L’avvocato Valter Biscotti del Foro di Perugia ha chiesto l’acquisizione di «tutti i verbali del Consiglio dei ministri a partire dal primo gennaio 2020 ad oggi relativi alla materia del Covid19». Ad annunciarlo lo stesso legale, il quale sollecita anche l’acquisizione di «tutti i verbali del Comitato tecnico scientifico», visto che i cinque già divulgati corrispondono solo ad una minima parte. Per l’avvocato, come riportato dall’Ansa, «è necessario valutare e comparare le valutazioni del Cts con quelle del Consiglio dei ministri». In questo modo potrebbero «emergere le condotte penalmente rilevanti del presidente e dei suoi ministri», raggiunti oggi dalle notifiche degli avvisi di garanzia per le denunce ricevute in merito alla gestione dell’emergenza coronavirus. Dalla richiesta fatta al Tribunale è emerso che questa iniziativa è stata adottata proprio in relazione al procedimento a carico del premier Giuseppe Conte e dei ministri Alfonso Bonafede, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guarini, Roberto Speranza e Luciana Lamorgese. Pur prendendo atto della richiesta di archiviazione da parte della procura di Roma, l’avvocato Valter Biscotti rileva che il Collegio abbia il potere di «svolgere ulteriori attività d’indagine». Da qui la sua richiesta di acquisizione dei verbali. (agg. di Silvana Palazzo)



A CONTE E 6 MINISTRI AVVISI GARANZIA, PREMIER “NOI FALLIBILI”

Con un lungo post su Facebook il Premier Giuseppe Conte si difende dagli avvisi garanzia pervenuti nelle scorse ore a Palazzo Chigi e ai 6 Ministri per le denunce nate dall’emergenza Covid-19: «Nei mesi scorsi alcuni cittadini, avvocati, finanche un’associazione dei consumatori hanno dichiarato pubblicamente di avere presentato denunce nei miei confronti e del Governo per la gestione della pandemia», scrive il Capo del Governo, «ci hanno accusato di avere adottato misure restrittive, altri ci hanno accusato di non aver adottato misure sufficienti o di averle adottate troppo tardi. Ci hanno addebitato i più variegati comportamenti criminali: il reato di epidemia, di omicidio colposo, di attentato alla incolumità pubblica, di attentato contro la Costituzione e contro i diritti politici dei cittadini, e altri ancora». Conte però sottolinea come al netto dell’emergenza il criterio del lavoro di Governo è stato sempre lo stesso: «Ci siamo sempre assunti la responsabilità, in primis “politica”, delle decisioni adottate. Decisioni molto impegnative, a volte sofferte, assunte senza disporre di un manuale, di linee guida, di protocolli di azione». Il Presidente del Consiglio ribadisce di aver sempre agito “in scienza e coscienza”, «senza la pretesa di essere infallibili ma nella consapevolezza di dover sbagliare il meno possibile per preservare al meglio gli interessi della intera comunità nazionale». Sul termine specifico delle indagini scattate a vario titolo contro di lui e gli altri Ministri, Conte conclude «Abbiamo fatto accesso agli atti e abbiamo appreso che alla Procura di Roma, per competenza territoriale, sono state convogliate nei mesi scorsi buona parte delle denunce di reato presentate nei nostri confronti provenienti da varie parti d’Italia»., ma aggiunge anche che la Procura di Roma ha già valutato le denunce e giudicate «infondate e dunque da archiviare».



I REATI CONTESTATI A CONTE E I 6 MINISTRI

Il Presidente del Consiglio e i ministri, si legge sempre in una nota di Palazzo Chigi, «si dichiarano sin d’ora disponibili a fornire ai Magistrati ogni elemento utile a completare l’iter procedimentale, in uno spirito di massima collaborazione»: commentano così Conte e i 6 ministri indagati raggiunti dall’avviso di garanzia per diverse denunce Covid. Secondo l’Ansa, i dettagli delle denunce stesse non sono ancora noti, ma i reati per cui vengono chiamati in causa a vario titolo Conte, Lamorgese, Gualtieri, Bonafede, Di Maio e Guerini riguardano «pena in concorso (articolo 110), epidemia (articolo 438), delitti colposi contro la salute pubblica (articolo 452) e omicidio colposo (articolo 589), abuso d’ufficio (articolo 323), attentato contro la costituzione dello Stato (articolo 283), attentati contro i diritti politici del cittadino (articolo 294)». Intervenendo a Forte dei Marmi in una conferenza stampa il leader della Lega Matteo Salvini rilascia dichiarazioni molto dure sul Presidente del Consiglio: «Se quello che si dice dei verbali del Comitato tecnico scientifico fosse vero, che Conte non ha chiuso le zone rosse quando doveva chiuderle, dovrebbe essere arrestato». In merito al ruolo di alcuni sindaci coinvolti nell’emergenza Covid-19, Salvini aggiunge «Credo che alcuni sindaci se hanno letto che non era necessario chiudere e sono stati costretti a farlo subendo un danno economico, se denunciano fanno bene, anche se al governo se ne fregheranno».



CONTE E 6 MINISTRI INDAGATI PER COVID

Il Premier Giuseppe Conte assieme ai Ministri Bonafede (Giustizia), Di Maio (Esteri), Gualtieri (Economia), Guerini (Difesa), Lamorgese (Interni) e Speranza (Salute) hanno ricevuto una notifica di avviso di garanzia per diverse denunce pervenute alla Procura di Roma in relazione all’emergenza Covid-19. La notizia “bomba” arriva poco prima dell’ora di pranzo e rivela la trasmissione da parte della Procura al Collegio – il Tribunale dei Ministri – in base alle previsioni di legge: Conte e i ministri più dirimenti l’emergenza coronavirurs vengono così indagati anche se la pronta nota di Palazzo Chigi illustra la quasi certa archiviazione della stessa Procura: «La trasmissione da parte della Procura al Collegio in base alle previsioni di legge, è un atto dovuto. Nel caso specifico tale trasmissione è stata accompagnata da una relazione nella quale l’Ufficio della Procura ‘ritiene le notizie di testo infondate e dunque da archiviare». Gli stessi Ministri del Governo giallorosso fanno sapere di essere a completa disposizione per le indagini e per chiarire tutte le eventuali specifiche d’inchiesta.

CONTE E MINISTRI INDAGATI PER DENUNCE COVID

Come riporta l’Agenzia Ansa uscita prima di mezzogiorno, il Presidente del Consiglio assieme ai Ministri Gualtieri, Speranza, Guerini, Di Maio, Lamorgese e Bonafede hanno ricevuto l’avviso di garanzia riguardante «un avviso ex art. 6, comma 2, legge cost. n. 1/1989 da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma». L’avviso di indagine riguarda la trasmissione al Collegio dei Ministri «di cui all’art. 7 della citata legge cost. n. 1/1989 degli atti di un procedimento penale iscritto per i delitti di cui agli artt. 110, 438, 452 e 589, 323, 283, 294 c.p., che origina da varie denunce da parte di soggetti terzi provenienti da varie parti d’Italia». Dopo la desecretazione di alcuni dei verbali CTS nei giorni scorsi sulla prima fase dell’emergenza Covid-19 si apre così una nuova potenziale polemica contro il Governo Conte-2 sia nell’istituzione dello stato d’emergenza e sia sulle specifiche norme adottate nelle fase acuta della pandemia: in particolare, la mancata zona rossa ad Alzano e Nembro nella Bergamasca aveva fatto sporgere diverse denunce alla Procura della Repubblica. Con ogni probabilità all’interno delle denunce pervenute contro Premier e Ministri provengono dall’area di Bergamo, ma non solo come specifica – con le informazioni al momento in mano alle agenzie – l’avviso di garanzia per Conte e i suoi 6 ministri.