LA (DURISSIMA) RISPOSTA DI GIUSEPPE CONTE ALLE DICHIARAZIONI DI GRILLO: SI PROFILA LO SCONTRO TOTALE IN CASA M5S

Beppe vs Giuseppe, Conte vs Grillo, M5s contro… M5s: è una sfida infinita che assume sempre più i contorni di una guerra totale quella scatenata dalla Assemblea Costituente di fine ottobre (ma forse salta a novembre, ndr) all’interno del terzo partito con più consensi in Italia alle ultime Elezioni Europee. Dopo che alcune “fonti” vicinissime a Grillo ieri avevano reso noto alcuni passaggi di una lettera privata scritta da Conte contro il Garante del M5s, oggi arriva la contro-replica con una nuova lettera, questa volta resa pubblica dal “Corriere della Sera” in cui per la prima volta viene minacciato lo stop ai contratti che legano Beppe Grillo al Movimento.



Una battaglia legale (e “legalese”), uno scontro mediatico tra “fonti” e “contro-fonti” e alla fine una potenziale scissione forse già in atto: Grillo continua a chiedere a Conte di pubblicare la lettera lanciata negli scorsi giorni dove vi sarebbero passaggi “scottanti” come il tentativo di ricatto per «farmi fuori dal Movimento 5Stelle». Di contro, l’ex Premier – senza pubblicare la lettera indicata dall’ex comico – replica alla diffida di Grillo sottolineando come le continue uscite polemiche contro i vertici del Movimento potrebbero portare all’interruzione dei contratti in essere da circa 300mila euro. Le esternazioni, scrive Conte, «sono incompatibili con gli obblighi da te specificamente assunti nei confronti del Movimento con riferimento sia alla malleveria sia ai contratti di pubblicità e comunicazione». Ed è così che il Presidente M5s arriva a minacciare la “cacciata” di Grillo, esattamente lo stesso tema denunciato dal Garante nelle scorse ore: la lettera pubblicata oggi vede scritto un passaggio molto meno “leguleio” degli altri, ovvero quando Conte afferma di valutare possibili iniziative dirette a «sospendere l’esecuzione delle prestazioni a carico del Movimento».



LA “DOPPIA” LETTERA DI CONTE E L’ASSEMBLEA COSTITUENTE ORMAI DESTINATA ALLO SLITTAMENTO

Grillo contesta a Conte la stessa medesima questione, ovvero lo sfruttare il voto per l’Assemblea Costituente per rimuovere anche gli ultimi “paletti” legati alla nascita del Movimento 5Stelle: il nome, il simbolo e soprattutto la regola sul secondo mandato (oltre che le alleanze politiche, con Beppe Grillo che ha mal digerito il progetto di “campo largo” con Pd e AVS). Giuseppe Conte replica che le invettive grilline ridurrebbero la libertà interna del partito, «contrastando il principio democratico e della libera partecipazione dei cittadini ai processi decisionali».



Secondo Grillo tali votazioni sarebbero come “pilotate” per rimuovere le regole dello statuto 5Stelle: la replica netta di Conte dice l’esatto opposto, ovvero che nessuna norma del regolamento M5s «è sottratta a possibili modifiche e/o revisioni da parte dell’assemblea». Le votazioni che si dovrebbero tenere al termine della Costituente, nella versione di Grillo, dovranno impedire la rimozione delle tre regole cardine del Movimento: per Conte invece si dovrà e potrà votare su tutto, pena la recessione dei poteri del Garante in quanto verrebbe meno l’impegno dello stesso ai fini del partito. Con un M5s che ormai da giorni osserva “in silenzio” lo scontro totale fra le due anime del Movimento, alcuni pentastellati avrebbero fatto sapere all’ANSA il netto fastidio per il comportamento di Beppe Grillo, definito «finta vittima» per cercare di riprendersi la guida della comunità politica nata più di 10 anni fa. Intervistato oggi da “La Stampa” Conte smentisce di voler “far fuori” Grillo, ma avverte che il Garante «non deve ostacolare la Costituente», pena la rescissione dei contratti. La pace interna ai grillini-contiani sembra sempre più impossibile e un primo esito si sarebbe già raggiunto in negativo: la Costituente, da fine ottobre, sarebbe slittata a novembre (fonte Huffington Post) e la potenziale guerra legale interna potrebbe ulteriormente allungare i tempi di una resa dei conti, a questo punto, inevitabile.