La famiglia Benetton recentemente è finita nel mirino della cronaca italiana per la nota questione Aspi, ma l’edizione odierna del quotidiano “Il Tempo” rivela un clamoroso retroscena che riguarda la famiglia veneta e ha come oggetto un edificio della Capitale. Si tratta, in particolare, dell’imponente palazzo di piazza Augusto Imperatore, nel cuore del centro storico di Roma, venduto l’anno scorso dal Ministero dell’Economia; quest’ultimo, in questi giorni, ha avviato le aste per l’alienazione degli appartamenti dell’edificio “gemello”, ubicato nel medesimo contesto urbano. Fin qui nulla di strano, si tratta di una cessione legittima. Tuttavia, ciò che non torna, è il prezzo di vendita a metro quadrato: 11mila euro, quasi il doppio dei 6.800 fatti pagare ai Benetton (mediante Edizione Property spa) per un fabbricato, di fatto, uguale a quello finito adesso sul mercato immobiliare.



BENETTON, SCONTO DAL GOVERNO? IL RETROSCENA

Il totale sborsato dai Benetton per l’acquisto dell’intero stabile, che si affaccia sul mausoleo di Augusto, è stato di 150 milioni di euro. Quando è avvenuto ciò? L’11 dicembre 2018, appena quattro mesi dopo la tragedia di Ponte Morandi a Genova e, dunque, in un periodo tormentato anche per i vertici di Palazzo Chigi, in virtù delle polemiche divampate su Autostrade per l’Italia e la famiglia Benetton: eppure, scrive “Il Tempo”, “hanno ricevuto un bel regalo. Un palazzo prestigioso, affacciato sull’Ara Pacis, di 22 mila metri quadrati, libero e con tanto di permesso per il cambio di destinazione d’uso in albergo. Il prezzo dell’operazione proposta dai Benetton, ritenuta dal Fondo ‘congrua, seria e soddisfacente’, è stato, dunque, di 6.800 euro a metro quadrato…”.

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