«Sono pienamente soddisfatto dell’accordo raggiunto con Beppe Grillo, con il quale in questi giorni ho avuto modo di confrontarmi direttamente più volte», scrive in una nota l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo l’accordo trovato con Beppe Grillo per il futuro del M5s, tanto sullo statuto quanto (pare) anche sul voto per il Presidente. «Ringrazio anche i 7 componenti del comitato che hanno portato avanti questa mediazione: il loro generoso contributo è stato importante anche perché ha comportato una verifica e quindi un apprezzamento della solidità del progetto politico e dell’architettura organizzativa predisposti nei mesi scorsi attraverso un lavoro intenso e appassionato», ribadisce Conte annunciando quello che per lui è un ottimo accordo per il rilancio del M5s (e per la sua stessa leadership che a questo punto torna nuovamente in auge).



I punti dell’accordo citati da Conte sono: «piena agibilità politica del Presidente del Movimento, netta distinzione tra ruoli di garanzia e ruoli di azione politica, grande entusiasmo e chiaro sostegno al progetto politico». Per Conte è giunto dunque il momento di «lasciarci alle spalle le ombre di questi giorni difficili. I momenti duri sono utili se ci aiutano a individuare la giusta strada da percorrere, le insidie da scansare». Soddisfatti tutti i big dei 5Stelle, a cominciare dal primo “mediatore” messo in campo nei giorni scorsi per evitare lo strappo tra i due leader, Luigi Di Maio: «Abbiamo sempre creduto nel dialogo e nella mediazione invece che nello scontro e nella polemica. Giuseppe Conte e Beppe Grillo hanno appena concordato di dare il via al nuovo corso del Movimento 5Stelle. Grazie ai sei amici con cui abbiamo lavorato per raggiungere questo obiettivo».



ACCORDO (A SORPRESA) TRA CONTE E GRILLO

A a sorpresa, l’ennesima di questi ultimi mesi a 5Stelle, l’accordo tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo è stato trovato: l’annuncio è stato fatto poco fa all’assemblea dei gruppi parlamentari di Camera e Senato dal capo politico pro-tempore Vito Crimi. «Beppe Grillo e Giuseppe Conte hanno trovato l’accordo sulla nuova struttura del Movimento 5 Stelle, si voterà a breve per il nuovo statuto e il nuovo presidente del M5S», spiega ancora il primo portavoce dei 5Stelle nel 2013. I due leader hanno definito in questi ultimi giorni «la nuova struttura di regole del MoVimento 5 Stelle. Il MoVimento si dota così di nuovi ed efficaci strumenti proiettando al 2050 i suoi valori identitari e la sua vocazione innovativa. Determinante è stato il contributo scaturito dal lavoro svolto dal comitato dei sette che Grillo e Conte ringraziano».



Abbandonate le asce da guerra? Non è detto, anche perché la distanza resta forte e rimane su diversi temi a cominciare dalla piena e totale aderenza al Governo Draghi: «Da Grillo e Conte no interferenze, solo una richiesta di informazioni sulla riforma della giustizia», avrebbe spiegato il Ministro dell’Agricoltura Stefano Patunaelli all’assemblea dei parlamentari a specifica richiesta su cosa fosse successo nelle ore convulse prima del lungo Consiglio dei Ministri. Intanto nel comunicato letto da Crimi si annuncia come «Una chiara e legittimata leadership del MoVimento 5 Stelle costituisce elemento essenziale di stabilità e di tenuta democratica del Paese. Grillo e Conte si sentiranno ancora nei prossimi giorni per definire insieme gli ultimi dettagli e dare avvio alle procedure di indizione delle votazioni».

OGGI ASSEMBLEA PARLAMENTARI M5S

La dura frecciata lanciata da Giuseppe Conte al Governo Draghi sulla riforma della giustizia incardinata dalla Ministra Cartabia in realtà conteneva un ulteriore “bersaglio”: lo scontro è sempre quello, tra l’ex Premier e il Garante M5s Beppe Grillo che da oltre un mese si “battagliano” per il futuro del Movimento e della sua leadership. I venti di scissione si sono però fatto ancora più prossimi negli ultimi giorni dopo lo scontro accesissimo pre-Cdm tra i gruppi parlamentari (divisi al loro interno tra “contiani” e “grillini”) e i 4 Ministri pentastellati nel Governo, ovvero Dadone, Di Maio, D’Incà e Patuanelli.

Oggi pomeriggio nel mezzo delle due finali sportive a Wimbledon e Wembley, è stata convocata l’assemblea congiunta dei gruppi M5s di Camera e Senato, con a tema il confronto-scontro con i 4 Ministri accusati da alcuni parlamentari di aver “dato vinta” la battaglia sulla prescrizione nella riforma della giustizia, abbandonando di fatto le norme volute dall’ex Guardasigilli Bonafede. È stato proprio Conte ad intestarsi tale “battaglia” nei giorni scorsi quando ha detto pubblicamente, «prescrizione? Anomalia, io non canterei vittoria…», lasciando intendere che potrebbe esserci uno scontro netto in Aula il prossimo 23 luglio con l’arrivo della riforma Cartabia.

IRA CONTE SUL CAOS PRESCRIZIONE

I gruppi parlamentari hanno così convocato i 4 Ministri “imputati” e lo scontro si preannuncia come molto teso e dagli esiti anche imprevedibili: il dualismo Conte-Grillo sta consumando da tempo ormai le file parlamentari, oltre al problema ancora non risolto di chi debba alla fine prendere la “linea” finale, la sintesi a nome di tutto il partito. La crisi sulla prescrizione ha fatto riemergere la componente di pentastellati che chiede i “pieni poteri” per Giuseppe Conte a capo del M5s, la messa in seconda fila di Beppe Grillo e per alcuni anche l’uscita dal Governo Draghi. Non è piaciuta affatto ieri la “battuta” fatta dal Garante 5Stelle dopo le minacce dell’Isis contro il Ministro degli Esteri italiano: «Luigi Di Maio non ti preoccupare. Sono meno pericolosi dei grillini più agguerriti!». Alcuni parlamentari hanno lamentato oltre alla mancanza di “stile” una frecciata ritenuta troppo dura contro chi sta legittimamente appoggiando la candidatura di Conte a guida dei 5Stelle. In tutto questo, l’Huffington Post riporta oggi di un possibile colloquio furente avvenuto tra alcuni “contiani” e l’ex Premier il giorno dopo l’accordo in Cdm sulla prescrizione: «È la riprova che Grillo vuole comandare vuole dare la linea. Allora a cosa gli serve un capo politico?». Lo staff di Conte smentisce ma i retroscena corrono e riportano (dal Fatto Quotidiano, ormai definitivamente pro-Conte nella lite interna ai 5Stelle) di una possibile telefonata tra Grillo e Draghi (smentita però da Palazzo Chigi) per sbloccare l’impasse sulla prescrizione, il che avrebbe fatto scattare la furia di Conte. Oggi pomeriggio Di Maio, Patuanelli, Dadone e D’Incà dovranno spiegare la loro posizione finale sulla prescrizione, ma non è detto che uno scontro ulteriore non possa avvenire direttamente tra Conte e Grillo già nella prossima settimana.