CAOS M5S, LA VERSIONE DEL PRESIDENTE
«Presto ci sarò una ratifica da parte di tutti gli iscritti, anche quelli da meno di sei mesi»: lo ha detto negli studi di “Otto e Mezzo” Giuseppe Conte nel “D-Day” del Movimento 5 Stelle. Ieri infatti il Tribunale di Napoli ha sospeso, accordando il ricorso di alcuni iscritti M5s su diversi vizi procedurali, le due delibere che avevano permesso la modifica dello Statuto del Movimento (4 agosto 2021) e l’elezione del nuovo Presidente (6 agosto 2021).
Giuseppe Conte risulta quindi a tutti gli effetti decaduto dalla carica di Presidente e leader dei 5Stelle in uno dei momenti già più complessi della sua pur giovane permanenza nei vertici del M5s: dopo il breve confronto ieri pomeriggio con l’allora capo politico reggente Vito Crimi, tornato ora nuovamente responsabile unico assieme al Garante (Beppe Grillo), l’ex Premier ha spiegato «la mia leadership del MoVimento 5 Stelle si basa sulla profonda condivisione di principi e valori. È un legame politico prima che giuridico, non dipende dalle carte bollate». Negli studi di Lilli Gruber poi lunedì sera la “versione” offerta da Conte sull’intera vicenda che coinvolge lo scontro con Rousseau e i passi che hanno portato alle modifiche strutturali del Movimento, “disattendendo” la volontà degli Stati Generali M5s tenutisi nel novembre 2020. Annunciando una imminente ratifica da parte degli iscritti grillini, compresi quelli da meno di 6 mesi (uno dei motivi per cui era stato presentato il ricorso dall’avvocato Lorenzo Borré dopo l’esclusione dal voto di agosto, ndr) Conte ha aggiunto «A questa sospensione noi risponderemo con un bagno di democrazia, tanto più che erano già in programma alcune modifiche allo Statuto». Conte non omette una critica feroce alla scelta dei giudici, sottolineando come sia «Curioso che si era sempre votato così, con il vecchio statuto, e ora viene impedita questa cosa».
CONTE VS DI MAIO: LA GUERRA TOTALE
Da Presidente “decaduto” formalmente, Giuseppe Conte non intende mollare la carica e annuncia un imminente voto – da capire ancora su quale piattaforma visto che la nuova SkyVote è stata contestata dal Tribunale in quanto i due voti su Statuto e Presidente avrebbero dovuto essere compiuti su Rousseau secondo la sentenza – per ratificare la sua posizione di capo politico a tutti gli effetti. In tutto questo “bailamme” a 5Stelle, non è da sottovalutare la guerra ormai apertissima con Luigi Di Maio dopo le dimissioni da Presidente del Comitato di Garanzia: ancora da “Otto e Mezzo” Conte non ha lesinato critiche molto aspre contro chi lo scelse nel 2018 per divenire Presidente del Consiglio. «Prima Di Maio andava in piazza per sostenere le nostre battaglie civili, oggi per esibire una corrente e attaccare la leadership», attacca il leader 5Stelle, «Non è nell’orizzonte delle cose che Di Maio venga espulso ma é ovvio che ha delle responsabilità in più rispetto agli altri. Non si può far finta di nulla». Rivendica il ruolo primario nella rielezione di Mattarella (anche se è stato fatto notare che fino a poche prima la nomina del mandato bis era quasi chiuso l’accordo con Salvini e Letta sul nome di Elisabetta Belloni) e spiega come andranno discussi nel prossimo confronto con vertici e base anche importanti punti programmatici del Movimento. Su tutti, la questione del vincolo sul terzo mandato che alla prossima legislatura potrebbe lasciare “a casa” quasi tutti i nomi di spicco e rilievo del Movimento 5Stelle, a cominciare proprio da Luigi Di Maio: «No al terzo mandato? Io penso sia una forte intuizione, è un principio del m5s. Io ho già dichiarato che per me questa regola ha un fondamento che va mantenuto. Ne voglio parlare con Grillo e gli iscritti. Deroga a Di Maio? A tempo debito si valuterà». Conte apre a delle deroghe, specie per «premiare personalità che abbiano svolto un lavoro importante al servizio del Movimento».
GRILLO “GELA” CONTE: “LE SENTENZE SI RISPETTANO”
Tutto risolto dunque dopo lo choc della sentenza del Tribunale in casa M5s? Assolutamente no: dopo i vani tentativi di porre un argine alla crisi interna tra Conte e Di Maio, il Garante nonché fondatore del Movimento 5Stelle Beppe Grillo ha scritto un nuovo post su Facebook lunedì mattina che nei fatti ‘gela’ il tentativo di risolvere la sentenza di Napoli in un semplice nuovo voto di ratifica. Scrive l’ex comico: «A seguito dell’Ordinanza del Tribunale di Napoli VII Sezione Civile che ha sospeso, ai sensi dell’art. 23 c.c., le delibere impugnate del MoVimento 5 Stelle del 3 agosto 2021 di modifica dello statuto e del 5 agosto 2021 di nomina del Presidente, ha acquisito reviviscenza lo Statuto approvato il 10 febbraio 2021»; ebbene, secondo Beppe Grillo, «Le sentenze si rispettano. La situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata». In questo momento, chiosa il Garante M5s, «non si possono prendere decisioni avventate. Promuoverò un momento di confronto anche con Giuseppe Conte Nel frattempo, invito tutti a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire».