Doveva essere l’ultima conferenza stampa del Premier uscente Giuseppe Conte a Palazzo Chigi: si è tramutata in un guazzabuglio nella piazzetta fuori dal Palazzo del Governo, con l’improvvisato punto stampa di 2 minuti senza alcuna domanda, con il caos tra giornalisti, cameraman e fotografi fatti ammassare per mezz’ora e relegati davanti ad un tavolino dove sono stati ammucchiati i microfoni per le dichiarazioni dell’avvocato del popolo. Uno “spettacolo” contestato da molti giornalisti e commentatori in queste ore, specie perché il Presidente del Consiglio dimissionario era atteso da giorni ad un incontro con la stampa mancando un confronto diretto ormai dal 30 dicembre scorso (la conferenza di fine anno, ndr).
Ha tra l’altro rilasciato, seppur in 2 minuti, una dichiarazione pregna dal punto di vista politico in quanto ha aperto a Draghi ma bocciando il Governo tecnico, ha ringraziato i partiti della scorsa maggioranza definendo indirettamente “sabotatori” Renzi e Italia Viva e infine si è preposto come possibile leader prossimo del M5s e “federatore” dell’alleanza Movimento-Pd-LeU. Insomma, un momento importante che però ha visto a Palazzo Chigi un’ora almeno di caos tra spintoni, insulti e incomprensioni tra i cronisti presenti e lo staff della comunicazione di Conte guidato da Rocco Casalino.
LE POLEMICHE DELLA STAMPA CONTRO LO STAFF DI CONTE
Ecco il resoconto dei fatti: scatta tutto attorno alle 12 quando emerge la possibilità che il Premier dimissionario possa rilasciare alcune dichiarazioni a 4 giornalisti in una delle sale di Palazzo Chigi. Attorno alle 13 invece – probabilmente davanti alle proteste della stampa per la mancanza di spazio e posti – la rettifica e l’indicazione di un breve punto stampa all’esterno del palazzo romano: l’arrivo atteso alle 13.30 con il consueto avviso di diretta video streaming sui canali social del Presidente. Non solo, emerge la “nota” dello staff che non vi saranno possibili effettuare domande dei giornalisti a Conte ma solo assistere ad una breve dichiarazione.
Lì si scatenano gli assembramenti dato che non risultava chiaro dove e come sarebbe intervenuto Conte: in un video documentato dal Corriere della Sera, si vede Rocco Casalino che ai giornalisti poco prima delle dichiarazioni chiede prima di evitare gli assembramenti e in secondo luogo «Nell’inquadratura non mettete Palazzo Chigi perché non è solo un intervento istituzionale». La ressa però continua e quando arriva Conte la “tregua” dura solo i 2 minuti del suo intervento, poi prosegue nel tentativo di fare una domanda al fu Premier: niente di niente, il rientro a Palazzo Chigi è immediato. Dura la presa di posizione dell’associazione stampa parlamentare sui social ufficiali dell’ASP: «Come chiediamo da quando è iniziata l’emergenza sanitaria, vanno garantiti i più ampi spazi di agibilità per i giornalisti (partecipazione, domande) e assieme assicurate le condizioni di sicurezza per tutti. Vale per tutte le istituzioni, finché i contagi non scenderanno. #Conte».
Come chiediamo da quando è iniziata l’emergenza sanitaria, vanno garantiti i più ampi spazi di agibilità per i giornalisti (partecipazione, domande) e assieme assicurate le condizioni di sicurezza per tutti. Vale per tutte le istituzioni, finché i contagi non scenderanno. #Conte
— Associazione stampa parlamentare (@ASParlamentare) February 4, 2021