«La nuova norma si limita a introdurre la possibilità che vi siano più provvedimenti successivi di rinnovo dell’incarico, anziché uno solo, senza alcuna modifica del limite massimo temporale di permanenza negli incarichi stessi»: questo quanto si legge in una nota diramata da Palazzo Chigi. In altri termini, il premier Conte ha ammesso la riforma “nascosta” dei servizi segreti. Una precisazione che ha alimentato il già veemente dibattito sul tema, con l’opposizione sul piede di guerra. Forza Italia ha chiesto al presidente di Consiglio di riferire in Parlamento – «hanno fatto ciò che finora nessun governo ha mai ritenuto opportuno: modificare la legge approvata nel 2007 prolungando di altri quattro anni il mandato ai vertici dei Servizi segreti italiani» – mentre Giorgia Meloni è ancora più netta: «È gravissimo che con il “favore delle tenebre” il governo modifichi la legge sulla nomina dei direttori dei servizi segreti senza darne comunicazione alcuna. […] Si modifica per decreto una cosa delicatissima come la legge sui servizi segreti, all’insaputa di tutti e in spregio alle Istituzioni. Se l’avesse fatto un governo di destra come sarebbe stato definito? Un golpe?», riporta il Corriere della Sera. (Aggiornamento di MB)
CONTE-SERVIZI SEGRETI: VERTICI BLINDATI CON DECRETO COVID
La riforma dei servizi segreti nel decreto con cui è stato prorogato lo stato di emergenza. A rivelarlo è il Corriere della Sera, secondo cui questa novità rischia di riaccendere la polemica. Ci sono alcuni membri del Copasir, il comitato di controllo sull’attività dell’intelligence, che sostengono di non essere stati informati, anche se si tratta di una materia che dovrebbe essere concordata con i partiti della minoranza. Non si esclude, dunque, una richiesta di chiarimenti al Premier Giuseppe Conte, che ha conservato la delega politica proprio sui servizi segreti. Le norme che erano in vigore erano state approvate il 3 agosto 2007. La legge 124 stabiliva, in merito alle nomine dei direttori dei servizi, che «la direzione generale del Dis è affidata ad un dirigente di prima fascia o equiparato dell’amministrazione dello Stato». Nomina e revoca spettano esclusivamente al premier, dopo aver sentito il Cisr. «L’incarico ha comunque la durata massima di quattro anni ed è rinnovabile per una sola volta». Quindi, solo quattro anni e l’unico rinnovo può avvenire senza superare questo limite di tempo. Stessa regola per i direttori delle due agenzie, l’Aise che si occupa di sicurezza all’estero, e l’Aisi che ha invece compiti sul territorio nazionale.
CONTE E LA RIFORMA NASCOSTA DEI SERVIZI SEGRETI
In Parlamento il Premier Giuseppe Conte ha elencato i provvedimenti che avrebbero perso efficacia senza la proroga dello stato di emergenza. Quando però il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale è emersa una nuova norma, come evidenziato dal Corriere della Sera. «Al fine di garantire, anche nell’ambito dell’attuale stato di emergenza epidemiologica dal Covid-19, la piena continuità nella gestione operativa del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, alla legge 3 agosto 2007, n. 124, sono apportate le seguenti modificazioni: le parole “per una sola volta” sono sostituite dalle seguenti: “con successivi provvedimenti per una durata complessiva massima di ulteriori quattro anni”». Di conseguenza, i vertici dei servizi segreti possono ottenere il rinnovo dell’incarico e restare altri quattro anni. La possibilità di una modifica di legge era stata discussa all0interno del Cisr, cioè il comitato interministeriale che si occupa di sicurezza con i titolari di Difesa, Interno, Economia, Giustizia e Sviluppo economico. Ma non si era parlato di una riforma così strutturata. Pertanto, bisognerà capire che cosa sia successo nella riunione ristretta tra i ministri. Perché si è arrivati a questa decisione? È stato coinvolto il Copasir? Intanto il dibattito politico già si infiamma.