La Procura di Roma ha inviato gli atti relativi al caso dell’uso della scorta del premier Conte al Tribunale dei Ministri: questo quanto riporta Adnkronos. Ricordiamo che la denuncia è partita da Fratelli d’Italia. Adesso il Tribunale dei Ministri ha 90 giorni a disposizione per decidere per l’archiviazione del caso o per la trasmissione degli atti al Procuratore della Repubblica, che può chiedere l’autorizzazione a procedere. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore,ma si è già acceso il dibattito politico. Netta la posizione di Michele Anzaldi, esponente di Italia Viva e segretario della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi: «Il presidente del Consiglio Conte indagato sull’uso della scorta da parte della sua compagna è certamente una notizia. I Tg Rai ne parleranno o censureranno? Il 7 novembre, per gli indagati sulla Fondazione Open, il Tg1 delle 13.30 dedicò un intero servizio. Oggi farà lo stesso?». (Aggiornamento di MB)
CONTE, INDAGINE SU USO SCORTA: LE PAROLE DI ROBERTA ANGELILLI
Nuovi aggiornamenti sul caso scorta che coinvolge il premier Conte e la compagna Olivia Paladino. Interpellata da Adnkronos, Roberta Angelilli ha spiegato perché ha deciso di presentare un esposto in Procura: «Un mese fa ho ritenuto doveroso presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, sulla base di quanto accaduto al giornalista de ‘Le Iene’ Filippo Roma, che aveva evidenziato questo episodio anomalo sull’utilizzo improprio della scorta del premier Giuseppe Conte. E credo che il Presidente del Consiglio debba chiarire la vicenda visto che da sempre si professa avvocato del popolo e fa parte di un partito che dice di combattere gli abusi e gli sprechi». L’esponente di Fratelli d’Italia ha poi evidenziato: «Nell’esposto, semplice e lineare mi sono limitata a chiedere di verificare se l’uso della scorta del premier da parte della compagna di Conte, che così avrebbe usufruito di addetti alla sicurezza pubblica, fosse stato improprio. E questo, di fronte a un giornalista, Filippo Roma, che lamentava di essere stato bloccato mentre svolgeva soltanto il suo lavoro. E questa mattina, ai sensi dell’art. 335 del codice di procedura penale, tramite il mio avvocato ho dato mandato di ricevere il ‘certificato attestante eventuali notizie di reato». (Aggiornamento di MB)
CONTE, INDAGINE SU USO SCORTA: INVIATO IENE SMENTISCE IL PREMIER
Abuso di ufficio: questo il reato ipotizzato per quanto riguarda l’indagine della procura di Roma sull’uso della scorta e dell’auto blu da parte di Olivia Paladino, compagna del premier Giuseppe Conte. Sulla vicenda è stata presentata una relazione di servizio dal ministero dell’Interno in cui si spiega che la scorta si trovava «in osservazione e controllo al di sotto dell’abitazione della compagna del premier», perché Conte si trovava all’interno dell’appartamento di Olivia Paladino. Quindi, i poliziotti aspettavano l’uscita del premier. Nel supermercato nel frattempo c’era stato un momento di concitazione che ha richiamato l’attenzione di un poliziotto della scorta, chiamato in causa da un addetto del supermercato perché una donna era in difficoltà, cioè Olivia Paladino. Il poliziotto avrebbe favorito l’uscita della donna dal supermercato, poi la donna sarebbe tornata a casa a piedi senza usare l’auto blu, visto che l’abitazione dista pochi metri dal supermercato. Nella relazione si precisa poi che il presidente del Consiglio sarebbe venuto a conoscenza della vicenda successivamente, dalla compagna e dagli uomini della scorta.
Ma poco fa Filippo Roma, inviato de Le Iene, ha smentito un dettaglio della relazione, intervenendo a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti. Ha infatti spiegato che era appostato dalle 7 del mattino sotto l’abitazione di Olivia Paladino, la quale sarebbe uscita alle 11, quindi non c’era Conte all’interno, visto che era impegnato a Palazzo Chigi. A questo punto è intervenuto il conduttore, spiegando a Filippo Roma che si doveva assumere lui le responsabilità di questa dichiarazione. (agg. di Silvana Palazzo)
CONTE, INDAGINE SU SCORTA A OLIVIA PALADINO
Giuseppe Conte coinvolto in un’indagine. La notizia arriva come un fulmine anche se il cielo non è proprio sereno per il presidente del Consiglio. La procura di Roma indaga sull’uso della scorta e dell’auto di servizio da parte della sua fidanzata, Olivia Paladino. Stando a quanto riportato dal Messaggero, il fascicolo dell’inchiesta è stato aperto dal pm Carlo Villani ed è coordinato dall’aggiunto Palo Ielo. Nei prossimi giorni potrebbe essere inviato al Tribunale dei ministri ed è nato da una denuncia sporta dall’esponente e consigliera regionale di Fratelli d’Italia Roberta Angelilli. La vicenda risale al 26 ottobre scorso, quando Olivia Paladino fu inseguita da Filippo Roma, inviato de “Le Iene”. La fidanzata di Conte si rifugiò in un supermercato per sottrarsi alle domande della “Iena”. Il servizio comunque non è mai stato trasmesso, la notizia però trapelò tramite Dagospia. Le immagini sono state acquisite dagli inquirenti, che hanno sentito Filippo Roma. Si potrebbe ipotizzare un abuso di ufficio o peculato ma solo per l’auto blu.
CONTE E IL “CASO” OLIVIA PALADINO-LE IENE
Che la vicenda del servizio de “Le Iene” su Olivia Paladino fosse ingombrante lo avevamo capito dalla mancata messa in onda. Negli ambienti vicini alla trasmissione di Italia 1 si è parlato, secondo quanto riportato da Open, di un intervento dall’alto. Non è chiaro però cosa ci sia in quel servizio. Venerdì 30 ottobre il quotidiano La Verità pubblicò un articolo sull’Hotel Plaza di proprietà del suocero del premier Giuseppe Conte. Cesare Paladino sarebbe accusato da alcuni lavoratori di non pagare gli stipendi. Ma si parla anche di una notizia lanciata in agosto da Il Tempo, quella riguardante un articolo del decreto Rilancio che derubrica da peculato a sanzione amministrativa l’omesso versamento della tassa di soggiorno. Grazie a ciò Cesare Paladino ha richiesto la cancellazione di una sentenza con cui patteggiò un anno e tre mesi e la restituzione di 2 milioni di euro. La Verità citò pure un parapiglia di qualche giorno prima tra un inviato de “Le Iene” e Olivia Paladino, a cui Filippo Roma avrebbe chiesto informazioni in merito al presunto “favore” del premier.
In quel parapiglia la fidanzata di Giuseppe Conte si rifugiò in un supermercato di cui conosce i proprietari chiedendo aiuto agli uomini della scorta, che sembrava essere quella di Palazzo Chigi. Da qui la denuncia di Roberta Angelilli alla procura di Roma per la quale c’è ora un’indagine. Secondo quanto riportato da Open, il premier sarebbe andato su tutte le furie e avrebbe chiamato Giorgia Meloni per rimproverarla.