Conti correnti pignorabili
a chi ha un debito. E’ questo quanto potrebbe accadere in Italia a breve, se dovesse entrare in vigore un decreto all’esame del governo. Come riferisce l’edizione online de IlGiornale, se ne parlerà di preciso oggi in consiglio dei ministri, e la questione è alquanto tecnica e non semplice. In poche parole, per scovare i risparmi di una persona, si potrà chiedere al giudice di autorizzare ricerche presso l’anagrafe dei conti, e una volta che questo sarà rintracciato, potrà essere sequestrato. Si tratta di un adeguamento dell’ordinamento italiano al regolamento dell’Unione Europea, un procedimento di “sequestro conservativo su conti bancari – scrive IlGiornale.it – al fine di facilitare il recupero transfrontaliero dei crediti in materia civile e commerciale”. La normativa va in difesa del debitore, ed ha lo scopo di semplificare il recupero di crediti fra stati membri. Attenzione però, come riferisce Italia Oggi, la procedura si applica quanto il conto bancario è detenuto in stato diverso da quello in cui il creditore è domiciliato.
CONTI CORRENTI PIGNORABILI A DEBITORI: ECCO COME FUNZIONA
La possibilità di pignorare i conti correnti è un intervento definito “aggressivo” in quanto, chi lo subisce non viene informato prima di quanto gli accadrà. Inoltre, se la nuova norma trovasse applicazione, un creditore che non dispone di informazioni in merito al conto corrente del debitore, può richiedere al tribunale di ottenerle attraverso le autorità preposte nello stato membro. Qualora la procedura di pignoramento dei conti correnti avvenisse, la banca avrà l’obbligo di dichiarare attraverso un apposito modulo, se l’ordinanza ha portato al sequestro conservativo di determinate somme appartenenti al debitore. Dal procedimento sono esclusi crediti fiscali, ma anche doganali e amministrativi, nonché diritti patrimoniali derivanti da rapporti fra coniugi, successioni e testamenti, crediti verso procedure fallimentari, e alcune categorie di conti correnti protetti.