«Mio partito? Una follia. Non temo indagini sulle zone rosse di Bergamo e il nostro Recovery Plan è il migliore di tutta l’Europa»: sono spunti, frammenti, “quotes” delle multiple interviste concesse oggi da Giuseppe Conte alla vigilia degli Stati Generali sull’economia al via da domani a Villa Pamphili. Alla Stampa, al Sole 24 ore e a Repubblica, le tre principali che abbiamo scelto e selezionato per riportare un complessivo “piano Conte” (in opposizione al piano Colao?) sul rilancio dell’Italia nei prossimi decisivi mesi della partita contro il Covid-19. Partiamo dai temi più “scottanti” come l’interrogatorio ora in corso a Palazzo Chigi con la pm di Bergamo sul tema delle mancate zone rosse nella Bergamasca tra fine febbraio e inizio marzo: «non temo di essere indagato, ho agito in scienza e coscienza. Mi sono subito messo doverosamente a disposizione dei magistrati per informarli sulle circostanze di cui sono a conoscenza», spiega il Presidente del Consiglio a Repubblica confermando di voler rifare tutto quanto già fatto in questi ultimi mesi, senza rimpianti. Viene poi chiesto se è vero che stia preparando una propria lista per l’immediato futuro, non dovesse esaurirsi “naturalmente” la legislatura attuale: «Io sono qui non per interessi personali, per coltivare un mio partito e favorire amici e conoscenti, ma per questo servizio. Un incarico che ha assunto un rilievo gravoso per l’emergenza. Sarebbe folle dedicare anche solo un millesimo di energia a questi pensieri».
IL RECOVERY PLAN DI CONTE
Niente indagini e niente partito, ma di contro Giuseppe Conte sta preparando il “suo” Recovery Plan che nascerà dagli Stati Generali dei prossimi 10 giorni: «Dobbiamo programmare un rilancio del Paese con riforme di ampio respiro da cui nascera’ poi il contenuto del Recovery plan nazionale: progetti d’investimento che chiederemo all’Europa di finanziare con il Recovery Fund», spiega questa volta a La Stampa il Presidente del Consiglio. Il Recovery plan italiano sarà presentato a settembre ma «non possiamo ridurci all’ultimo per non perdere i fondi europei: se non ci mettiamo subito all’opera rischiamo di compilare un po’ di documenti all’ultimo senza una reale prospettiva di tradursi in investimenti finanziati con fondi europei». Un tesoretto ci sarà ma andrà speso con oculato sforzo, «vogliamo condividere con le parti sociali e le forze migliori del Paese. Abbiamo una grande responsabilità che non sarà offerta ad altri governi», sottolinea ancora Conte.
GLI STATI GENERALI E LE PRIME OPERE
Gli Stati Generali in partenza domani sono per Conte un appuntamento tutt’altro che «sfilata, una kermesse», bensì sarà un confronto nel merito «per arrivare a uno sforzo collettivo di condivisione che servirà anche ai governi successivi. Un piano che avrà una forza incredibile, che sarà più ampio di quello che presenteremo alla Ue e che certamente farà suoi tanti spunti contenuti nelle proposte della task force di Colao, che ha fatto un grandissimo lavoro». Le opposizioni verranno invitate ancora al termine degli Stati Generali («Ma all’esito del confronto con le parti sociali, tornerò a proporre un incontro confidando che abbiano maturato una posizione diversa»), mentre il Premier è già in grado di anticipare quali potranno essere le prime opere e punti del piano di rilancio delle prossime settimane:
«Un obiettivo concreto e’ la Roma-Pescara: e’ impensabile viaggiare in 4 ore quando in auto ci vogliono al massimo due ore. E poi la Roma-Ancona. Dobbiamo fare la doppia linea per il Sud, l’Adriatica da Pescara. E bisogna potenziare la rete ferroviaria in Sicilia. Molti progetti sono gia’ in cantiere, come l’Alta velocita’ Milano-Venezia. A me piacerebbe molto anche la Jonica, da Reggio Calabria a Taranto: dobbiamo progettare una rete ferroviaria pubblica anche se non c’e’ convenienza dal punto di vista della remunerazione». Chiosa finale sul Ponte sullo Stretto di Messina: sì solo se a condizioni ragionevoli, «parlarne oggi è una fuga in avanti; domani di fronte a infrastrutture pronte diventa una necessita’ ragionarci», conclude Conte al Sole 24 ore e alla Stampa.