Giuseppe Conte è tornato a parlare nella sua Puglia, in particolare nella Ceglie Messapica terra natia del suo fidato ex portavoce Rocco Casalino: dal palco di “La Piazza”, evento di “Affariitaliani.it” il presidente del Movimento 5 Stelle affronta tutti i temi caldi della politica, a cominciare dal delicato risvolto dell’obbligo vaccinale ancora in discussione tra partiti, scienziati e opinione pubblica.
«Resto favorevole alla non obbligatorietà del vaccino», ammette Conte ribadendo la sua posizione contraria all’inserire per legge l’obbligo del siero anti-Covid. Il problema ad oggi resta la variante Delta, prosegue l’ex Premier, «Abbiamo un problema sugli over 50 e io continuerei a fare appelli alla responsabilità: fate il vaccino per ‘amor patrio’». Alle domande dalla piazza filo-M5s che ponevano un dubbio riguardo l’intrecciarsi della posizione contiana con quella del Centrodestra, il Presidente del Movimento ha chiuso con un «ho fatto appello alla responsabilità, non all’irresponsabilità».
GLI ALTRI TEMI DI CONTE: QUIRINALE, LEGISLATURA E…
Non di solo vaccino vive però la politica e così Conte ha dovuto affrontare anche tutti gli altri scottanti temi della politica, cominciando dalla polemica sollevata da Renzi e Salvini sul Reddito di Cittadinanza: ieri la Lega ha annunciato un emendamento in Manovra di Bilancio per bloccare il RdC già da questo autunno. Ecco che Conte, come già era capitato nel dibattito al Meeting di Rimini davanti a tutti gli altri segretari di partito, prende le difese della misura di bandiera del suo M5s: «è una misura di civiltà. L’Italia è stato l’ultimo Paese dopo la Grecia in Ue a introdurre il reddito. Il problema che l’Italia deve affrontare, semmai, è quello del salario minimo». Conte si è detto offeso da alcune domande in passato sui mesi di gestione al Governo dell’emergenza Covid, «quando mi accusavano addirittura di un colpo di stato. I amico dei cinesi? Andare in un’ambasciata cinese significa essere a libro paga dei cinesi? Ma chiudiamola qui!». Con la consueta modalità “a la Conte” di dire e mediare subito dopo, il dibattito si sposta sul Quirinale con la conferma del «politica e persona di grande spessore che è Mattarella», salvo poi escludere al momento l’ipotesi di un “bis”, così come per l’opzione Draghi, «il dibattito fa male al Governo». Chiosa sulla crisi afghana e sull’ormai famosa frase di Conte sul voler dialogare con i talebani (e sul loro essere un regime «abbastanza distensivo»), «Io non ho detto sciocchezze, ma ho sentito molte stupidaggini. Non ho mai voluto legittimare i talebani. E non sto dicendo che l’Italia va lì e si siede al tavolo con loro. Voglio che la comunità internazionale coinvolga la Cina, la Russia, gli altri Paesi e faccia pressione perché i talebani riconoscano i più elementari diritti. I negoziati di Doha erano sbagliati,dovevamo essere coinvolti anche noi».