Il Premier Giuseppe Conte alle 10.45 interverrà a Genova per la cerimonia in ricordo delle vittime del crollo del Ponte Morandi a due anni dalla tragedia terribile sopra il Valpolcevera. Pochi giorno dopo la presentazione e inaugurazione del nuovo Ponte Genova San Giorgio, il Presidente del Consiglio torna a Genova questa volta per commemorare le 43 vittime e per rilanciare impegno del Governo affinché venga fatta giustizia definitiva circa quella tragedia del 14 agosto 2018: «Al fianco dei familiari fino a quando sapremo la verità», spiega Conte nell’intervista a La Stampa e Il Secolo XIX, «Le parole del Presidente Mattarella sono un continuo stimolo, per noi, utile a garantire che una tragedia del genere non si ripeta più. La partecipazione dello Stato in Autostrade va in questa direzione, perché contribuirà ad assicurare più controlli e sicurezza sulla nostra rece. Non solo. Permetterà anche più efficienza e tariffe più eque» rilancia il Capo del Governo in merito all’intricata vicenda Aspi. Dopo l’annuncio il 14 luglio scorso dell’ingresso di Cdp in Autostrade per l’Italia, con la contemporanea uscita di scena graduale dei Benetton di Atlantia, la trafila è tutt’altro che a buon punto: «confronto faticoso, molto duro, all’esito del quale possiamo dire di avere prefigurato una soluzione equilibrata, che garantisce il preminente interesse pubblico nella gestione di un’infrastruttura che rappresenta una dei maggiori asset strategici per il Paese»
CONTE “SÌ AL MODELLO GENOVA, MA…”
Secondo Conte nei prossimi giorni dovrebbe trovarsi l’intesa finale tra Benetton, Atlantia, Aspi e CdP ma sono esclusi accordi con la cancellazione di azioni di responsabilità per carenze nella manutenzione del passato: «I lavori straordinari e i disagi (in Liguria per tutta questa estate, ndr) dimostrano due cose: che per tanti, troppi anni non è stato fatto abbastanza e che il Governo sta lavorando alacremente. Con il riequilibrio del rapporto tra lo Stato e i concessionari autostradali incrementeremo la manutenzione e la sicurezza». Ancora il Capo del Governo giallorosso garantisce a La Stampa che anche in sede Mit verranno fatte le dovute analisi sulle eventuali responsabilità del passato, «Al Ministero delle Infrastrutture è stato costituito un gruppo di lavoro insieme al Comitato “Salviamo Genova e la Liguria” per individuare le modalità di misurazione del danno e la quantificazione degli indennizzi. I primi dati verranno presentati il 2 settembre». Capitolo finale legato al futuro di Genova e del suo porto strategico, a cominciare all’infinita trafila sulla Gronda con l’ok del Governo alla fondamentale infrastruttura che ancora non è arrivata: «Nel decreto-legge in materia di semplificazioni abbiamo inserito 130 opere strategiche tra cui la Gronda. Il progetto è già definito. Il via libera arriverà non appena sarà pronto il nuovo piano della concessione autostradale con il relativo piano economico finanziario». Un nuovo “Modello Genova” per l’Italia è possibile secondo il Premier Giuseppe Conte, ma questo non significa eliminare trasparenza e legalità «saranno rese più spedite ed efficaci, ma contestualmente rafforzate, le misure dirette a scongiurare le infiltrazioni malavitose. Non ci sarà spazio per gli appetiti criminali».