Adriano Bordignon, presidente del forum delle associazioni famigliari, è stato intervistato stamane da Uno Mattina per parlare della contestazione di ieri alla ministra Roccella in occasione del primo giorno degli Stati Generali della Natalità: “All’inizio dell’intervento della ministra Rocella – ha spiegato – un gruppo di ragazzi ha cominciato ad alzare la voce a proclamare slogan ad alzare cartelli, di fronte ad una platea dove c’erano altri 500 o 600 ragazzi, è stata data loro l’opportunità di esprimersi, poi c’è stato un momento di confusione, la ministra Roccella ha mosso dei passi verso queste persone ma non c’è stato verso, hanno continuato a contestare. Anche durante l’intervento successivo di una giovane mamma gli slogan e le grida hanno continuato, anche durante il mio intervento, poi la cosa si è sciolta, è stata una esperienza triste dal punto di vista della partecipazione e democrazia, si è assistito a come non si sta assieme in una comunità, si è andato contro la vita delle persone e la carta costituzionale”.



In studio a Uno Mattina anche Mirella Serri, che sull’episodio di contestazione alla Roccella ha spiegato: “E’ stata molto interessante la presa di posizione del presidente della repubblica che ha telefonato dopo poche ore alla ministra, è stato molto importante. La ministra Roccella è una politica di lungo corso, si è confrontata con platee, piazze e movimenti di lotta. Lei ieri ha però un po’ gettato benzina sul fuoco dicendo che le donne non decidono sul proprio corpo, ha infiammato la platea. Dobbiamo cercare come hanno fatto anche le opposizioni che hanno espresso la loro solidarietà di stemperare e dialogare da posizioni anche diverse”.



CONTESTAZIONE A ROCCELLA, SERRI: “PAROLE DEL PRESIDENTE NON UN ALLARME”

Mirella Serri ha aggiunto, sempre sulla contestazione alla Roccella: “La telefonata del presidente non è un segnale d’allarme ma un segnale per dire che lui c’è e che serve confrontarsi, è un qualcosa che ci conforta e ci rassicura”. Bordignon ha ripreso la parola spiegando: “Stamane è atteso il Papa poi ci saranno tavoli con autori, protagonisti dell’economica, del lavoro e della comunicazione che racconteranno la loro esperienza, e il tema importante è attorno alla questione della libertà che ieri è stata toccata. Oggi ci sono molte donne che vorrebbero avere un figlio ma che non possono farlo per motivi economici e di conciliazione del lavoro, la questione della denatalità che è di carattere sociale ed economico non deve essere alimentata dalla mancanza di libertà delle persone”.

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