Sostegno alla riforma della giustizia, ma con i “distinguo” sulle impunità, no candidatura alle Suppletive e sostegno al Governo: questi i tre punti principali di quanto Giuseppe Conte ha spiegato ai cronisti fuori da Palazzo Chigi dopo il suo primo incontro ufficiale con il Premier Mario Draghi dopo l’investitura di nuovo leader 5Stelle (le votazioni nelle prossime settimane, ndr).



«Sulla riforma della Giustizia ho assicurato un contributo attento e costruttivo. Il M5S si era già distinto e aveva lavorato per l’accelerazione dei processi. Ma a Draghi ho ribadito che saremo molto vigili nello scongiurare che non si creino soglie di impunità», è il messaggio lanciato dall’ex Premier dopo le forti polemiche sollevate invece due settimane fa a commento del CdM in cui si varò la “riforma Cartabia” (in realtà, il pacchetto di emendamenti alla precedente riforma Bonafede). Pace fatta anche con Draghi dunque? Per il momento sì, anche perché il leader designato M5s sottolinea il voler mettere da parte «le bandierine ideologiche», dovendo invece parlare con gli italiani del loro futuro «con chiarezza».



CONTE NON SI CANDIDA ALLE SUPPLETIVE

Intervenendo alla tavola rotonda della Corte d’Appello e dell’Università di Firenze, il Ministro della Giustizia Marta Cartabia ha ricordato l’accordo di massima raggiunto con tutti i partiti, M5s compreso: «Quella che attualmente è all’esame del Parlamento è una riforma approvata dall’intero governo dopo mesi di dialoghi, di confronti a 360 gradi e di lunghe e pazienti trattative e mediazioni a cui hanno partecipato e dato il loro contributo tutti i protagonisti politici della maggioranza, nessuno escluso. E tutti lo hanno approvato nel Consiglio dei ministri, fatti salvi i necessari aggiustamenti tecnici».



L’incontro tra Conte e Draghi a Palazzo Chigi ha visto uno scambio considerato «proficuo» dall’avvocato pugliese sui temi dell’economia, degli esteri fino alla lotta alla pandemia (alla vigilia della Cabina di regia decisiva sul Green Pass e il prossimo Decreto Covid): «Ho ribadito e anticipato il pieno sostegno del M5S al piano vaccinale e alla politica sanitaria». Anche se la vera notizia Conte la dà sul suo futuro politico: a differenza di Enrico Letta che ha accettato di candidarsi nel seggio vacante di Siena, per le prossime Suppletive a Roma non ci sarà il nome di Conte ai seggi: «No, per me la politica è dappertutto, in piazza, nei territori. In questo momento il mio impegno prioritario è lavorare per il rilancio del M5S».