Dopo le convulse ore dell’assalto al Congresso Usa da parte dei fan di Donald Trump, il Parlamento americano ha ufficializzato la vittoria di Joe Biden alla ultime Elezioni e dal prossimo 21 gennaio a Washington sarà a tutti gli effetti il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America per i prossimi 4 anni.
Dall’Italia – negli ultimi anni tra i Governi occidentali più a fianco della Presidenza Trump – sono giunte immediate le congratulazioni del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, più volte tra l’altro contestati nelle scorse settimane per uno “scarso” schierarsi a fianco del Presidente eletto in attesa della conferma o meno della vittoria alle Presidenziali Usa. «Il Congresso americano ha certificato la vittoria elettorale di Joe Biden. Non vediamo l’ora di lavorare assieme al Presidente Biden e alla Vice Presidente Kamala Harris per promuovere insieme un’agenda globale di crescita, sostenibilità e inclusione», ha scritto sui social il Premier Conte con tanto di post poi tradotto in inglese.
IL “CAMBIO” DI PASSO DA BIDEN A TRUMP
Messaggio molto simile dall’ex leader M5s e attuale inquilino della Farnesina: «Congratulazioni al presidente eletto Joe Biden in seguito alla certificazione dei risultati delle elezioni da parte del Congresso degli Stati Uniti. Non vediamo l’ora di lavorare con la nuova amministrazione e siamo uniti a sostegno della democrazia. Gli Stati Uniti possono contare sull’Italia come solido alleato e partner strategico». Ma il cambio di “passo” e di “strategia” del Governo italiano si fa evidente, con lo stesso Conte che nei giorni successivi alle Elezioni Usa ammise di esser stato l’unico leader mondiale a non aver ancora sentito al telefono Joe Biden: i fatti incresciosi avvenuti al Congresso ieri sera hanno di fatto reso l’immagine di Trump a livello mondiale ai minimi storici e da Palazzo Chigi, con la certificazione della vittoria di Biden, è giunto l’ultimo tassello definitivo per schierarsi al 100% con la nuova Presidenza.
C’è chi però non “perdona” a Conte e Di Maio la ritrosia di questi mesi a “schierarsi” tra Biden e Trump e questi è Matteo Renzi, assai polemico nella sua Enews straordinaria di oggi: «Il populismo violento non è solo quello di Donald Trump […] Oggi tocca a noi dire che la democrazia americana è un valore che non si tocca. Dire che il comportamento di Trump è folle (e i primi a dirlo chiaro dovrebbero essere i suoi fan italiani, ancora troppo reticenti sull’argomento)». Nel 2018, dopo la prima visita di Giuseppe Conte alla Casa Bianca, il Premier italiano parlava così della Presidenza Trump: «Stati Uniti e Italia sono legati, il mio Governo e quello di Trump sono entrambi Governi del cambiamento, scelti dai cittadini per miglior»e lo status quo e il livello di qualità della loro vita. Tante cose ci uniscono, stiamo realizzando promesso in campagna elettorale e lavoriamo per dare risposte alle aspettative dei cittadini». Non sono pochi tra l’altro a richiamare in causa, nelle ore della crisi di Governo, le “previsioni” fatte da Giancarlo Giorgetti (n.2 della Lega) che a tempo debito aveva detto quanto Renzi avrebbe cercato di far cadere Conte se alla Elezioni Usa avessero trionfato i Democratici.
Il Congresso americano ha certificato la vittoria elettorale di @JoeBiden. Non vediamo l’ora di lavorare assieme al Presidente Biden e alla Vice Presidente @KamalaHarris per promuovere insieme un’agenda globale di crescita, sostenibilità e inclusione ???? pic.twitter.com/Pd2EK4C2gw
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) January 7, 2021