Dalla Camera al Senato, le repliche delle opposizioni alla lunga informativa del Premier Conte (qui il testo integrale del discorso al Parlamento, ndr) sono state numerose e con toni talvolta più “tonanti” del consueto: al Senato va detto il clima è sembrato comunque più misurato rispetto a quanto visto stamane alla Camera, ma resta un Parlamento sostanzialmente diviso dove la collaborazione tra Governo e opposizioni per proseguire nella ripresa del sistema Italia si fa sempre più complessa.



«Siamo consapevoli che la riapertura non è sufficiente a riattivare il motore dell’economia e davanti allo choc serve un’azione costante, efficace dello Stato. Con il dl Rilancio abbiamo messo le basi per la ripartenza», ha sottolineato il Presidente del Consiglio in un passaggio delicato dell’informativa, ribadendo «Non mi sfugge la gravità di questa crisi, testimoniata anche da gesti forti come la consegna delle chiavi da parte dei piccoli imprenditori. E’ una prova molto dura dalla quale ci rialzeremo in fretta se ognuno farà la propria parte».



Da segnalare momento inusuale al Senato: durante la lettura del discorso, il Premier Conte ha un attacco di tosse e utilizza d’istinto la mano per coprirsi la bocca, sollevando non poche polemiche da parte dei senatori: «La mascherina, la mascherina!» si sente urlare dai banchi del centrodestra mentre dalla maggioranza si leva un applauso. A quel punto la Presidente Casellati interviene per zittire le critiche dicendo che ci pensa lei a fare rispettare le regole in aula, ma l’attacco di tosse continua con Conte che però cambia iter e si tiene col gomito come recitano ormai da mesi le richieste del Ministero della Salute sui comportamenti da tenere per evitare il contagio da coronavirus.



LE REPLICHE ALL’INFORMATIVA DEL PREMIER CONTE

Mentre il Presidente del Consiglio si appresta ad intervenire anche al Senato con il medesimo discorso letto alla Camera, non sono mancate le polemiche in Aula tra insulti, risse, pugni sui banchi della Presidenza e sfide a distanza tra opposizioni e maggioranza. A scatenare il tutto, più che l’informativa del Premier Conte, l’intervento del deputato M5s Ricciardi che provocando in più occasioni il Centrodestra ha dato la colpa della gestione Formigoni e poi Lega in Lombardia ai morti per coronavirus di oggi: nel momento di massima tensione, il deputato Volpi (Lega) protestando con il Presidente Fico per non aver richiamato Ricciardi, ha scagliato un pugno sul banco del tavolo della Presidenza facendo così sospendere la seduta per 5 minuti.

Alla ripresa, la Lega con Molinari ha definito «indecente speculare sui morti della Lombardia per fini politici», mentre la capogruppo di Forza Italia Gelmini si è riferita direttamente al Premier Conte «Confidiamo che il dl Rilancio sia diverso, non è una gentile concessione ma è doveroso che il Parlamento non si limiti a Odg e a emendamenti non onerosi. Noi abbiamo il dovere e il diritto di modificare gli errori e di indirizzare le risorse. […] Questo governo, che prima andrà a casa e meglio sarà».

Da ultimo la leader di FdI Giorgia Meloni attacca il Presidente del Consiglio sul tema del Dl Rilancio: «120 milioni di euro sul bonus monopattino. Considerate il monopattino più importante dei disabili.  Ma la smettete di parlare solo con gente che vive a via Condotti? Spiegate a chi abita fuori dal raccordo o nell’hinterland di Milano come andare a lavorare in monopattino?». Nel discorso al Senato e alla Camera il Premier Conte si è poi soffermato sul tema del prossimo Decreto messo in campo dal Governo per una drastica semplificazione burocratica «stiamo lavorando a un dl che introdurrà molti elementi di novità per offrire all’Italia uno shock, in particolare sul tema delle infrastrutture. Nel provvedimento ci sarà un iter semplificato su un elenco di opere strategiche con poteri derogatori ma senza che ciò faccia venir meno i controlli più rigorosi che assicurino piena trasparenza ed evitino infiltrazioni mafiose».

LA SECONDA PARTE DEL DISCORSO DI CONTE

Nella seconda parte del discorso di Giuseppe Conte alla Camera dei Deputati, sono due i momenti in cui l’Aula è letteralmente esplosa per un passaggio contestato al Presidente del Consiglio: in primis, quando ha rivolto un appello agli italiani per sostanzialmente invitarli a fare le vacanze estive 2020 nel nostro Paese senza andare all’estero, «Quest’anno fate le vacanze in Italia , scoprite tante bellezze sconosciuto». Il Premier ha elencato le misure del settore turismo inserite nell’ultimo Decreto Rilancio, scatenando le reazioni delle opposizioni non appena sentito nominare il “bonus vacanze” e il “taglio Imu per gli alberghi”.

La linea di polemica riguarda il fatto che troppo poco è stato fatto sul fronte turistico per rilanciare l’Italia e non solo, facendo appello agli italiani affinché rimangano in patria, come si può pensare che gli altri Paesi invece scelgano ancora l’Italia come meta preferita per le proprie vacanze? In secondo luogo, altro momento di “esplosione” tra i banchi dell’opposizione quando Conte ha indicato negli aiuti delle banche con «prestiti e finanziamenti anche 24 ore dopo le richieste». Con tutte le fatiche e i ritardi di persone e imprese che ancora in questi giorni attendono risposte su prestiti magari avanzati al momento dell’uscita del Decreto Liquidità, le parole del Premier Conte sono sembrate andare in una dimensione “parallela” rispetto alla realtà delle cose.

Per il resto, il Presidente del Consiglio ha indicato tutti i punti principali del nuovo Decreto Economico, il piano per le riaperture delle prossime settimane e sottolineato l’importanza e potenziamento delle “3 T” (tamponi, test, tracciamento con App) che avverranno fin da subito: «in questa fase sono importanti test molecolari. Il 25 maggio partiranno i test sierologici gratuiti per 150mila cittadini per esclusiva finalità di ricerca scientifica. Per farli occorrerà uno sforzo che si basa sul lavoro di volontari sul territorio e ci sarà una struttura nazionale di coordinamento». Infine, Conte conclude il discorso sull’informativa urgente citando direttamente il nodo tamponi, «Non confidiamo solo nell’autodisciplina dei singoli, abbiamo definito un articolato sistema di controllo degli andamenti epidemiologici. Stiamo potenziando i controlli tramite i test molecolari e sierologici. L’Italia è primo posto per numero di tamponi per abitanti, che sono stati pari fino a oggi a 3, 17 milioni».

PRIMA PARTE DEL DISCORSO DI CONTE

È cominciata l’informativa alla Camera del Presidente del Consiglio sugli step della fase 2 che gli italiani dovranno procedere per convincere questa nuova situazione di convivenza con il coronavirus: «Gli italiani hanno condiviso il grande sforzo collettivo per limitare il coronavirus: le misure sono state ovunque rispettate, con disciplina e moderatezza: il peggio è alle nostre spalle ma questo lo dobbiamo solo ai nostri cittadini per i sacrifici che hanno dovuto prendere in queste settimane», enuncia il Premier Conte davanti ai deputati raccolti a Palazzo Montecitorio.

«Non tutti avrebbero scelto decisioni così sofferte, comprimendo libertà fondamentali per la comunità: ma abbiamo compiuto la scelta giusta, l’unica in grado di contrastare il diffondersi della pandemia sul territorio nazionale», sottolinea il Presidente del Consiglio, ribadendo subito dopo «con la stessa determinazione, pur con quadro epidemiologico non risolto, dobbiamo tornare rapidamente alla normalità. Siamo in condizione di attraversare la fase 2 con fiducia e responsabilità. Dobbiamo proteggerci ma sappiamo come fare: mi rivolgo ai giovani, in questa fase più che mai rimane fondamentale anche quando stiamo all’aperto, il rispetto delle distanze e l’utilizzo delle mascherine. Non è il tempo dei party e degli assembramenti».

Secondo Conte, non possiamo fermarci nell’attesa di un vaccino e così si è dovuto ripartire con il nuovo Dpcm e Decreto Riaperture: «il nostro tessuto sociale ed economico sarebbe del tutto compromesso: dobbiamo andare avanti con rischio calcolato, non si può continuare a privare le libertà fondamentali dei cittadini». Nel corso del discorso Conte spiega ancora che la strategia anti-pandemia del Governo si basa e si baserà su «fiducia, coraggio, responsabilità».

INFORMATIVA ALLA CAMERA E AL SENATO

«Domani mattina (oggi, ndr) sarò prima alla Camera e poi al Senato per rendere un’informativa al Parlamento sulle misure per la nuova fase delll’emergenza Coronavirus. In diretta alle 9.30 e poi alle 12.30»: così ha annunciato ieri sera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in merito alla doppia informativa alla Camera (diretta video streaming dalle 9.30) e al Senato (dalle 12,30 sempre sui canali YouTube di Palazzo Madama). Si tratta del quarto appuntamento di rapporto costante tra il Capo del Governo e il Parlamento, questa volta per ribadire il piano di ripartenza stilato dall’esecutivo nella “fase 2-bis” dopo il Decreto Legge “quadro” sulle riaperture e il successivo Dpcm attuativo sulle riaperture in tutta Italia. «Non possiamo più aspettare, dobbiamo assumerci la responsabilità consapevoli dei rischi» diceva non più tardi di sabato scorso alla nazione presentando l’ultimo Dpcm. Lo scontro con le Regioni sulle regole da adottare per la riapertura di bar, ristoranti, negozi e parrucchieri è ormai alle spalle, mentre non si placano le proteste dai settori di turismo, alberghi, cinema e spettacolo per la gravissima crisi economica che i decreti del Governo non risolvono minimamente.

DPCM RIAPERTURE E PIANO FASE 2

In attesa dello sblocco di tutti gli aiuti economici contenuti nel Decreto Rilancio (pubblicato solo nella notte tra martedì e mercoledì) per lavoratori e imprese, il Presidente del Consiglio nella sua informativa oggi al Parlamento proverà a tracciare il piano della fase 2 potenziata spiegando soprattutto i punti di maggiore perplessità legati alle “tre T” (test, tamponi e tracciamento) che così poco convincono gli esperti scienziati e gli stessi enti locali. In un Paese malato di coronavirus e di economia, dopo più di 2 mesi di lockdown, la ripartenza è d’obbligo e il Premier Conte si gioca di fatto tutto nei prossimi mesi con la speranza che davvero il sistema Italia possa tornare a “correre”: nel mezzo, i timori per una seconda ondata di contagio ci sono ancora tutti, per questo ieri è stato lo stesso Capo del Governo a richiamare la cittadinanza a maggiore responsabilità nei luoghi di movida cittadina.

«Io non ho tenuto a bada nessuno, tutti abbiamo avuto un grande senso di responsabilità. Ognuno ha fatto il suo e sta facendo il suo. Però non è finita, eh… Chiariamolo: ora non è il tempo dei party o della movida. Abbiamo fatto saltare l’autocertificazione” perché “la curva epidemiologica è sotto controllo, però non è tempo dei party e degli assembramenti altrimenti la curva risale», ha spiegato ieri Conte uscendo dal Senato davanti ad alcune domande dei cittadini, «il virus è ancora in circolazione e nessuno pensi che siano saltate le regole di precauzione». Alla Camera e al Senato con il medesimo discorso Conte illustrerà le prossime date per gli spostamenti, il piano per il rilancio del turismo, il tema delicato dei “corridoi turistici” in Ue e ovviamente il piano epidemiologico con il monitoraggio costante di Iss e Ministero della Salute per individuare laddove possibile eventuali nuovi focolai con istituzione di nuove zone rosse.

“3 RIFORME INSIEME AL CENTRODESTRA”

Ieri si è risolta la complicata grana della sfiducia al Ministro Bonafede, con il Governo e lo stesso Presidente del Consiglio che hanno tirato un sospiro di sollievo dopo che le “intemperanze” di Italia Viva sono state risolte con la votazione di Renzi e dei 17 senatori contro le mozioni anti-Guardasigilli. Questo non toglie che la maggioranza vive comunque di costanti tensioni interne, con divisioni nette anche su come impostare la fase 2 e la successiva fase 3 dei prossimi mesi: in merito al piano programmatico politico che Conte intende adottare una piccola anticipazione è stata fatta in una intervista a “Il Foglio” questa mattina in edicola. «Se l’opposizione ci stesse, ci può dire tre grandi riforme alle quali intende lavorare e sulle quali lei auspica di trovare in Parlamento un consenso capace di coinvolgere anche le forze dell’opposizione?» chiede il direttore Cerasa con il Premier Conte che non disdegna l’opportunità «Sono tanti i progetti di riforma su cui l’opposizione può offrire il proprio contributo. A partire dagli interventi normativi per accelerare i tempi dei processi a finire alla più ampia riforma per la semplificazione di tutto il sistema».

Per il Capo del Governo giallorosso con il decreto Rilancio si è intervenuti in maniera significativa su alcuni settori cruciali «destinati a lasciare una importante eredità. potenziamento del sistema e di tutto il personale sanitario, ma soprattutto agli investimenti nella scuola, nell’università, nella ricerca. Capitale umano, ricerca e innovazione saranno le leve fondamentali su cui il paese deve puntare per rinascere». Niente ipotesi concrete ma quantomeno un’intenzione di coinvolgere l’intero arco parlamentare per la ricostruzione del Paese: «Di fronte a un domani tutto da costruire, dobbiamo riorientare il nostro modello di formazione verso un sistema basato su un processo continuo di apprendimento delle conoscenze e delle competenze, per edificare un paese più equo, più solidale, più verde». Al termine della giornata è stato convocato il Consiglio dei ministri alle ore 18: al momento all’ordine del giorno ci sarebbero solo le leggi regionali.