SLITTA LA SENTENZA DEL TRIBUNALE SUL FUTURO DI CONTE E DEL M5S

Tutto “congelato” dal Tribunale di Napoli, non si avrà oggi la sentenza sulle votazioni per Conte Presidente e Statuto-bis del Movimento 5 Stelle: la sentenza è slittata in quanto il Tribunale ha deciso di «trattenere la causa in decisione» riservandosi la risposta con una specifica ordinanza solo dopo la fine della valutazione del fascicolo d’indagine.



A rivelare lo slittamento della sentenza sono stati gli stessi attivisti M5s che hanno presentato il ricorso: secondo l’avvocato Lorenzo Borré, «lo statuto con cui è stato eletto Giuseppe Conte viola il principio di parità tra associati e favorisce l’eleggibilità esclusiva di pochi “ottimati” negli organi di garanzia». Come ha spiegato lo stesso ricorrente dopo lo slittamento della sentenza da Napoli, «Quella di oggi è stata una discussione molto serrata – ha detto ancora l’avvocato Borré – ci sono volute due ore per esporre i punti di attacco e di difesa e questo dimostra la sostanza della materia. Abbiamo messo sul tappeto l’assenza del metodo assembleare, fulcro della democrazia: non c’è stata la possibilità di proporre delle alternative e l’assenza della possibilità di concorrere alla candidatura da parte degli iscritti sia per quanto riguarda la presidenza sia le altre cariche associative significa che è mancato l’ABC della democrazia». Gli ha risposto a tono l’avvocato Francesco Astone, che rappresenta il M5s presso il Tribunale: «A nostro avviso ci sono una serie di contestazioni di tipo formale, che il Movimento ritiene strumentali».



M5S IN ANSIA PER LA SENTENZA DEL TRIBUNALE SU CONTE LEADER E STATUTO

Sono ore di profonda tensione in casa M5s per ciò che potrebbe arrivare oggi dal Tribunale di Napoli: a pochi giorni dalle Elezioni Comunali dove la presenza 5Stelle è tutt’altro che protagonista, Giuseppe Conte e i vertici del partito temono una nuova sentenza che possa bocciare per la seconda volta le votazioni su Statuto e Nuovo Presidente.

Oggi 7 giugno si riunisce in udienza il Tribunale di Napoli per esprimersi sul nuovo ricorso presentato da alcuni attivisti grillini in merito al “nuovo” voto su Statuto ed Elezioni del Presidente Conte, avvenuto in marzo per far fronte all’annullamento del primo voto (in agosto) proprio del Tribunale partenopeo. La Corte è chiamata ancora una volta a esprimersi sulla legittimità o meno dello Statuto 5Stelle modificato dal nuovo corso Conte-Grillo e votato dalla base ormai già due volte. Una nuova sospensione dei vertici, con conseguente annullamento delle regole interne, porrebbe Conte, Di Maio e Grillo nuovamente nella bufera politica nel pieno delle Amministrative 2022. «Indipendentemente da quella che sarà la sentenza, i giudici non potranno fermare il nuovo corso legittimato dal pronunciamento dei cittadini. Andremo avanti, gli attivisti sono con noi, il ragionamento», fanno sapere fonti qualificate del M5s all’ANSA. Se dovesse arrivare la bocciatura del tribunale, non si valuta comunque il ritorno ad un Direttorio a 5 (come votato dalla base M5s prima dell’avvento del nuovo corso contiano): «non si esclude infatti di voltare pagina e di intraprendere – sottolinea un ‘big’ pentastellato a “Italia Oggi” – la via di un nuovo statuto e di fatto creare di un nuovo Movimento 5 stelle».



CONTE “NON PREOCCUPATO”. COSA RISCHIA IL M5S CON LA SENTENZA DI NAPOLI

Sentito nel merito a margine Din un comizio per le Elezioni Comunali, il leader e Presidente M5s Giuseppe Conte si dice tranquillo circa la sentenza in arrivo oggi dal Tribunale di Napoli: «Non sono preoccupato, il percorso che abbiamo fatto è per garantire le rivotazioni nella massima sicurezza giuridica. Siamo fiduciosi che il tribunale ne prenderà atto. Speriamo che il tribunale possa certificare, come siamo convinti, la piena legittimità del nostro operato».

Il rischio è sempre quello della prima sentenza, ovvero una sospensione di tutte le cariche vigenti, compreso il regolamento interno che determina il funzionamento del partito. L’Adnkronos è venuta in possesso della mail “centrale” negli atti del processo a Napoli dove un gruppo di attivisti contesta ancora lo statuto e il voto che ha incoronato Conte leader del Movimento. «Il sottoscritto Giuseppe Conte nato a Volturara Appula (Fg) il 08/08/1964…», si legge nell’intestazione della mail inviata da Conte al Comitato di garanzia pentastellato il 17 luglio 2021, «Dichiaro che i dati sono autentici e completi. Dichiaro inoltre di non aver compiuto altre iscrizioni al Movimento 5 Stelle». Quella è la lettera centrale, ritengono gli avvocati del M5s, in quanto certificherebbe l’iscrizione di Conte al M5S nei giorni che hanno preceduto il primo voto sullo statuto. Oltre a scrivere nell’oggetto “Iscrizione al Movimento 5Stelle” si legge ancora nella mail di Conte pubblicata in ampi stralci da Adnkronos e Quotidiano del Sud: «Dichiaro di aver letto e di accettare le previsioni dello Statuto e del Codice Etico dell’Associazione Movimento 5 Stelle assumendo l’obbligo di rispettarne le previsioni. Dichiaro di aver preso visione dell’organigramma dell’Associazione Movimento 5 Stelle accettando e riconoscendo la legittimità del medesimo». I ricorrenti, di contro, contestano tale modalità di iscrizione in quanto nella mail «non sarebbe chiaramente espressa la volontà dell’ex premier di aderire al M5S». Inoltre, attaccano ancora i depositari del ricorso (seguiti dall’avvocato Lorenzo Borré), «il messaggio non è accompagnato dal documento di identità (richiesto a tutti coloro che intendono iscriversi al M5S)». Da ultimo, Conte avrebbe posto la sua adesione al M5s in un momento in cui il nuovo sito 5Stelle vedeva sospesa la procedura di iscrizione: per questo, scrivono i ricorrenti nel materiale consegnato al Tribunale, «dimostra l’eccezionalismo di cui ha goduto Conte».