Il testo del discorso letto dal Premier Conte alla Camera è il medesimo dell’informativa che sta tenendo anche al Senato, fin nei dettagli: tanto a Palazzo Madama quanto a Montecitorio ha riportato il riferimento alla filosofia classica per spiegare l’importanza di seguire i dettami scientifici dietro al piano per la fase 2 «La filosofia antica, da Platone ad Aristotele, distingueva la doxa, intesa come l’opinione, la credenza alimentata dalla conoscenza sensibile, dall’epistème, la conoscenza che invece ha saldi basi scientifiche». Per il Premier Conte non è vero che i Dpcm hanno escluso l’intervento delle Camere, «Sulle misure per il Coronavirus c’è stata una discussione ampia con i membri del governo, forze di maggioranza, parti sociali ed enti territoriali riuniti in una cabina di regia. Anche il Parlamento è stato costantemente e doverosamente informato».
Importante poi il passaggio letto sul Def (approvato in nottata) e sulle stime da crisi economica profonda del Pil Italia: «il Pil dallo 0,6 subisce una contrazione significativa dell’8%, una previsione che sconta la caduta del Pil del 15% nel primo trimestre e si prevede un rimbalzo con una crescita del 4,7 nel 2021». I numeri vanno anche nell’ipotesi peggiore, ovvio dove con il coronavirus in persistenza del contagio nazionale che porterebbe alla contrazione Pil fino al -10,4% a fine anno. «Al termine delle due settimane avremo un quadro più chiaro e potremo procedere ad un ulteriore allentamento delle misure contenitive», ha infine ribadito il Presidente del Consiglio.
La crisi è totale e complessiva su tutti i settori, ma gli step della fase 2 per il Governo Conte dovranno scattare con questo ordine: test, tamponi, controlli capillari a livello regionale (anche grazie all’app Immuni) e solo eventualmente, con migliorie del contagio, riaperture graduali. A sostenere le misure del Dpcm vi è il report ISS-CTS sul rischio contagi “esplosi” e per questo motivo il passaggio in Parlamento avverrà ma «dopo le rapide decisioni che il Governo deve sostenere per fronteggiare la crisi sanitaria».
LA DIFESA DI CONTE SUI DPCM
Mentre qui sotto trovate per esteso tutti i punti principali dell’informativa di Conte alla Camera sulla fase, il Presidente del Consiglio si appresta a tenere il suo discorso d’urgenza al Senato della Repubblica (in diretta video la seduta riprende dalle ore 13.30) mentre continuano le tensioni in aula tanto a Montecitorio quanto a Palazzo Madama sulle scelte del Governo “al di fuori” del Parlamento. «Non mi sfugge la portata dei rilievi della riserva di legge e del principio di legalità che la Costituzione pone a baluardo della persona. Ma quei principi non sono stati né trascurati né affievoliti. Il 31 gennaio è stato deliberato lo Stato di emergenza di rilievo nazionale da cui discendono precise conseguenze giuridiche come prevede il codice civile», ha spiegato il Premier Conte nell’informativa alla Camera dove ha posto nella fase finale del suo discorso una difesa sostanziale della scelta di opzionare i Dpcm come strumento principe della crisi. «Non possiamo permettere che gli sforzi compiuti risultino vani per imprudenze compiute in questa fase così delicata. Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del ‘chiudiamo tutto’ al ‘riapriamo tutto’, rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi», ha poi concluso il Capo del Governo.
CONTE ALLA CAMERA: “SE MENO CONTAGI, RIAPERTURE NUOVE IN MAGGIO”
«Al termine delle due settimane previste dal Dpcm del 4 maggio avremo un quadro più chiaro e potremo procedere ad un ulteriore allentamento delle misure contenitive», ha spiegato ancora il Premier Conte nella sua informativa alla Camera, davanti alle continue proteste del Centrodestra (garantite anche al Senato dove ci sarà anche il leader della Lega Matteo Salvini). Ha difeso la scelta dei Dpcm («serve il criterio di tempestività» che viene prima alle prerogative del Parlamento in momenti di pandemia generale come questi) e ribadito lo schema del prossimo Decreto Aprile: «riprenderà tutti i provvedimenti del Cura Italia, li prolungherà e rafforzerà. Ci saranno 25 miliardi per le misure di sostegno al lavoro e sostegno al reddito come cassa integrazione, indennizzi per colf e badanti. Il computo delle misure per le imprese nel prossimo decreto sarà di 15 miliardi».
A seguire del Dl Aprile ve ne sarà un altro, lo “Sblocca Paese” che servirà alla rinascita e ripresa dei settori colpiti dal coronavirus: al netto di ciò, ha ribadito Conte, «Nel mese di maggio si procederà ad effettuare 150mila test sierologici, un campione verrà selezionato dall’Istat. Dovremo essere pronti a misure tempestive, anche restrittive in caso di nuova crescita dei contagi. Misure che potranno essere mirate su specifici territori». Nelle prossime ore il ministro della Salute Roberto Speranza emanerà un provvedimento per definire criteri e specifiche soglie di allarme «per una valutazione accurata della tendenza al contagio in ciascuna area del Paese»; in questo modo ci potrà poi allentare le misure restrittive su base territoriale «laddove la situazione epidemiologica appare meno critica».
Stroncatura finale sulla decisione della Regione Calabria «non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime».
CONTE ALLA CAMERA: “DPCM SEGUONO COSTITUZIONE”
Ci ha messo 15 minuti prima d poter cominciare la propria informativa alla Camera, davanti all’ostruzionismo del Centrodestra che contestava prima la semplice “informativa” e non un discorso con votazione finale del Premier Conte e poi il fatto che il Presidente del Consiglio non indossasse la mascherina anti-Covid19. Davanti alle urla dai banchi della Lega e di FdI, il Presidente Fico ha interrotto per 5 minuti la seduta: alla ripresa il discorso di Conte è scattato. «Indirizzo governo per ripresa economiche, poi le ragioni delle scelte fatte e da ultimo la compatibilità del Dpcm a livello costituzionale sulla limitazione delle libertà dei cittadini», spiega il Premier ribadendo come la sua azione abbia sempre perseguito le norme della Costituzione. «Serve principio di conoscenza scientifica per quanto questa non sia ancora completezza: la nostra conoscenza ha salde basi scientifiche e su queste prendiamo le decisioni. Recente rapporto dell’ISS che non è segreto e oggi verrà illustrato da Brusaferro in conferenza stampa, ci ha permesso di prendere la decisione dell’ultimo Dpcm», prosegue Conte davanti alle proteste dell’opposizione.
«Crescita contagi per contatti familiari, lavoro, scuola e comunità: per questo motivo, un approccio non graduale e incauto delle riaperture renderebbe immediato un’impennata del contagio che non possiamo permetterci, come dice il rapporto dell’ISS con il quale abbiamo preso la decisione delle riaperture graduali»; se si aprisse tutto come prima, conclude Conte nella prima parte dell’informativa, «si darebbe impulso immediato al contagio: abbiamo riaperto per 4 milioni e mezzo di lavoratori e già questo produrrà inevitabile risalite della curva, ma non possiamo permetterci riapertura massima. Dal 4 maggio si parte con la fase 2 con progressiva ripresa delle attività, è un primo passo necessario ma non sarà l’ultimo. Sarà convivenza con il coronavirus, non ne siamo purtroppo usciti dalla pandemia».
Il Governo non persegue il consenso ma solo la sicurezza dei cittadini, spiega Conte prima di un lungo applauso dalle forze della maggioranza, aggiungendo subito dopo «il Governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente: si riparte con il lavoro, ma non scuola e socialità». Maggiori test, verifica degli ospedali con ampliamento dei posti di ricovero e potenziamento di mascherine e gel disinfettanti: in questo modo il Governo, assieme all’app Immuni («su base volontaria, senza decrittazione dei codici e utilizzo tra chi la scarica»), procederà verso la fase 2.
TUTTI I NODI DELL’INFORMATIVA
Da un lato la mozione del Centrodestra unito (FI, FdI, Lega, Noi con l’Italia) che chiede lo stop immediato alla misura del Dpcm («in modo da riavviare la normale dialettica con il Parlamento” assegnando “a norme di rango primario eventuali interventi limitativi della libertà»), dall’altro l’ordinanza della Regione Calabria che da oggi decide di riaprire bar e ristoranti, con immediata diffida del Governo: si apre con diverse tensioni l’informativa duplice che il Premier Conte riferirà in diretta video dalle 10 alla Camera e a seguire dal Senato. La fase 2 si avvicina ma le dinamiche tra enti locali e Governo centrale si fanno sempre più complesse con l’invito di ieri del Ministro Boccia a non permettere «fughe in avanti» da parte delle Regioni che al momento non sembra essere stato accolto da tutti i territori. Nella mozione del Centrodestra si sottolinea infine la pericolosità dei provvedimenti in stile Dpcm anche per un altro fattore: «Sempre in nome dell’emergenza – denunciano Salvini, Meloni, Berlusconi e Lupi – si ipotizza, ora, anche di modificare la Costituzione per inserire una clausola di supremazia dello Stato nei confronti delle regioni a tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica ovvero della tutela nell’interesse nazionale, stravolgendo così anche l’assetto costituzionale previsto dal titolo Vl».
Nel suo discorso Conte dovrà riferire anche le diverse attività economiche che il Governo intende mettere in atto, spiegando meglio come intende approntare il periodo dal 4 al 18 maggio e se vi saranno novità o anticipazioni riguardo ad altre riaperture nei prossimi giorni. Il doppio discorso al Parlamento avviene però in piena “occupazione permanente” della Lega che tanto alla Camera quanto al Senato intende portare per le lunghe il dibattito “costringendo” il Governo a rispondere a tono alla mozione presentata «per ripristinare la libertà».
INFORMATIVA CONTE A CAMERA E SENATO
Si preannuncia infuocata la terza informativa del Premier Conte al Parlamento dall’inizio della pandemia da coroanvirus: il Presidente del Consiglio terrà il suo discorso alla Camera dei Deputati alle ore 10 mentre attorno alle 12.30 interverrà al Senato della Repubblica. Il motivo è semplice, illustrare il piano definito della fase 2 dopo l’uscita dell’ultimo Dpcm e in attesa di normare con le ultime specifiche le riaperture e l’autocertificazione (fattore “congiunti” e spostamenti fuori Regioni) dal 4 maggio in poi: il problema è che questa volta Conte arriva all’appuntamento con il Parlamento – ancora una volta senza voto finale ma solo tramite una doppia informativa – in una posizione di fuoco incrociato sia dalle opposizioni che dal suo stesso Governo.
Le avvisaglie si sono avute già dopo il Dpcm di domenica scorsa, con parte del Pd e Italia Viva di Renzi che non ha per nulla gradito la semi-riapertura ancora lontana da una vera ripresa, lamentando di non essere stati coinvolti nella scelta finale di un Dpcm che per natura stessa non prevede passaggio in Consiglio dei Ministri. Ieri poi durante la votazione del Def-scostamento bilancio alla Camera si è assistito a diversi attacchi da parte non solo del Centrodestra ma anche dagli stessi membri della maggioranza proprio sul tema della “giuridicità” del Dpcm e in parte anche sul contenuto stesso della fase 2. Tanti i punti che oggi nell’informativa Conte dovrà spigare: tamponi, test, app Immuni, chiusura scuole e situazione delle famiglie con bambini a casa oltre al nodo sempre delicato della sopravvivenza di imprese e commercianti.
LA “FASE 2” DI CONTE
«Abbiamo predisposto un congegno che ci peri mette di intervenire con un meccanismo di rubinetti: allentiamo qualche misura ma siamo pronti, attraverso un algoritmo matematico e il controllo dei dati. Ai presidenti di Regione ho chiesto un database continuamente aggiornato. Calcolando i dati e le capacità delle terapie intensive e di fronte alla prospettiva che possa risalire il contagio, possiamo intervenire in modo mirato e chiudere il rubinetto» ha spiegato il Premier Conte nella conferenza stampa davanti alla Prefettura di Lodi nel suo breve blitz in Lombardia ed Emilia Romagna degli scorsi giorni. Già in quei tanti punti stampa consecutivi (Milano, Bergamo, Brescia, Lodi, Piacenza e Cremona) il Capo del Governo ha provato a spiegare meglio e in maniera più dettagliata quanto di complesso e ambiguo era rimasto dalla lettura del nuovo Dpcm sulla fase 2: «Abbiamo fatto qualche passettino in avanti, per qualcuno non è sufficiente ma non possiamo fare di più. Sono il primo che vorrebbe allentare le misure però per adesso dobbiamo ancora procedere così».
Davanti alle critiche mosse da Renzi e da parte del suo stesso Governo, conte aveva così replicato «Dpcm scandalo costituzionale? C’è libertà di pensiero, a me tocca decidere con tutta la responsabilità del caso». Lo ribadirà oggi a Camera e Senato (diretta in video streaming su YouTube sui i due canali satellitari del Parlamento, ndr) spiegando poi il “criterio” scelto per la fase 2 «Abbiamo seguito sin qui un metodo, non possiamo permetterci adesso di procedere con avventatezza e improvvisazione. Molti cittadini saranno rimasti delusi, mi spiace, ma il nostro obiettivo è tutelare la salute di tutti i cittadini, non possiamo accantonare questo obiettivo da una settimana all’altra». Su test e tamponi, il Premier Conte ha ribadito che saranno necessari e importanti ma senza finora specificare come, dove e chi li dovrà svolgere.
DISCORSO CONTE: IL “NODO” DECRETO APRILE
Dal Governo alle opposizioni, il Presidente del Consiglio nell’informativa di questa mattina in Camera e Senato si troverà contro una durissima presa di posizione del Centrodestra a guida Lega: «Giuseppe Conte va messo con le spalle al muro, deve essere costretto a rispondere alle domande degli italiani», ha spiegato ieri Matteo Salvini annunciando l’occupazione a oltranza del Parlamento dei propri parlamentari, sfruttando il più possibile tutte le norme di Camera e Senato per rimanere nella legalità ma costringendo il Governo a non compiere una informativa di mezz’ora e poi andarsene come già avvenuto nel due volte precedenti. «L’idea è quella di occupare l’Aula, di fatto. Bloccare tutto e restare in Senato per costringere Conte a rendere conto al Parlamento dei suoi Dpcm e dei decreti approvati a colpi di fiducia», rilancia Salvini annunciando la possibilità di un sit-in permanente del Centrodestra per “obbligare” Conte ai propri doveri.
Ultimo ma non meno delicato tema che Conte dovrà affrontare nell’informativa odierna riguarda il nodo del nuovo Decreto Aprile: ieri il voto sul Def e lo scostamento di bilancio ha dato il via libera ai 55 miliardi di euro necessari per imporre la nuova maxi-manovra di aiuti per tutto il mese di aprile. Il problema è che le tempistiche porteranno il Governo allo slittamento per i primi giorni giorni di maggio della misura per famiglie, lavoratori e imprese (con altra liquidità programmata): salta il Consiglio dei ministri di oggi 30 aprile chiamato a dare il via libera al ‘Decreto Aprile’. Il provvedimento è in fase di completamento e l’esecutivo punta a vararlo nei prossimi giorni, dunque a maggio.