Il presidente della Sicilia, Nello Musumeci, è stato il collegamento con il programma di Rai Uno, Oggi è un altro giorno, per commentare la splendida notizia dei pescatori di Mazara del Vallo, sequestrati dalla Libia, che sono stati finalmente liberati: “E’ una giornata di festa per tutta la comunità siciliana, un giorno che inseguiamo con ansia da oltre 100 giorni notizia tanto attesa non solo dai famigliari ma da tutti noi perchè la Sicilia si è raccolta attorno ai 18 pescatori condividendo momento di incertezza, sofferenza, inquietudine, l’assenza di notizie, l’impossibilità di poter parlare con loro”.
“Con il sindaco di Mazara e gli armatori abbiamo avuto un costante contatto, ho scritto subito a Conte chiedendo il massimo impegno e mi ha risposto che si sarebbe mosso in quella direzione e io sono convinto che oggi sia un risultato per tutti, per il governo, la regione e soprattutto per le famiglie di questi pescatori”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LIBERATI PESCATORI MAZARA: IN VOLO SU ROMA, BLITZ CONTE-DI MAIO DA HAFTAR A BENGASI
Ora è ufficiale, i 18 pescatori sequestrati a Mazara del Vallo sono finalmente liberi: «buon rientro a casa», twitta poco dopo mezzogiorno il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, confermato poi anche dal post del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio «nostri pescatori sono liberi. Fra poche ore potranno riabbracciare le proprie famiglie e i propri cari. Grazie all’Aise (la nostra intelligence esterna) e a tutto il corpo diplomatico che hanno lavorato per riportarli a casa. Un abbraccio a tutta la comunità di Mazara del Vallo». Viene confermato non solo il blitz a Bengasi ma anche il colloquio privato con il generale Haftar, decisivo per liberare i pescatori sotto sequestro da 108 giorni: «Il Governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. È ciò che io e il presidente Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi. Viva l’Italia», conclude il Ministro Di Maio. Soddisfazione dal Governo, grande gioia per le famiglie che da più di tre mesi attendevano questa notizia: dalle opposizioni, il senatore Gasparri (Forza Italia) chiede all’esecutivo se è stato pagato un riscatto/uno scambio per i pescatori. Secondo quanto riportato dalle agenzie, l’equipaggio dei due pescherecci sarebbero già in volo verso Roma dove all’aeroporto di Roma Ciampino ci sarà il comitato d’accoglienza con gli stessi Conte e Di Maio.
Buon rientro a casa pic.twitter.com/MKYISFeTmV
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) December 17, 2020
BLITZ CONTE-DI MAIO IN LIBIA
Sarebbe molto vicina la liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo – 8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi – sequestrati in Libia da 108 giorni dal generale Haftar: la notizia arriva direttamente da Palazzo Chigi che ha spiegato come da questa mattina il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio sono in volto diretti a Bengasi per la liberazione effettiva dei pescatori, con la conferma anche dei familiari che attendono a Mazara del Vallo da più di tre mesi «Finalmente! Aspettavamo questo regalo di Natale». Si stravolge così l’agenda politica del Premier, già piuttosto delicata vista la semi-crisi di Governo e la stretta sul Natale da adottare al più presto (e annunciata ormai da lunedì scorso, ndr): ma è dall’1 settembre che le milizie della LNA, fedeli al generale Haftar, avevano sequestrato i due motopesca partiti da Mazara ‘Antartide’ e ‘Medinea’ con a bordo i 18 membri dell’equipaggio. Nel silenzio quasi totale del Governo, le opposizioni dopo le denunce dei familiari dei pescatori si sono fatte promotrici di continui appelli al Governo ma solo ora, 108 giorni dopo, l’incubo dei 18 sequestrati sembra finalmente concludersi.
LA LIBERAZIONE DEI PESCATORI: ORA COSA SUCCEDE
«Era ora! Aspettiamo la conferma ufficiale della liberazione dei 18 pescatori. L’Intera comunità li sta aspettando», così spiega all’Adnkronos il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci «Siamo davvero felici sappiamo che questi sono momenti importanti. Dalla Libia ci arrivano telefonate che ci confermano l’imminente liberazione. Aspettiamo la conferma a momenti». Più accorto invece l’armatore dei due pescherecci, Leonardo Gancitano, sempre contattato dall’Adnkronos: «Aspettiamo. In questo momento non possiamo aggiungere altro. Sono scaramantico. Non voglio dire nulla fin quando non abbiamo certezze». Per la moglie di uno dei pescatori, Paola Bigione, occorre attendere l’ufficialità della liberazione da parte della Farnesina «Non vogliamo festeggiare prima anche perché se non fosse vero sarebbe uno schiaffo terribile». Dal Governo arriva il messaggio di Maria Elena Boschi (Italia Viva), che ha visto slittare l’incontro con il Premier proprio per il “blitz” a Bengasi: «la liberazione dei nostri connazionali in Libia dopo oltre cento giorni, se confermata, sarebbe una notizia bellissima! Siamo tutti dalla parte delle famiglie dei pescatori. Viva l’Italia». Restano aperte numerose problematiche legate a questa strana e assurda storia libica: il perché del sequestro, cosa è stato – se è stato – promesso in cambio ad Haftar e perché ci siano andati di persona Conte e Di Maio a “trattare” nel pieno di una crisi di Governo abbozzata e con un Paese interno che attende ancora le novità sui prossimi giorni di Natale.