Il Regno Unito sta valutando l’approvazione di una legge contro i contenuti dannosi per i bambini sui social network. Il nuovo emendamento, come riportato dal Daily Mail, introduce una condanna fino a due anni di carcere per gli amministratori che vengono meno al loro dovere di proteggere gli utenti più piccoli e/o che consentono a gruppi terroristici di sfruttare le loro piattaforme. A proporre la misura è stato il deputato conservatore Bill Cash, il quale ha affermato che le attuali proposte sono “troppo deboli” per punire delle società multinazionali i cui ricavi ammontano a decine di miliardi di sterline.
“Il Governo vuole lasciare tutto il controllo a Ofcom (l’autorità competente e regolatrice indipendente per le società di comunicazione, ndr) e rischiamo di avere soltanto un regolatore burocratico che cerca di sorvegliare alcune società molto grandi e dotate di ottime risorse. L’unica cosa che li farà sedere e prendere nota è la prospettiva di andare in prigione”, ha sottolineato il deputato. “La questione è di grande importanza pubblica in quanto ci sono persone coinvolte nell’industria online che stanno influenzando i nostri figli con conseguenze profondamente tragiche, come nel caso di Molly Russell (una quattordicenne morta suicida, ndr) e molti altri”.
Contenuti dannosi per bambini su social network: i rischi
Le insidie che possono nascondersi dietro a mondi come quelli di Facebook, Instagram e Twitter per i minori sono numerosi. I contenuti dannosi pubblicati per i bambini sui social network possono essere tanti: dalle foto pornografiche al materiale che promuove il suicidio e l’autolesionismo. A sostenere la causa, per questo motivo, c’è anche Tory Miriam Cates, che sta conducendo una campagna per frenare la pornografia online.
“Internet sta minando la capacità dei genitori di mantenere i propri figli al sicuro. Il numero di persone che influenzano i nostri bambini nelle loro camere da letto, spesso in modo malevolo, è fuori scala. È difficile comprendere l’impatto e l’influenza che Internet ha avuto sui bambini e un gran numero di questi fornitori non ha a cuore i propri interessi”, ha affermato.