ATTESA SENTENZA TRIBUNALE NAPOLI SU RICORSO M5S

Oggi alle ore 12.30 scatta l’udienza davanti al Tribunale Civile di Napoli sul ricorso presentato dagli avvocati del M5s per la revoca della sospensione su modifiche Statuto Movimento e soprattutto sull’elezione a Presidente del leader Giuseppe Conte.

Dopo l’ordinanza dello scorso 7 febbraio che ha di fatto gettato il M5s nel caos più totale, annullando i voti dell’estate 2021 sullo Statuto e sulla leadership di Conte, ora tocca nuovamente ai giudici di Napoli dirimere sul ricorso presentato da Giuseppe Conte e dai vertici “congelati” al momento del Movimento 5Stelle. Se è vero che l’attuale guerra in Ucraina pare abbia cancellato ogni qualsivoglia altro nodo politico, resta una situazione piuttosto complicata per il M5s l’avvicinarsi delle liste per le Amministrative senza avere una leadership ufficiale e confermata. Il giudice monocratico oggi dovrà esprimersi su due domande fondamentali: in merito alla competenza territoriale della causa, sollevata da tre attivisti ex M5s rappresentati dall’avvocato Lorenzo Borrè; ma soprattutto sull’istanza di revoca della sospensione avanzata dal M5s attraverso l’avvocato Francesco Astone. Si legge nell’ordinanza del Tribunale di Napoli: «l’illegittima esclusione dalla platea dei partecipanti all’assemblea del 3 agosto 2021 degli iscritti all’Associazione Movimento 5 Stelle da meno di sei mesi ha determinato l’alterazione del quorum assembleare nella deliberazione di modifica del proprio statuto».



CONTE DECADUTO E NODO STATUTO: VOTO ISCRITTI IL 10 MARZO

Gli avvocati del Movimento hanno però contestato nell’attuale ricorso tale ricostruzione fatta dall’ordinanza civile: «le delibere assunte attraverso la consultazione della rete degli iscritti sono valide alla luce del regolamento del 2018», hanno fatto sapere i legali riuniti 10 giorni fa con Conte e Beppe Grillo per valutare la memoria difensiva del ricorso. Quanto ammesso dall’ex capo reggente Vito Crimi e dagli stessi avvocati nel ricorso è un concetto molto semplice: Conte e i vertici M5s non sapevano di quel regolamento del 2018 che invece permetteva l’esclusione da ogni voto degli iscritti grillini per tutti coloro che fossero entrati nell’Associazione Movimento 5Stelle da meno di 6 mesi. Insomma, l’assunto portato avanti dal M5s è che i vertici all’epoca non sapendo di quel regolamento hanno portato avanti un voto per gli iscritti comunque del tutto regolare e non viziato dal ricorso portato avanti dagli ex iscritti 5Stelle. «Dubito che domani (oggi, ndr) arrivi una decisione», ha spiegato ieri alle agenzie l’avvocato Borrè, intento a rispondere punto su punto alla memoria difensiva dei legali M5s; «resta comunque che la votazione sulla piattaforma SkyVote potrebbe costituire un vizio procedurale. E questo perché lo statuto in vigore attualmente prevede che le votazioni si svolgano sulla piattaforma Rousseau». La parola ora spetta ai giudici, in attesa che il Movimento 5Stelle provveda al nuovo voto per il prossimo 10-11 marzo per poter “riabilitare” Conte come Presidente e ridare lo statuto con le regole di convivenza.



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