GIUSEPPE CONTE APRE ALL’ACCORDO PD-M5S DOPO LE ELEZIONI 2022
Il “campo largo” è tornato? Dopo le Elezioni 2022, Giuseppe Conte non esclude che possa tornare un’esperienza simile al suo secondo Governo, con il M5s insomma alleato del Partito Democratico. Lo ha detto il Presidente del Movimento 5Stelle intervistato a “Mezz’ora in più” su Rai3 da Lucia Annunziata: Conte, a poco più di un mese dalle Elezioni 2022, è alle prese con la composizione finale delle liste da presentare entro domani. I sondaggi vedono però crescere lievemente il suo partito, non tanto però da rappresentare un’opzione per la vittoria finale il 25 settembre: la corsa in solitaria (dopo la non fiducia al Governo Draghi che ha aperto la crisi) potrebbe però concludersi dopo il voto delle Politiche.
«Mi auguro di governare da solo ma questo dipende dai cittadini. Realizzare un monocolore diventa un po’ improbabile, quindi, la prospettiva, domani, di dover lavorare con altre forze politiche, a partire dal Pd, ci può stare», ha spiegato Giuseppe Conte dalla Annunziata non chiudendo dunque la porta alla possibilità di tornare in alleanza con i Dem dopo il voto, immaginando così di poter evitare un Governo del Centrodestra per i prossimi 5 anni. Dopo lo scontro a distanza con il Segretario del Pd Enrico Letta, è lo stesso Conte a lanciare un appello al Largo del Nazareno: «Dico però al PD e ai nostri elettori: le delusioni maturate ci rendono ancora più prudenti e intransigenti. D’ora in poi noi ci siederemo a un tavolo con condizioni più chiare del passato, declinando principi politici ancora più elevati e ambiziosi e non cederemo su nulla».
CONTE: “NOI FORZA POLITICA SCOMODA. LISTE VANNO BENE MA…”
Dopo che già in campo Centrodestra e Terzo Polo erano state lanciate accuse al Centrosinistra di voler costituire un’alleanza Pd-M5s dopo le Elezioni per puntare nuovamente a Palazzo Chigi, ora è lo stesso Carlo Calenda a saltare sulla sedia e tornare all’attacco contro Giuseppe Conte ed Enrico Letta. Citando le parole del leader 5Stelle in Rai, il front runner di Azione-Italia Viva twitta: «Vorrei solo che gli elettori del Pd fossero consapevoli di cosa accadrà dopo le elezioni. Dopo Boccia, Provenzano, Orlando, Emiliano etc arriva la conferma anche da parte di Conte». L’ex forzista ora in Azione Osvaldo Napoli dà manforte al suo leader contro le mire di Conte per il post-Elezioni: «Conte non esclude, che in politica equivale a dire certamente, la possibilità di una ritrovata intesa con il Pd all’indomani delle elezioni. Le previsioni di Calenda quindi erano giuste».
Tornando a quanto riferito da Giuseppe Conte nell’intervista tv, è lo stesso leader 5Stelle a fare parziale “marcia indietro” dopo che la notizia del possibile riavvicinamento Pd-M5s si era giustamente diffusa a seguito di quelle parole in diretta tv. Conte scrive in un post su Facebook: «Mi spiace deludere qualche titolista e qualche giornale, ma penso che il mio pensiero sia stato forzato e travisato. Nelle condizioni attuali con i vertici nazionali del PD folgorati dell’agenda Draghi non potremmo nemmeno sederci al tavolo. E noi i nostri valori, le nostre battaglie non li svendiamo». Il video del suo intervento in trasmissione (che trovate qui sotto, ndr), eppure tende a confermare la notizia per come si è diffusa e per come noi stessi titoliamo: Conte ha parlato di possibili accordi post-Elezioni con diverse forze politiche, compreso il Partito Democratico. In merito alla polemica di queste ore sui confronti in tv – dopo la notizia del duello Meloni-Letta a “Porta a Porta” prima delle Elezioni – Conte accusa a “Mezz’ora in più”: «Siamo una forza politica scomoda, lo siamo sempre stati, anche quando io non c’ero… Con me il M5S continuerà a essere una forza politica scomoda. Ci sono contesti in cui diventa scomodo che partecipi anche il M5S e il suo leader. Non siamo accomodanti col sistema, non lo scopriamo oggi». Chiosa finale sulle liste, dopo le polemiche sorte a seguito delle Parlamento M5s: «La formazione delle nostre liste sta andando bene, anche se è una situazione molto complessa: c’è da riempire tantissime caselle, con nominativi che non possono essere semplicemente di uomini e donne così. Devono essere persone che garantiscono di poter portare avanti un’azione politica, le nostre battaglie».