Spesso anche in politica si abusa del concetto di “foto opportunity”, immagini che passano alla storia (piccola o grande che sia) che identificano o simboleggiano un particolare momento: ecco, nel vedere la foto da Berlino del vertice europeo anti-terrorismo di ieri questa volta si può a buon ragione intuire come quella immagina descriva tutto alla perfezione. Angela Merkel (Germania), Emmanuel Macron (Francia), Sebastian Kurz (Austria), Mark Rutte (Olanda) e i presidenti del Consiglio Ue (Charles Michel) e Commissione Ue (Ursula Von der Leyen), tutti riuniti in video conferenza per dirimere le prossime scelte europee sul fronte terrorismo dopo i tremendi attentati di Parigi, Nizza e Vienna. Ne manca uno (anzi, ne mancano due a ben vedere) di leader politici per discutere di un tema centrale anche per i prossimi mesi di pandemia Covid-19: Italia e Spagna sono state escluse dal dibattito, escluse dalle strategie che tra l’altro porteranno – parola di Macron – ad una riforma sostanziale dei trattati di Schengen sulla libera circolazione di persone e merci sul territorio europeo. I Premier Conte e Sanchez eppure rappresentano Paesi centrali nella vita Ue oltre che primi avamposti (più l’Italia della Spagna, ndr) dell’approdo e sbarco di molti terroristi islamisti sparsi poi in tutto il continente. Nonostante tutto questo, sono stati esclusi, in particolare Conte viene tenuto fuori dal tavolo nonostante l’impegno e la lotta al terrorismo veda l’Italia in primissima linea nell’intelligence europea di prevenzione degli attentati fondamentalisti. Sanzioni, formazioni degli Imam, tracciamento dei movimenti dei sospetti islamisti, accesso alle chat sui cellulari dei cittadini europei e controlli alle frontiere: il piano è corposo e tutt’altro che privo di criticità molto importanti (tipo la privacy e la libertà) che debbano inevitabilmente essere discusse in maniera comunitaria prima di trovar luce in una nuova legislazione anti-terrorismo.
A BREVE LA RIFORMA DI SCHENGEN: E L’ITALIA?
«I leader di mezza Europa si riuniscono in videoconferenza per parlare di immigrazione e lotta al terrorismo […] tutti presenti e pronti a parlare di revisione dell’area Schengen per controllare i confini esterni, sviluppo di banche dati comuni, scambio di informazioni, rafforzamento delle politiche penali. Tutti collegati, tranne uno: Giuseppe Conte. Nessuno dei leader europei ha ritenuto di invitare l’Italia, che è la porta d’Europa sul Mediterraneo», attacca la leader di Fratelli d’Italia (e presidente del gruppo Ecr-Conservatori in Europa) Giorgia Meloni. Secondo la deputata di FdI, il vertice di ieri è la smentita «ufficiale alle menzogne Pd e Cinquestelle e dell’intellighenzia italiana ed europea, che ci raccontano di quanto l’Italia sia considerata in Europa grazie alla sinistra e a questo governo di illuminati europeisti. La verità è l’esatto opposto di quella che ci viene raccontata: per la Ue siamo dei burattini nelle loro mani e non abbiamo diritto di parola sulle decisioni che contano, anche su quelle che ci riguardano direttamente come l’immigrazione irregolare e senza controllo», conclude Meloni. Il Centrodestra ora chiede che Conte riferisca in Parlamento delle ragioni di questa esclusione, oltre che comprendere cosa potrebbe cambiare d’ora in poi sul fronte lotta al terrorismo. Il presidente francese ha ribadito il suo auspicio di «riformare lo spazio Schengen: qualsiasi ‘buco’ nella sicurezza alla frontiera esterna o in uno degli Stati membri – ha detto Macron – è un rischio per la sicurezza degli altri Stati»; per la Cancelliera Merkel «Siamo fermi nel difendere le nostre società dai nemici della libertà. Non si tratta di uno scontra tra islam e cristianesimo. Serve collaborare con i Paesi islamici per fronteggiare il terrorismo». Il n.1 del Consiglio Ue ha suggerito l’importante tentativo di formare gli imam presenti in Europa per prevenire il fondamentalismo, mentre la Presidente Von der Leyen sostiene che si debba agire il più possibile «assieme per lottare contro il terrorismo». Certo, un vertice senza due dei Paesi più importanti dello scacchiere europeo – almeno in teoria, visto cosa suggerisce questa foto di ieri – non è il miglior modo di partire con una strategia “comune”: spetterà a Sanchez e Conte provare a capire il perché di una esclusione “imbarazzante” e palese sotto gli occhi di tutti.