprio capo politico né rappresentante legale, giudicando la posizione di Vito Crimi come curatore speciale illegittima: come conseguenza dunque, dovrebbe avvenire l’effettiva elezione del Comitato direttivo “dei 5” come prevede lo statuto modificato con voto su Rousseau lo scorso febbraio. Senza quel passaggio, ha chiarito ieri la piattaforma diretta da Davide Casaleggio, non può avvenire neanche il cambiamento interno ai 5Stelle con Giuseppe Conte nuovo leader unico: da qui arriva la dura reazione dell’ex Premier che a Rep ricorda «Abbiamo predisposto tutto per partire. Siamo pronti. Questa impasse sta solo rallentando il processo costituente, ma certo non lo bloccherà. Verrà presto superata, con o senza il consenso di Casaleggio. Se Rousseau non vorrà procedere in questa direzione, chiederemo l’intervento del Garante della Privacy e ricorreremo a tutti gli strumenti per contrastare eventuali abusi. Non si può fermare il Movimento, la prima forza politica del Parlamento».
LA GUERRA TOTALE NEI 5STELLE
Il deciso contrattacco è stato deciso ieri sera in una riunione su Zoom tra Conte, i ministri grillini (Di Maio, Patuanelli, Dadone), il reggente Vito Crimi e i capigruppo in Parlamento Davide Crippa e Ettore Licheri: hanno definito il rigetto del reclamo del Movimento da parte del tribunale di Cagliari non come una sentenza – come invece ribadiscono Casaleggio e Rousseau – bensì come una nota tecnica che si riferirebbe solo al caso sardo della consigliera espulsa Coccu. Il figlio del fondatore 5Stelle invece la vede diversamente e ieri sul Blog delle Stelle ha tuonato «La sentenza della Corte d’Appello di Cagliari che ha rigettato il ricorso dell’ex capo politico Vito Crimi conferma quanto diciamo da sempre, ovvero che l’Associazione Movimento 5 Stelle non ha alcun rappresentante legale politico né un soggetto legittimato ad amministrare e o rappresentare il Movimento».
Secondo la solitamente ben informata sui fatti M5s Annalisa Cuzzocrea (Repubblica), l’obiettivo non tanto nascosto di Casaleggio è quello di riprendersi Movimento, simbolo, iscritti e di riammettere gli ultimi espulsi che sarebbero illegittimi visto che mancava un vero capo politico a deciderli: si tratta di Nicola Morra, Barbara Lezzi, Alessio Villarosa, con magari il rientro anche di Alessandro Di Battista. In questo modo però naufragherebbe il progetto Conte e da qui il tentativo di contrattacco dell’ex Premier e del gruppo dirigente grillino per risolvere la grana Statuto e Rousseau.