Nel giorno in cui Mario Draghi compie il suo primo viaggio da presidente del Consiglio dirigendosi a Tripoli, il suo predecessore, Giuseppe Conte, interviene sulle pagine de La Stampa per rivendicare il lavoro svolto sulla Libia. Il leader in pectore del MoVimento 5 Stelle intende replicare al duro editoriale del direttore del quotidiano torinese, Massimo Giannini, nel quale, tra le altre cose, si ricordava dell’azione di Conte “il blitz a Bengasi del 17 dicembre 2020, organizzato come uno spot di bassa propaganda solo per riportare a casa i pescatori mazaresi previa photo-opportunity con Haftar, è stato ancora più imbarazzante“.
Conte, però, replica: “Già all’epoca dei fatti chiarii che volai in Libia non per piacere, ma perché fu l’unica condizione per ottenere il rilascio dei diciotto pescatori. L’ho fatto. Lo rifarei. Dopo un lungo negoziato e dopo avere respinto altre richieste che giudicai non accoglibili, atterrai all’aeroporto di Bengasi, dove Haftar mi accolse e firmò in mia presenza il decreto di liberazione dei diciotto pescatori“. Ai lettori il giudizio se sia stato opportuno o meno cedere alle richieste del generale della Cirenaica.
CONTE: “EVITAI FOTO CON I PESCATORI PER NON DARE ADITO A SPECULAZIONI”
Nella sua lettera a La Stampa, Conte riserva a Giannini un’altra precisazione sul suo operato: “Quanto alla photo opportunity, caro Direttore, la informo che ho ricevuto più volte Haftar a Roma, anche nel pieno di quest’ultimo conflitto libico. Aggiungo che non troverà in giro nessuna mia foto con i pescatori: a loro e a tutti i cittadini di Mazara ho mandato un saluto a distanza. Ho evitato di incontrarli proprio per non dare adito a speculazioni inopportune. Ma vedo che con Lei questa premura, ancora a distanza di tempo, non è servita“.
L’intervento di Conte viene aperto dalla conferma che l’ex presidente del Consiglio stia per lanciarsi nell’esperienza di leader del MoVimento 5 Stelle: “Da alcune settimane sono impegnato nel compito di rifondare il Movimento5Stelle, in modo da rilanciarne la carica innovativa e renderlo pienamente idoneo a interpretare una nuova stagione politica. Anche per questa ragione sto evitando di rilasciare dichiarazioni e di intervenire nell’attualità politica. Ritengo prioritario preparare al meglio una nuova agenda politica, da condividere con la massima ampiezza, che sappia esprimere un progetto di società rispondente ai bisogni più urgenti dei cittadini, ma fortemente proiettata su un modello di sviluppo che coinvolga anche le generazioni future“.