In attesa che partano ufficialmente gli Stati Generali sull’economia fortemente voluti dal Premier Conte, è caos completo nel Governo dopo l’uscita del piano Colao sulla ripresa del sistema Italia emerso ieri: il piano della task force in appoggio a Palazzo Chigi dal titolo “Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022” è arrivato all’improvviso, senza preavviso all’interno degli stessi capidelegazione di maggioranza e secondo diversi retroscena la “maretta” interna al Governo non sarebbe minima. Oggi il Presidente del Consiglio ha cominciato le prime bilaterali con i Ministri per studiare al meglio il piano di rilancio e le proposte finora evidenziate dalla task force del super-manager Vittorio Colao. Secondo quanto riportato da Gabriella Cerami sull’Huffington Post l’aria a P. Chigi è tutt’altro che serena: «Abbiamo saputo del piano di Rilancio 2020-2022 dagli organi di stampa. Noi dell’esecutivo non ne sapevamo nulla», confessano diversi Ministri alla collega di Huff. Conte stesso per cercare di difendersi dagli attacchi interni avrebbe confidato «Non sono stato io a far trapelare il documento redatto da Vittorio Colao. Tra l’altro è solo uno spunto tecnico, niente di più. La decisione sarà politica».



PIANO COLAO E STATI GENERALI

Insomma, “snobba” il piano Colao che ancora non è stato ufficialmente presentato (e potrebbe non essere neanche mai illustrato pubblicamente) ma snobba soprattutto il manager che – secondo altri retroscena sui quotidiani – nei prossimi mesi potrebbe prendere il posto proprio di Giuseppe Conte qualora l’emergenza economica dovesse complicarsi. Da venerdì pomeriggio dovrebbero prender il via gli Stati Generali ma con queste premesse il lavoro sembra sempre più delicato: dopo i bilaterali, il Governo Conte si trasferirà a Villa Doria Pamphili, dove presidente del Consiglio incontrerà le forze di opposizione e tra sabato e lunedì incontrerà organismi internazionali e parti sociali.



Le insofferenze del Pd (evidenziate oggi dal vicesegretario Orlando) e gli animi caldi nel M5s (sui nodi Di Battista e Mes) non rendono sereno il clima a Palazzo Chigi tanto che il ritardo negli Stati Generali deriverebbe proprio da queste distanze politiche. «Il piano Colao è deludente», avrebbero continuato i Ministri sondati dall’HuffPost ma è lo stesso Conte che non sarebbe entusiasta delle 120 proposte tutte “ottime” sulle carta ma di difficile attuazione e con poche risorse. Non ci resta che attendere le prossime mosse del Governo ma la sensazione è che il perfetto sunto fatto dalla Cerami sia assai vicino alla verità delle cose: «Doveva essere una sintesi programmatica fondamentale e in realtà appare, anche agli occhi del premier, come un elenco di buoni propositi, tutte le riforme mai fatte nel Paese, ma senza un’indicazione chiara, decisa, su dove e come investire. Per questo Conte pare abbia scelto la linea dell’ascolto piuttosto che quella della presentazione di un vero piano di governo».