M5S ATTACCA IL GOVERNO SULLE MODIFICHE ALLE REGOLE DEL VOTO ELEZIONI 2022

«Uno scandalo il colpo di mano della maggioranza in Giunta delle Elezioni alla Camera»: così il M5s accusa il Governo all’interno di una lunga conferenza stampa alla presenza anche del Presidente Giuseppe Conte. Domani infatti scade il termine ultimo per presentare a Montecitorio gli emendamenti al testo “sui criteri per la valutazione di validità o nullità dei voti” riferiti alle Elezioni Politiche del 25 settembre 2022. Ebbene, un iter consueto ad ogni inizio legislatura che però in questo caso rischia di tramutarsi in uno scontro parlamentare piuttosto acceso (uno dei tanti di questi ultimi giorni): come già avvenuto nel 2018 quando era il M5s ad avere i numeri in maggioranza e in Giunta, ora è il Centrodestra che potrebbe far valere la maggioranza per approvare il vademecum atto a valutare i criteri sulle schede nulle/dubbie.



Secondo le indicazioni del Viminale prima delle Elezioni 2022, se una scheda ha una “x” che ricopre i simboli di due liste, oppure riporta due segni diversi che esprimono preferenze per due liste e non una, la scheda deve ritenersi nulla. Il “colpo di mano”, come denuncia il M5s contro il Governo, riguarda un fatto semplice: appellandosi al principio del “favor voti” che premia l’intenzione dell’elettore qualora evidente, si vorrebbe far includere nel riconteggio i voti per il candidato uninominale di quel gruppo di liste che dovessero per sbaglio esser barrate entrambe. Un potenziale “ribaltone” potrebbe a questo punto tenersi nel collegio uninominale di Cosenza dove il candidato di Forza Italia Andrea Gentile perse per 400 preferenze contro la grillina Anna Laura Orrico. Un numero molto basso che potrebbe dunque poter essere modificato e ribaltato qualora passasse la modifica del Centrodestra sul regolamento.



CONTE: “FALSANO IL VOTO, REGOLE NON SI CAMBIANO DOPO IL VOTO”

«La violazione di quelle regole rende inoltre le schede riconoscibili, e anche per questo andavano annullate. Stanno imponendo una dittatura della maggioranza piegando le regole della democrazia ai propri interessi, con il solo scopo di prendersi un seggio in più forzando e ponendosi sopra ogni regola. È una vergogna che non possiamo lasciar passare anche perché aprirebbe un pericolosissimo precedente che rischia di mettere il Parlamento e le istituzioni alla mercé della maggioranza di turno», così denunciavano ieri gli esponenti del M5s in Commissione Giustizia alla Camera. Stamane in una lunga conferenza stampa è intervenuto anche il Presidente M5s Giuseppe Conte presentando il “tema” della Giunta delle Elezioni e contestando ampiamente la maggioranza.



«Non stiamo parlando di tecnicismi: tutti i cittadini sono stati invitati a conformarsi a regole sulla scheda elettorale prima delle Elezioni. Non si può mettere due segni su due candidati uninominali, così come non si possono mettere più segni su liste anche se collegate allo stesso candidato plurinominale», spiega l’ex Premier indicando un tac-simile di una scheda elettorale per spiegare meglio la sua denuncia. «Il Governo vuole ribaltare le regole: il voto dei cittadini così oggi verrebbe falsato. La regola attuale vuole anche non rendere riconoscibile il voto segreto: si evitano capibastone e voto di scambio», ribadisce ancora Conte che contesta come le regole del gioco non debbano essere ribaltate dopo le Elezioni, «il Governo vuole rendere la norma retroattiva per ribaltare dei risultati, non rendendosi conto che potrebbe modificare il risultato di tutte le componenti in Parlamento. Mica si può applicare solo in quel collegio, andrebbe applicata a tutti i collegi. Dobbiamo convenire che la nostra democrazia è malata: segno più evidente di questa patologia è la sfiducia e disaffezione dei cittadini. Non affrettiamone un definitivo collasso, non è solo una battaglia del M5s ma riguarda tutti i cittadini animati da genuino spirito democratico». In conclusione, Giuseppe Conte attacca il principio dietro il caso singolo di Cosenza: «Non mi interessa vedere chi c’è dietro al tentativo in Calabria del Governo di cambiare il voto, non mi interessa che ci sia un rampollo di una nota dinastia familiare politica in Calabria».

Secondo la deputata Vittoria Baldino, intervenuta oggi assieme a Conte in conferenza stampa, se dovesse passare la modifica voluta dal Centrodestra «si scatenerebbe un effetto a catena, rischiando centinaia di ricorsi su tutti i collegi e ciò potrebbe ribaltare l’esito elettorale e l’attuale composizione del Parlamento dopo sei mesi dalle elezioni, introducendo, è questa è la cosa più grave, nel nostro sistema di voto un legittimo segno di riconoscimento». La democrazia – aveva scritto ieri in una nota la stessa Baldino – si compone di regole che il centrodestra non può cambiare ex post, con un ritorno alle norme ad personam,  per salvare dalla sconfitta elettorale Gentile jr., sarebbe un vero e proprio colpo di stato che in un Paese democratico come il nostro non è accettabile».