Giuseppe Conte si scaglia contro Dino Giarrusso, che nelle scorse ore ha ufficializzato la decisione di lasciare il Movimento 5 Stelle. “È andato via e annuncia un nuovo Movimento. È un elemento di chiarezza perché noi subiamo già quotidianamente diffusi attacchi dall’esterno, non abbiamo bisogno di persone che all’interno del Movimento lavorano per danneggiarci”, così l’ex Premier si è duramente espresso, come riportato da Adnkronos, a margine di un convegno all’Università La Sapienza di Roma.
Il leader dei pentastellati ha dunque puntato il dito, accusandolo di non avere fatto nulla di utile finora e di averne anzi approfittato per ottenere maggiori incarichi. “Giarrusso l’ho incontrato tante volte, ci ho parlato tante volte al telefono. L’ho incontrato sei sette volte nel mio studio privato, anche di domenica. Mi ha sempre parlato e chiesto poltrone, posizioni, vicepresidente, delegati territoriali e via discorrendo. Non ho mai avvertito che ci fosse un dissenso politico, vengo a sapere oggi per la prima volta che la ragione del dissenso sarebbe il fatto che non è favorevole al sostegno al governo Draghi”, ha raccontato. Da qui la richiesta di uscire anche dall’Europarlamento: “Giarrusso oggi ha l’occasione di essere coerente. Richiamo alle sue parole e a una sua convinta motivazione: chi lascia il M5S, ha detto in passato, deve lasciare anche l’incarico ottenuto tramite il M5S. Lui è europarlamentare e per il Movimento questa posizione è strategica. Lasci anche quell’incarico”.
Conte contro Giarrusso: “Chiedeva poltrone, solo danni”. La replica dell’ex M5S
La replica di Dino Giarrusso a Giuseppe Conte, come riportato da Adnkronos, non è tardata ad arrivare. “Trovo imbarazzanti le parole di Conte perché completamente false e quindi diffamatorie. Mi stupisco, perché l’ho sempre difeso e non mi aspettavo da lui una bugia del genere”, ha detto. E aggiunge: “Non ho mai chiesto poltrone e non avrei avuto motivo di chiederle: l’unica poltrona che ho, l’ho guadagnata col record di preferenze mai ottenuto da esponenti 5 Stelle. Ho sempre suggerito e chiesto a Conte di far votare ai nostri iscritti i membri del suo organigramma o almeno una parte; ma Conte, che si vanta palando di democrazia diretta, ha sempre e solo nominato lui i membri dell’organigramma, circondandosi di yes men”.