Sentenza choc nel Missouri, dove una donna ha ottenuto un risarcimento da 5,2 milioni di dollari dalla compagnia di assicurazione auto del suo ex fidanzato dopo aver contratto una malattia sessualmente trasmissibile dopo aver fatto sesso con lui in macchina. Dopo cinque anni di udienze, la Corte di Appello del Missouri ha condannato la GEICO General Insurance Company a risarcire la donna per aver contratto in auto l’HPV. Si tratta di una sentenza storica, che segna un precedente assolutamente inedito in questo ambito.
Come rivela il Daily Mail, la donna ha chiesto il risarcimento all’assicurazione, sostenendo di aver contratto l’HPV proprio nell’auto. La giovane nel 2017 aveva fatto sesso nella macchina del fidanzato, contraendo appunto il papillomavirus dall’ex. Il compagno, nonostante avesse ricevuto una diagnosi di tumore alla gola e di HPV, aveva continuato ad avere rapporti sessuali con la fidanzata, senza rivelarle di essere malato.
L’avvocato: “Sentenza legittima”
Nel maggio del 2021 un giudice aveva stabilito che siccome la coppia aveva fatto sesso all’interno dei veicolo, questo aveva “causato direttamente o contribuito a causare” l’infezione da HPV. L’ex fidanzato è ovviamente stato ritenuto responsabile per non aver rivelato il suo stato di salute alla donna e dunque condannato a pagare. Allo stesso modo però l’assicurazione dell’auto è stata costretta a risarcirle 5,2 milioni di dollari per danni e lesioni. L’assicurazione Geico ha presentato un’istanza per un nuova udienza, chiedendo l’annullamento della sentenza, ma il collegio di tre giudici l’ha respinta.
Per Miguel Custodio, avvocato che ha parlato al Daily Mail, la sentenza è ragionevole: “Se lo si considera come un infortunio subito mentre ci si trova nel veicolo di una persona, allora rientra totalmente in ciò che una compagnia di assicurazioni dovrebbe pagare. Di solito, le lesioni ai passeggeri sono il risultato di una collisione, o dello sbattere di una portiera sulle dita, cose del genere. Anche se la citazione in tribunale per aver contratto una malattia sessualmente trasmissibile dal conducente assicurato può essere la prima del suo genere, questo risarcimento mostra che non è un’esagerazione per qualcuno presentare una denuncia contro una compagnia di assicurazioni per eventuali azioni che si verificano in un veicolo a motore”. Custodio ha proseguito: “La maggior parte delle persone non penserebbe che contrarre questa malattia sia un infortunio subito in un veicolo, anche se lo è. L’intero settore assicurativo sta sicuramente esaminando questo caso, perché potrebbe avere ramificazioni in tutti i tipi di situazioni”.