LE PAROLE DURISSIME DI CONTE CONTRO DI MAIO
«Di Maio dovrà rendere conto di diverse condotte, molto gravi. Ai nostri iscritti e alla nostra comunità»: sono durissime le parole usate da Giuseppe Conte nei confronti del suo ex Ministro dopo il “terremoto” Quirinale.
Con il “blitz” coordinato tra l’ex leader M5s, Renzi, Guerini (Pd) e Forza Italia è stata bloccata nella notte tra venerdì e sabato la candidatura di Elisabetta Belloni a Presidente della Repubblica, preparata fino ad un attimo prima da Salvini, Letta e lo stesso Conte. Già domenica lo “scazzo” pesante in casa 5Stelle era stato reso noto dalle dichiarazioni del Presidente (fatte circolare con la consueta rapida diffusione da Rocco Casalino) in merito alla presenza di Di Maio in cabina di regia nella scelta di Belloni, salvo poi cambiare idea all’ultimo. Il Ministro degli Esteri aveva parlato di “leadership fallite” nella partita del Colle, tanto da scatenare una contro replica di Giuseppe Conte, «Se Di Maio parla di fallimento e ha delle posizioni le illustrerà perché lui era in cabina di regia e come ministro l’ho fatto partecipare. L’ho chiesto io ancora prima, comunque Di Maio avrà la possibilità di chiarire il suo operato e la sua agenda, se era condivisa o meno». Oggi però le parole di Conte nell’intervista a “Il Fatto Quotidiano” sanno quasi di un redde rationem con possibilità di espulsione della persona che ha guidato il Movimento dopo l’auto-allontanamento di Beppe Grillo: «Di Maio dovrà rendere conto di diverse condotte, molto gravi. Ai nostri iscritti e alla nostra comunità».
LA PARTITA DEL QUIRINALE (SECONDO CONTE & CASALINO)
Conte parla di “diverse condotte” facendo capire che non si tratta solo della vicenda Quirinale ma in generale di un profondo dualismo all’interno del Movimento 5 Stelle, chiamando a raccolta la base e i gruppi parlamentari per scegliere da che parte stare. «Il ritiro di Berlusconi, e contestualmente il suo invito al premier Draghi a proseguire nell’azione di governo, ha costituito un primo punto di chiarezza delle trattative. Il M5S, con il suo no a quella candidatura, ha scongiurato che il Parlamento e il Paese si spaccassero», è stata la prima narrazione portata al “Fatto” da Conte sullo svolgersi dei giorni quirinalizi, seguita dalla difesa sulle accuse di aver “tramato” con la Lega i nomi di Casellati e Frattini. «Sciocchezze. Con Letta e Speranza ci siamo sempre puntualmente aggiornati. Anche quando ho avuto incontri bilaterali, ho sempre riferito. E comunque Casellati è stata una candidatura messa in votazione all’improvviso, la mattina di venerdì. Frattini? È uno dei nomi circolati, non concretamente formalizzato». Ma è sul nome di Belloni che si è poi giocato tutto, aprendo la strada al mandato bis di Sergio Mattarella: qui Conte racconta di aver incontrato Letta e Salvini dialogando sui nomi proposti dal Centrosinistra di Belloni e Severino. «Sullo sfondo c’era anche quella di Casini. Ma abbiamo aggiunto l’opzione di garanzia di un Mattarella bis: anche in base alle votazioni in Aula, si stava rivelando una concreta possibilità. Salvini si è preso del tempo per valutare i nomi femminili. Ma ci ha subito riferito della disponibilità di Fratelli d’Italia su Belloni», ribadisce l’ex Premier. Il tweet di Beppe Grillo pro-Belloni è stato concordato ma subito dopo qualcosa è cambiato e qui l’opera di Renzi e dello stesso Di Maio è stata decisiva per far fallire la trattativa sul nome della direttrice del DIS: «questa uscita non ha avuto influenza su una partita giocata da vari politici. Penso a Matteo Renzi. Ma non solo…».
LA FAIDA INTERNA AL M5S: “CONTE GLIELA FARÀ PAGARE A DI MAIO…”
La faida interna al Movimento 5Stelle è appena cominciata, o forse non si è mai esaurita dopo la caduta del Governo Conte-2 e la mini-scissione, Di Battista su tutti: Conte preannuncia il voto della base sul futuro di Di Maio (al centro?, ndr) mentre un deputato M5s a “Il Giornale” confida, «Conte la farà pagare a Di Maio. Perché lui non è uno che lascia niente d’insoluto». Fa discutere poi la “caccia all’uomo” sui social tenutasi nelle scorse ore con migliaia di insulti contro il Ministro degli Esteri da account non ben precisati: «Usufruire di bot e profili falsi per aizzare la macchina del fango contro qualcuno, come sta accadendo in queste ore a Luigi Di Maio, è vergognoso. Esprimo solidarietà a Luigi, augurandomi che questa indecente caccia all’uomo si esaurisca presto», dichiara all’Agi l’europarlamentare Tiziana Beghin, fedelissima “dimaiana”. Il futuro è incerto specie nel capire che ruolo effettivamente avranno Grillo, Di Maio e Conte ancora nella storia M5s: se si pensava fino al Quirinale che il garante potesse “usare” il Ministro per contrastare dall’interno il Presidente e leader, gli ultimi giorni hanno nuovamente sparigliato le carte sul tavolo e ora tutto è davvero possibile in casa 5Stelle.