M5s alle prese con fronde e dissidi interni, ma non solo: Giuseppe Conte deve fare i conti con il grattacapo del  tribunale di Napoli. Come vi abbiamo raccontato, è stato sospeso lo statuto pentastellato e il leader è formalmente decaduto, ma non domo. Come reso noto dai colleghi di Adnkronos, il legali del Movimento 5 Stelle hanno depositato l’istanza per ottenere la revoca dell’ordinanza cautelare.



La situazione di incertezza rischia di avere delle grandi ripercussioni sul M5s, a partire dai prossimi appuntamenti elettorali. Per questo Conte ha deciso di passare “all’attacco” e la tesi esposta dai suoi avvocati è limpida: l’ex premier non era a conoscenza dell’esistenza del regolamento (approvato nel 2018 dall’allora Comitato di garanzia su richiesta dell’ex capo politico Luigi Di Maio, ndr) che prevedeva l’esclusione dal voto di coloro che si fossero iscritti all’Associazione Movimento 5 Stelle da meno di sei mesi. Come evidenziato da Adnkronos, se i nuovi vertici grillini ne fossero stati messi a conoscenza, avrebbero fatto presente questa circostanza.



Conte fa ricorso: “Vertici M5s non sapevano di regolamento 2018”

Come dicevamo, la baruffa giudiziaria rischia di comportare seri problemi al M5s nei prossimi appuntamenti elettorali. La questione simbolo è la più delicata e per questo motivo, per ordini partiti da Roma, a Napoli si lavora su un nuovo logo da presentare alle comunali. Simboli civici, dunque, in grado di dribblare grane di natura giuridica. Per questo è pronto a fare il suo esordio “Territori in Movimento”, logo che verrà utilizzato alla tornata locale partenopea del 13 marzo. Raggiunte da Adnkronos, fonti grilline hanno commentato così l’ipotesi che questa situazione si ripeta: «Per ora non c’è questa volontà, anche se diversi gruppi, in quasi tutte le Regioni, iniziano a chiedere un simbolo diverso da quello del M5S, un po’ ‘logoro’ a livello di immagine dopo quest’ultimo anno…».

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