Il taglio dell’Iva da adottare come rimedio alla crisi economica dei prossimi mesi è stato inizialmente proposto dalla viceministra dell’Economia Laura Castelli, a margine degli Stati generali del Governo a Villa Doria Pamphilj, salvo poi essere ripreso come concetto dallo stesso Premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa conclusiva di ieri. Oggi però, dopo che il suo «stiamo valutando» ha fatto scattare diverse polemiche su entrambi i fronti è ancora il Presidente del Consiglio a tornare sull’argomento nella video-intervista al Fatto Quotidiano: «Non c’è una ricetta pronta per la ripresa siamo in una situazione di incertezza».
Nel merito del taglio Iva che la Germania ha già effettuato, Conte replica «Qualsiasi soluzione non può essere univoca. Ora si parla di Iva perché nel corso degli incontri avuti con associazioni di categoria e imprenditori è una delle richieste avanzate. Abbiamo detto che avremmo valutato questa possibilità, è chiaro che un calo dell’Iva costa moltissimo. Si è valutata l’ipotesi dia una riduzione per un breve periodo di tempo». Nel frattempo Conte ipotizza il come potrebbe essere strutturato il taglio dell’Iva: «Sul piano cashless sono testardo. Il piano cashless lo dobbiamo realizzare quanto prima. E vediamo se collegarlo anche a un lieve intervento sull’Iva ancorchè momentaneo. Sarebbe una modalità incentivante, dolce e gentile per attivare il piano di pagamento digitale»
LA PROPOSTA DEL GOVERNATORE VISCO
Nel frattempo, intervenendo all’evento “Quali politiche economiche per l’Italia” organizzato dall’Accademia dei Lincei e della Società italiana degli economici, Ignazio Visco ha ribadito la ricetta “presentata” da Bankitalia agli ultimi Stati generali del Governo Conte. Il Governatore piuttosto che il taglio “solo dell’Iva”, propone un piano ben più ampio con una riforma del fisco del tutto rivoluzionata e «con una visione complessiva e non imposta per imposta». Il n.1 della Banca d’Italia poi aggiunge «il tema dell’Iva è una vecchia storia ma attuale, il tema della grande dimensione dell’evasione, dell’illegalità e della criminalità organizzata. Questo si trasforma in un carico fiscale molto pesante per chi le tasse le paga».
Sempre secondo Visco lo stato di incertezza attuale post-Covid «non consente di fare previsioni non dico accurate ma ragionevoli, procediamo per scenari possibili», ma questo non significa allora far regnare il totale “impasse” sulla materia: lanciano un monito al Governo Conte, il n.1 di Bankitalia afferma «ci vuole un piano ben costruito per affrontare la crisi e la crescita avendo non solo il breve termine in mente».
Dando qualche info in termini di cifre, Banca d’Italia non prevede nulla di buono per il Pil italiano nel 2020, con cadute attorno al 10%: «può essere leggermente superiore o inferiore, dipende dall’evoluzione della pandemia nella seconda parte dell’anno», spiega ancora Visco ai Lincei ribadendo come ora serva ancora di più una «buona burocrazia», tutto il contrario dell’azzeramento e semplificazione di cui parla il Premier Conte pre-annunciando il prossimo Decreto. «Si fa presto a dire semplificare ma occorre una pubblica amministrazione che sia in grado di rispondere alle esigenze e una giustizia più veloce», conclude Visco.
Sul tema dell’iva “ridotta” trova invece pieno appoggio al Governo il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: «Bene l’ipotesi del Governo di sostenere consumi e domanda interna attraverso misure di riduzione dell’Iva, sarebbe un segnale importante di fiducia che abbiamo sempre auspicato. Che non sia, però, una misura eccessivamente provvisoria. Consumatori e imprese hanno bisogno di certezze per programmare e realizzare scelte di acquisto e di investimento indispensabili per rilanciare l’economia»