Era il 26 aprile 2020 quando lo “Spiegel”, autorevole settimanale tedesco, accusava il Governo di Angela Merkel di avere una posizione erronea e pregiudiziale verso il popolo italiano: oggi, quasi un anno dopo, la tesi dello Spiegel è ancora una volta molto forte ma prende di mira un altro Governo, quello dell’ex Premier Giuseppe Conte, per come ha gestito proprio quella prima fase dell’emergenza Covid. Reazione tardiva, errori in serie, piani pandemici carenti e soprattutto – l’accusa più grave – un generale insabbiamento di quegli errori nei mesi successivi: “Der Spiegel” scatenato che prende spunto dalle inchieste delle procure italiane sul presunto “copia e incolla” del piano pandemico italiano e dalle risposte date da Conte e Speranza (allora, come oggi, Ministro della Salute) ai magistrati.



Citando la denuncia sporta da 500 famiglie italiane, parenti di alcune vittime Covid della prima fase emergenziale, il settimanale tedesco attacca «Le accuse sono gravi: l’Italia ha reagito troppo tardi e in modo sbagliato alla pandemia. Il paese è stato sopraffatto, in parte perché i piani di emergenza erano obsoleti e carenti. Gli errori sono stati nascosti. Per questo la gente è dovuta morire? Genitori, nonni, coniugi?».



SPIEGEL VS GOVERNO CONTE: “HANNO INSABBIATO GLI ERRORI”

Gli interrogativi partono dalle inchieste giudiziarie ma vanno ben oltre, affrontando la tematica politica centrale, ovvero come gestire e rimediare agli iniziali “flop gestionali” che praticamente tutta Europa – Germania compresa – ha dimostrato nei primi mesi del 2020: «l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il suo ministro della Salute sono già stati ascoltati mentre da mesi vengono alla luce nuove omissioni. Non si tratta più solo di tragici casi individuali, ma di un fallimento fondamentale – e di insabbiamento». Lo ‘Spiegel’ si dice certo, prima è arrivato il virus con dunque alcuna responsabilità diretta di nessun Governo: poi però in Italia sono cominciati gli errori e infine «l’insabbiamento».



Il titolo è eloquente e prende di mira il passato esecutivo giallo-rosso: «Prima è arrivato il virus, poi l’insabbiamento», con l’inchiesta dell’inviato dall’Italia che riporta «quelle famiglie chiedono chiarimenti. In effetti, i documenti dimostrano che all’inizio della pandemia sono stati commessi e nascosti errori». Stando al reportage tedesco, i documenti presentati dagli avvocati finora fanno emergere che «gli esperti avevano avvertito già alla fine di febbraio 2020 che era in corso una epidemia con un tasso di contagio superiore a 2,0, ossia in cui ogni paziente stava contagiando almeno altre due persone. Era un allarme-slavina, che evidentemente non e’ stato ascoltato». Non solo, troppi pazienti dal decorso leggero hanno preso il posto nelle prime settimane ad ammalati ben più gravi, «con la conseguenza che i medici si sono trovati a combattere una battaglia persa in partenza». Le accuse molto dure dello ‘Spiegel’ citano poi un documento di 102 pagine «non doveva essere una resa dei conti, ma doveva rappresentare un aiuto per gli altri Paesi. Ed invece è stato ritirato solo un giorno dopo la sua pubblicazione A breve la magistratura deciderà se e contro chi sarà presentata denuncia: potrebbe diventare uno dei processi del secolo, con i parenti delle vittime che si costituirebbero parte civile».