CONTE TIRA DRITTO E CONFERMA IL VOTO SULLA PIATTAFORMA ONLINE
«Noi rispettiamo i provvedimenti dei tribunali anche quelli cautelari e come definizioni provvisori: ma non è possibile che l’azione politica del Movimento 5Stelle sia rallentata e compromessa da cavilli giuridici e carte bollate, non possiamo sospendere la nostra azione in attesa che nel giro di qualche anno arrivino le sentenze»: è netto Giuseppe Conte nel video di lancio del nuovo voto su piattaforma SkyVote che chiama a raccolta gli iscritti M5s dopo il duplice stop del Tribunale di Napoli.
Alla prima ordinanza del 2 febbraio che aveva “sospeso” le votazioni su Statuto M5s e Presidente del Movimento – per l’appunto, Giuseppe Conte – la conferma l’8 marzo con la bocciatura del ricorso presentato dai vertici dei 5Stelle: nonostante ciò, Conte e il Comitato di Garanzia – tutti ancora in “stand by” legalmente nei rispettivi ruoli – tirano dritto e puntano sul nuovo voto per ristabilire al più presto cariche e regole interne del partito. «Cari iscritti, rispondiamo a chi vuole rallentare il Movimento con la forza del voto democratico: se condividete questo meraviglioso Statuto, votate nuovamente per approvarlo con l’effetto di convalidare la precedente votazione dell’agosto scorso», contesta l’ex Presidente del Consiglio riferendosi ai giudici e agli iscritti ricorrenti contro le votazioni dello scorso agosto.
NUOVO VOTO 10-11 MARZO SU PRESIDENTE M5S E STATUTO
Secondo diversi retroscena su fonti grilline, Conte (e forse anche Beppe Grillo) temevano che i tempi del ricorso avrebbero potuto logorare la già contestata (in Parlamento) leadership attuale: e così si punta dritto sulla nuova votazione su SkyVote per il 10 e l’11 marzo (dalle 8 alle 22) con due punti all’ordine del giorno.
1- «Ripetizione della deliberazione assembleare adottata in date 2/3 agosto 2021 avente ad oggetto “la proposta di modifica dello Statuto e contestuale revoca della deliberazione assembleare del 17 febbraio 2021”, ai fini della sua conferma/convalida»;
2- «Approvazione dello Statuto del Movimento 5 Stelle nella versione approvata il 2/3 agosto 2021, aggiornato con le modifiche richieste dalla Commissione di Garanzia degli Statuti e per la trasparenza e controllo dei rendiconti dei partiti politici ai fini dell’iscrizione del Movimento 5 Stelle nel registro di cui all’art. 4, d.l. 28 dicembre 2013 n. 149, e della conseguente ammissione ai benefici previsti dagli artt. 11 e 12 del citato d.l. n. 149/2013 (deducibilità dei contributi e c.d. 2X1000)».
Di contro però, come già sostenuto dall’avvocato che ha seguito i ricorsi contro i nuovi vertici del M5s – Lorenzo Borrè – anche l’Associazione Rousseau si dice certa che pure i nuovi voti del 10-11 marzo rischiano di andare in contro ad un ennesima bocciatura del Tribunale. «Le prossime consultazioni saranno dichiarate illegittime, senza contare che al futuro ricorso si aggiungerà l’aggravante di un reato penale per il trattamento dei dati degli iscritti», fa sapere l’Associazione di Davide Casaleggio. «C’è una chiara volontà espressa dagli iscritti di abbracciare il nuovo corso con me come leader. Quindi rivoteremo lo statuto e ripeteremo il voto sulla presidenza – ha commentato Conte dopo la sentenza dell’8 marzo -. Non sono un traghettatore, sono qui a fare iniziative politiche per il M5s. La leadership è una questione politica». In realtà leggendo le motivazioni dei giudici di Napoli, si scorge un punto chiaro su tutti, evidenziato da Matteo Marcelli per “L’Avvenire”: «alla base della decisione c’è anche un errore strategico degli avvocati pentastellati: nel ricorso hanno infatti prodotto un documento che effettivamente attestava l’esistenza della norma di esclusione, ma contestualmente hanno sostenuto di esserne venuti a conoscenza solo dopo la sentenza di sospensione, ammettendo, in un certo senso, di aver applicato una regola senza sapere di essere legittimati a farlo». Si fa riferimento al passaggio del ricorso dove i giudici ribadiscono «non sussistono i presupposti per la richiesta revoca, perché nell’avviso di convocazione dell’assemblea del 17 luglio 2021 erano stati ammessi al voto solo gli iscritti da oltre sei mesi».