Da avvocato del popolo italiano a professore di diritto privato. Il premier dimissionario Giuseppe Conte potrebbe tornare a insegnare all’Università di Firenze. Il retroscena è stato svelato da La Nazione, secondo cui persone vicine al presidente del Consiglio si sarebbero già informate in merito ad un suo possibile rientro. Il rettore dell’Ateneo fiorentino, Luigi Dei, ha dichiarato di non aver ricevuto alcun segnale da Roma, ma si è detto pronto ad ogni variabile. «L’Università di Firenze è la sua casa, la cattedra di Diritto privato avrà ancora più lustro… non posso dire lo aspetto perché gli auguro di proseguire la sua esperienza alla guida del governo… ma quando deciderà di tornare sarà accolto da noi a braccia aperte», si è limitato a dire al quotidiano toscano.
Eppure ci sono diverse voci accreditate secondo cui persone vicine a Conte si sarebbero informati già sugli aspetti amministrativi legati al suo eventuale ritorno in cattedra, visto che il professore di diritto al polo Scienze sociali a Novoli è in aspettativa.
CONTE TORNA ALL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE? PARLA IL RETTORE
Le voci sulle “questioni pratiche” su cui avrebbero chiesto informazioni persone vicine al premier Giuseppe Conte non trovano riscontro nelle parole del rettore dell’Università di Firenze, che però lascia uno spiraglio aperto. «Alla mia segreteria non risulta niente per ora, non so se direttamente alla segreteria del corso…», ha dichiarato Luigi Dei a La Nazione. Giuseppe Conte è in aspettativa obbligatoria per legge dal giugno 2018, quindi non ha dovuto neppure richiedere di avviare il procedimento. La sua scheda digitale Unifi è sempre attiva, così pure la sua casella di posta elettronica, mentre il curriculum è in vetrina come per gli altri docenti dell’Ateneo di Firenze. «Siamo orgogliosi di annoverare nel nostro corpo docente un validissimo professore ed eccellente persona come Conte, il posto è suo quando decide di tornare, deve solo comunicarcelo. Ha fatto un servizio al Paese e di questo gliene siamo grati», ha aggiunto il rettore. L’ultima lezione di Conte risale a fine maggio 2018. A poche ore dall’incarico definitivo, rispose uscendo dall’aula universitaria in merito alla domanda Europa sì o Europa no: «Europa sempre più forte». Lui ora lo è meno.