Conte servo del sistema è l’hashtag che spopola in queste ore su Twitter, dove migliaia di utenti (oltre 50mila) hanno pubblicato i propri cinguettii accompagnati da questo slogan, divampato con veemenza e senza il benché minimo preavviso. Una rivolta esplosa proprio in occasione del voto per il nuovo Statuto pentastellato, con alcune decisioni assunte dall’ex presidente del Consiglio che sono sembrate lontane dagli ideali tipici del partito grillino.



Così, sui social si è assistito a una pioggia di “Con-te mai”, che suona come una sorta di replica con tono canzonatorio nei confronti del motto a cui hanno fatto ricorso i pentastellati (“Insieme ConTe”). Nel bersaglio del web sono finite le dichiarazioni pronunciate dall’ex premier in occasione del crollo del Ponte Morandi: “Abbiamo già anticipato che avvieremo la procedura di revoca della concessione alla società Autostrade”. Così, però, non è stato e gli utenti di Twitter non dimenticano: “Il Movimento 5 Stelle, quello vero, quello con i valori, doveva e voleva revocare ai Benetton le concessioni di Autostrade. Ma poi è arrivato lui, #ConteServoDelSistema, ed è cambiato tutto”.



“CONTE SERVO DEL SISTEMA”: PIOGGIA DI TWEET CONTRO L’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO”

Giuseppe Conte pronunciò anche una frase mai dimenticata dai sostenitori del Movimento Cinque Stelle: “Il mio cuore ha sempre tradizionalmente battuto a sinistra”. Pronta la replica su Twitter: “Il nostro, invece, batte per la terza via. Conte, non sei il Movimento: fuori dalle scatole, PDocchio. Da sconosciuto, come disse Davide Casaleggio, a conclamato leader. Un presuntuoso che pretende i dati degli iscritti, senza essere iscritto al M5S”.

Questo attacco da più parti all’indirizzo dell’ex presidente del Consiglio, secondo quanto raccolto dai colleghi de “La Repubblica”, a giudizio di alcune fonti interne al Movimento Cinque Stelle coinciderebbe con una rivolta organizzata, alle cui spalle potrebbe celarsi la regia della Lega o di chi ha interesse a screditare la svolta moderata guidata da Conte: “Il tutto farebbe pensare ad uno uno shitstorm artificiale, creato attraverso l’ausilio di centinaia di bot manovrati da un’unica regia”, confessano esponenti grillini che chiedono l’anonimato.