Matteo Salvini ha chiamato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per protestare dopo quanto accaduto nella serata di ieri, le famose accuse pubbliche di Conte al leader leghista e alla Meloni in diretta tv. Stando a quanto riferisce Il Fatto Quotidiano, citando il Carroccio, il leader avrebbe espresso “rammarico e indignazione” al capo dello stato. Non è il primo confronto fra i due da quando è scoppiata l’emergenza, visto che poche settimane fa sempre Salvini aveva invocato una maggiore collaborazione con la maggioranza, fatto poi ribadito da Mattarella. “Come si fa ad avere un dialogo con chi si comporta così?”, avrebbe riferito Salvini al presidente della Repubblica, “Roba da regime sudamericano. Dal governo ci aspettiamo risposte, non polemiche o insulti”. Intanto è intervenuta anche la commissione di vigilanza della Rai, dopo la lettera scritta dai capigruppo del Centrodestra. Il presidente Barachini ha chiesto “che sia garantito quanto prima un proporzionato diritto di replica ai leader dell’opposizione citati nelle dichiarazioni del premier”. Ha poi annunciato che “dopo la richiesta di convocazione urgente da parte dei capigruppo dell’opposizione, che chiedono il ripristino dell’equilibrio informativo”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CONTE VS SALVINI E MELONI: LETTERA A COMMISSIONE DI VIGILANZA

Il Centrodestra insorge dopo le parole in diretta televisiva nazionale di ieri sera del presidente del consiglio, Giuseppe Conte. A Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, non è piaciuto il discorso del Premier, che ha tirato in ballo Matteo Salvini e Giorgia Meloni, accusandoli di dire falsità sul Mes. E così che oggi, i capigruppo in Vigilanza dei partiti di Centrodestra, Daniela Santanchè (FdI), Giorgio Mulè (FI), e Paolo Tiramani (Lega), hanno scritto una lettera al presidente della Commissione di Vigilanza: «Convocare la Commissione di Vigilanza oggi stesso – si legge – per discutere delle gravi dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte». Il Centrodestra punta il dito nei confronti «dell’attacco frontale senza precedenti nella storia repubblicana del presidente del Consiglio nei confronti dei leader delle opposizioni Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che ha trasformato la conferenza stampa in vero e proprio comizio politico». A rendere il tutto più grave, il fatto che il discorso sia stato proferito «sulla principale rete del servizio pubblico, in orario di massimo ascolto, dove peraltro l’Italia intera si aspettava di ricevere comunicazioni sui provvedimenti inerenti al COVID-19».



CONTE VS SALVINI E MELONI: LE REAZIONI DI RENZI E RICCHETTI

Ed in effetti sono state numerose le reazioni sdegnate nelle scorse ore alle parole del Premier, a cominciare da quella del leader della Lega, Matteo Salvini: “Usare la tivù di Stato per dire falsità e fare un comizio contro Salvini e contro le opposizioni è roba da regime, roba da Unione Sovietica – scrive su Facebook il segretario della Lega – perché non hanno bloccato il Mes? – si domanda quindi l’ex ministro dell’interno – perché il Pd vuole la tassa patrimoniale? Perché i 5Stelle vogliono ancora bloccare la Tav? Perché Leu vuole tassare la casa e i risparmi degli italiani? Dov’è la cassa integrazione promessa? Quando arrivano davvero i soldi? Che fine ha fatto il blocco dei mutui per chi è in difficoltà? Cosa fanno per aiutare chi non ce la fa a pagare affitti, rate e bollette? Perché non aiutano davvero partite Iva e autonomi? Quando arriveranno i soldi promessi alle imprese? Sempre #colpadisalvini??? Altro che ‘collaborazione’, che delusione signor Conte”. In coda anche Matteo Richetti del partito Azione di Calenda, che attraverso Twitter ha scritto: “Puoi avere tutte le ragioni del mondo, ma la tv pubblica (e privata) a reti unificate e all’ora di punta, la usi da Premier per comunicazioni istituzionali. La polemica politica la fai con altri strumenti e altri modi. Non chiedi responsabilità se sei il primo a non usarla”. Infine Matteo Renzi, che ha spiegato senza troppa polemica: “Su Mes ed Europa si faccia un dibattito in Parlamento, non in tv”.

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