Secondo Giulio Centemero, deputato della Lega e tesoriere del Carroccio, le ultime mosse del Governo in tema golden power non andrebbero affatto verso la tutela degli asset strategici della nostra economia ma rischiano, alla lunga, di portare ad una «svendita dell’Italia» post-Covid. «Sembra che la norma a tutela di asset strategici come Borsa Italiana e Mediobanca, inizialmente presente nella bozza del decreto agosto, sparisca su forti pressioni di Italia Viva e Pd», attacca Centemero in una nota in cui denuncia la mancata protezione di quei due asset strategici dopo le ultime controversie sul fronte Mediobanca, con la tentata scalata di Leonardo Del Vecchio (n.1 Luxottica) vista non benissimo nel Governo, almeno secondo i retroscena del Messaggero e di Dagospia. Secondo l’ultima “soffiata” di Dagonews, il piano del governo Conte di estendere il Golden Power «anche alle operazioni con soggetti dell’Unione europea potrebbe arenarsi rapidamente. L’idea, nata anche per interferire nella scalata di Leonardo Del Vecchio a Mediobanca (per il terrore di ripercussioni su Generali), ha trovato l’opposizione del ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola». Il motivo riguarderebbe la volontà in casa Pd di non impostare un meccanismo che “blocchi” o comunque scoraggi gli investimenti dei gruppi europei in Italia dopo il via libera al Recovery Fund e con il Mes come potenziale altro strumento di sostegno.



TRA MEDIOBANCA E GOLDEN POWER

Per il leghista però non volere che Consob abbia gli stessi poteri della FCA – di fatto la “Consob inglese” – significa «non voler proteggere le nostre infrastrutture finanziarie come fanno ad esempio altri paesi a noi vicini territorialmente, è anacronistico oltre che deleterio». Per Centemero togliere quella norma “salva” asset strategici significa lasciare i processi che influenzeranno l’economia italiana dei prossimi decenni ad una totale «anarchia. La norma che riguardava Borsa andava a coprire un vuoto normativo fondamentale per l’operatività di Consob. Una cosa è acconsentire al “subentro” di altro attore al posto del London Stock Exchange nel caso in cui fosse imposto agli inglesi di vendere, dando alle autorità di vigilanza strumenti migliori di controllo e moral suasion di quelli attuali. Un’altra cosa è cedere non solo Borsa ma anche i presidi necessari di vigilanza». Come chiosa finale, Centemero solleva ulteriormente il tema delle conseguenze e soprattutto delle cause che avrebbero portato ad una decisione del genere in fase di produzione del Decreto Agosto: «Sarebbe interessante capire le motivazioni alla base di tale scelta e se ciò sia stato dettato da rapporti nella maggioranza con le istituzioni estere interessate e che hanno spinto ad una retromarcia del genere». Il Governo, specie sul fronte M5s e con lo stesso Premier Conte, vorrebbero estendere la golden power anche alle operazioni con soggetti dell’Unione Europea anche qualora dovessero acquisire una «influenza notevole» e non solo di controllo, esattamente come il caso Del Vecchio-Mediobanca. Pd e renziani sarebbero però contrari e si rischia l’ennesimo scontro “sotterraneo” all’interno del Governo in vista del decisivo Recovery Plan da presentare entro inizio ottobre.

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