Nell’ambito di un’importante operazione di contrasto alla corruzione e al contrabbando di carburanti, i finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno condotto una serie di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, portando all’arresto di undici persone e al sequestro di beni per un valore complessivo di 4 milioni di euro.
L’inchiesta, denominata “Operazione Fiamma Combustibile”, ha permesso di smascherare un traffico illecito di combustibili per autotrazione per oltre 7 milioni di litri.
Le indagini, svolte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Nettuno, hanno rivelato un intricato sistema di frode architettato dai malviventi, che ha coinvolto quattro distributori di carburanti situati nelle città di Anzio, Albano Laziale, Aprilia e Lanuvio. Tali impianti, a partire dal 2021, sarebbero stati riforniti con carburanti di provenienza illecita, alterando così la concorrenza del mercato grazie a prezzi artificialmente più bassi.
Inizialmente, gli indagati avrebbero avuto la collaborazione di alcuni soggetti compiacenti, che periodicamente si sarebbero recati in Germania con delle autobotti, prelevando combustibile che veniva successivamente dichiarato in importazione come “olio lubrificante”, eludendo così l’Iva e l’accisa previste per i carburanti. Una volta giunto in Italia, il gasolio, in realtà destinato all’autotrazione, veniva travasato in un’altra autocisterna e poi distribuito ai distributori coinvolti nell’operazione.
Successivamente, con l’aumento vertiginoso dei prezzi a seguito del conflitto russo-ucraino e dell’abbassamento del carico fiscale sulle accise, gli imprenditori hanno cambiato tattica, ricevendo il carburante direttamente dalla base di Pratica di Mare, grazie a accordi corruttivi intrattenuti con cinque sottufficiali dell’Aeronautica Militare in servizio presso il Reparto Carburanti locale.
Un aspetto particolarmente grave dell’operazione è emerso riguardo a come i militari corrotti avessero alterato il meccanismo di pesatura delle cisterne, alleggerendo il peso delle stesse con un ingegnoso stratagemma. Questo ha consentito loro di smerciare clandestinamente il “Jet Propellant 8” (gasolio speciale utilizzato per i velivoli militari) ai distributori coinvolti nell’operazione, anziché rifornire gli aerei dell’Arma Aeronautica presenti presso l’aeroporto militare come previsto.
In cambio del loro operato infedele, i militari ricevevano direttamente dagli autotrasportatori un compenso in contanti di circa 1 euro per ogni litro di carburante trafugato. Nel corso delle indagini, è stato scoperto che un quarto distributore si era unito al giro, ricevendo il “Jet Propellant 8” da uno dei militari arrestati. Quest’ultimo avrebbe poi consegnato il carburante al gestore di Lanuvio, il quale lo sversava nelle cisterne dell’impianto durante le ore notturne.
Gli imprenditori coinvolti nei tre distributori originali avevano stretto accordi commerciali anche con un deposito di carburanti ad Ariccia, il quale tramite fatture false e altre pratiche contabili illecite, procurava loro ulteriore gasolio di contrabbando.
In totale, quindici persone sono state arrestate, tra cui gli imprenditori gestori dei quattro distributori, i cinque militari dell’Aeronautica Militare, il rappresentante legale del deposito di carburanti, gli autisti delle cisterne e i tecnici delle colonnine dei distributori, i quali alteravano i contatori per far passare il carburante di provenienza illecita.
Gli arrestati sono stati sottoposti a misure cautelari, posta agli arresti domiciliari tranne uno che invece è indagato a piede libero con l’obbligo di dimora e firma nel comune di Aprilia.
Contestualmente agli arresti, sono stati eseguiti sequestri di beni mobili e immobili, nonché disponibilità finanziarie, tra cui contanti, conti correnti, autovetture, terreni e, soprattutto, i quattro distributori di carburanti e una villa con piscina, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.
L’Aeronautica Militare esprime piena fiducia e assicura la massima collaborazione nei confronti della magistratura per far completa luce sulle eventuali responsabilità individuali di appartenenti alle Istituzioni in fatti che vanno a ledere l’immagine e il prestigio della prestigiosa Forza Armata, che con il costante impegno dei propri uomini in forza all’Aeronautica sono impegnati a servire il Paese, difendere la legalità e la sicurezza collettiva. L’Aeronautica Militare, infatti, nell’ambito delle indagini ha offerto il proprio costante contributo, fornendo supporto per individuare i soggetti responsabili di questo complesso e dannoso traffico illecito di carburanti.
La Procura della Repubblica di Velletri intanto continua a seguire attentamente gli sviluppi dell’operazione “Fiamma Combustibile”, che ha messo a nudo una rete criminale di proporzioni significative.
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