La Banca d’Italia ha pienamente ragione e, ritenendo corretta l’azione intrapresa, noi stessi, vogliamo ribadirlo – ancora una volta – riprendendo il tema già affrontato in un nostro recente approfondimento. La normativa in materia di nuova definizione di default entrerà in vigore tra meno di ventiquattrore e, da domani, il nuovo anno porterà con sé significative novità. L’istituto di via Nazionale, attraverso uno specifico intervento pubblicato sul proprio sito internet, ha considerato come «alcune informazioni disponibili su internet o riportate da organi di stampa forniscono un quadro poco chiaro sulla reale portata delle modifiche alla definizione di default dal punto di vista della clientela», pertanto «la Banca d’Italia ha adottato alcune iniziative con l’obiettivo di favorire la comprensione dei possibili effetti dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni».



Come prudenzialmente suggerito nel precedente articolo è opportuno che i potenziali interessati si debbano rivolgere al proprio interlocutore per i dovuti approfondimenti. Non si tratta di un nostro mero consiglio perché strettamente conseguente al cosiddetto dovere di cronaca, bensì un monito per tutti i potenziali destinatari; nella fattispecie, la stessa Banca d’Italia rivolgendosi alle banche, agli intermediari e alle capogruppo di gruppi finanziari ha chiesto di «adoperarsi per assicurare la piena consapevolezza da parte dei clienti sull’entrata in vigore delle nuove regole e sulle conseguenze che possono produrre sulle dinamiche dei rapporti contrattuali». Si legge inoltre come «gli interventi sollecitati riguardano il rafforzamento dei canali di informativa e di assistenza ai clienti, per sensibilizzarli sulle implicazioni della nuova disciplina, aiutarli a comprendere il cambiamento in atto e adottare comportamenti coerenti con la nuova disciplina. È stato anche chiesto di potenziare, specie in fase di avvio della nuova normativa, i contatti su base individuale con la clientela, per prevenire possibili inadempimenti non connessi con la difficoltà finanziaria dei debitori. Particolare attenzione va prestata ai clienti che potrebbero presentare un maggior rischio di classificazione in default in seguito all’entrata in vigore della nuova definizione».



Ovviamente, se a pochi giorni dall’entrata in vigore di una norma, la principale istituzione bancaria nazionale riporta all’attenzione il giungere di questa “novità”, di fatto, si può pensare che qualcosa non abbia funzionato. Volutamente i dettagli della neonata introduzione non vogliamo citarli: si tratta di una materia che obbligatoriamente deve essere oggetto di un attento approfondimento da parte di coloro che si sentono coinvolti e non può bastare un semplice riepilogo. Nessuna scorciatoia: è necessaria una diretta consultazione. 

Come doverosamente sottolineato dal Direttore Generale dell’Abi Giovanni Sabatini, in ambito informativo, l’Associazione ha svolto «una sistematica azione di concerto con le associazioni delle imprese e dei consumatori ai fini di una adeguata e tempestiva diffusione dell’informazione presso i clienti» il tutto mediante la realizzazione di Guide esplicative ovvero «Documenti pubblicati già a luglio del 2019 e disponibili sul sito web dell’Abi». 



Le fonti sono quindi chiare e immediatamente consultabili: nessun alibi neppure nell’interpretazione dei contenuti. Bisogna leggere, comprendere e soprattutto agire di conseguenza poiché il rischio di incappare nel “nuovo default” è concreto come lo stesso Direttore generale Sabatini dichiara: «Sin dal settembre del 2015, momento in cui sono state avviate da parte dell’Eba le attività dirette alla definizione delle nuove regole in materia di default, l’Abi ha evidenziato con forza nelle risposte alle consultazioni pubbliche l’eccessiva rigidità delle soglie indicate dall’Eba e le potenziali ricadute negative e i rischi connessi alle nuove regole». Facendo nostre le puntualizzazioni di Banca d’Italia e di Abi si può dedurre come l’intero scenario possa nascondere insidie. 

A tutti voi, famiglie, imprese, clienti, un augurio di nuovo anno: un 2021 che inizia parlando di default.