In attesa di scoprire quale sarà il futuro della Serie A, ecco che in questo momento pausa è occasione di scoprire meglio i protagonisti del nostro campionato, come Antonio Conte, allenatore dell’Inter ed ex della Juventus. Il tecnico leccese si è quindi confessato a cuore aperto solo in questo giorni, ai microfoni di Sky Sport UK, ai quali non ha nascosto il modo estremamente passionale con cui vive il proprio lavoro. “Vivo il mio lavoro in modo intenso. A volte mostro la mia passione e voglio condividere la mia felicità con i tifosi” le prime parole di Conte, che parla dunque del suo modo di vivere il calcio, così ricco di emozioni e esternazioni anche eclatanti, di cui si è reso protagonista. Specialmente quando sedeva sulla panchina del Chelsea e proprio parlando della sua esperienza in Premier League con i Blues, Conte ai microfoni della tv inglese ammette: “Ho avuto un rapporto fantastico con quelli (i fan, ndr) del Chelsea”.



CONTE: JOHN TERRY UN GRANDE UOMO, MI AIUTATO TANTISSIMO

E dalla sua esperienza come allenatore del Chelsea, ecco che arriva per Antonio Conte l’opportunità di raccontare retroscena interessanti e pure di offrire qualche riflessione ai suoi ex fan. Non tralasciando certo alcuni episodi interessanti, come il famoso 4-0 inferto dal suo Chelsea al Manchester United nell’ottobre del 2016: “Quella partita è stata importante per noi, vincere 4-0 contro una squadra fortissima, ti dà la spinta. Abbiamo capito che potevamo lottare per vincere la Premier League. Quella partita ci ha dato fiducia in noi stessi e abbiamo creato un rapporto fantastico con i nostri tifosi”. Ma sempre parlando dei blues ecco che Antonio Conte non può pure non parlare di John Terry, ex giocatore dei blues fino al 2017 e ora secondo allenatore dell’Aston Villa. Per l’ex assistente il tecnico leccese riserva ovviamente parole al miele: “E’ stato un privilegio per me essere l’allenatore di una leggenda del Chelsea come John Terry. Stiamo parlando di un grande uomo e di un top player. Mi ha aiutato tantissimo nella mia prima stagione, fuori e dentro il campo. E’ stato importantissimo in allenamento per tenere alti gli standard di concentrazione. Non potrò mai ringraziarlo abbastanza”.

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