Giuseppe Conte a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata ai microfoni de Il Fatto Quotidiano. L’argomento più scottante è legato alle nomine Rai e il leader del Movimento 5 Stelle ha ribadito problemi di metodo e di merito, sottolineando che il senatore Mario Turco è stato chiamato da Palazzo Chigi solo per essere messo al corrente della lista di nomi già pronta, senza ricevere risposte sul criterio che aveva ispirato quelle proposte editoriali.
«Sono il leader di una forza politica che è stata votata da 11 milioni di elettori, e anche per il rispetto che devo loro ho il diritto di chiedere spiegazioni sui criteri che hanno portato a queste nomine, partite dalla premessa che la politica sarebbe rimasta fuori», ha spiegato Giuseppe Conte, che ha smentito la presunta trattativa parallela condotta da Luigi Di Maio: «Le indiscrezioni sul conto di Luigi sono inverosimili, altrimenti dovremmo dire che ha danneggiato il Movimento. Non lo prendo nemmeno in considerazione, non ci sarebbe stato motivo per non informarmi. Lui tiene molto all’interesse del M5S».
GIUSEPPE CONTE: “VOGLIO CONFRONTO CON DRAGHI”
Nel corso del dialogo con Il Fatto Quotidiano, Giuseppe Conte ha rivelato di essersi confrontato con Beppe Grillo e le posizioni sono le stesse: «Potete immaginare la sua sensibilità sul punto, visto che lui sulla comunicazione ha idee molto eterodosse, e aveva invitato i parlamentari a un periodo di astinenza». Il giurista ha invocato un incontro con il premier Draghi per affrontare il caso nomine Rai e altri temi dell’agenda politica, mentre non c’è alcuna tentazione di voto anticipato: «L’ho chiarito più volte e lo ribadisco: il Movimento non ha nessuna tentazione di andare al voto anticipato ma di contribuire a mettere in sicurezza il Paese e ad attuare il Pnrr. Abbiamo lavorato tanto per questo obiettivi e non li lasceremo a mezza strada», l’analisi di Giuseppe Conte.