«Non stiamo dando schiaffi a nessuno». Così il premier Giuseppe Conte sul nuovo Dpcm nel corso del suo intervento al food festival del Corriere della Sera. «Non c’è una deliberata volontà di penalizzare qualcuno», ha aggiunto il presidente del Consiglio. Visto che il coronavirus corre, l’idea è di introdurre «ulteriori riduttori della velocità», altrimenti l’Italia rischia di essere travolta da questo “treno”. Ma Contro ha parlato anche delle misure a cui sta lavorando il governo per aiutare quelle categorie di lavoratori penalizzati dalle nuove restrizioni. «Oggi con il Consiglio dei ministri entrano le misure del dl ristori bis». Tra le misure c’è anche la sospensione della seconda rata Imu, secondo quanto anticipato dal premier in collegamento. Ma Conte ha parlato anche dell’Iva, esponendo il piano del governo: «Un intervento così secco, al 4%, prevede un’esposizione di spesa eccessiva, la vedo complicata. Vedo una rimodulazione dell’Iva nell’ambito di una più complessiva riforma fiscale».



CONTE SU DL RISTORI “RISORSE MODESTE? ORA RADDOPPIATE”

Giuseppe Conte al mastershow “Ristoranti, una questione politica” del Corriere della Sera, parlando del decreto ristori bis, ha spiegato che ci sarà un fondo ad hoc «per mettere risorse in caso di variazioni tra zone gialle, arancioni e rosse». Nel Dl Ristori, inoltre, c’è anche «il credito di imposta al 60%» sugli affitti «di settembre, ottobre, novembre, dicembre, la decontribuzione per i dipendenti e il rinvio dei versamenti per chi ha gli Isa», cioè gli indici sintetici di affidabilità. Il presidente del Consiglio ha ammesso che ci si è «resi conti che i ristori messi in campo erano modesti», per questo hanno deciso che andavano «raddoppiati, moltiplicati». Di conseguenza, chi ha già ricevuto dei contributi, avrà modo di raddoppiarli. Il premier Conte ha fatto l’esempio di un piccolo ristorante: «Nel precedente lockdown aveva ricevuto 2600 euro va a prendere 5200. Abbiamo moltiplicato i contributi a fondo perduto e rispetto alle nostre deliberazioni bastano all’agenzia delle Entrate un paio di settimane per accreditare i fondi sui conti correnti».

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