Il Pd prepara la “contro-manovra”: uno dei punti salienti contenuto nelle cinque mosse presentate dalla segretaria dem e dal responsabile Economia, Antonio Misiani, è quello sulla casa. L’obiettivo è contrastare carovita e inflazione. “Vogliamo intervenire con misure concrete sul caro benzina, sul caro energia, sul rincaro dei materiali per entrare a scuola, sui libri di testo, sul trasporto pubblico locale” ha spiegato Elly Schlein presentando le misure.



Si tratterebbe, secondo Libero, di misure che già il governo Meloni si appresterebbe a rinnovare. Parliamo infatti del sostegno alle famiglie meno abbienti sul caro bollette, come l’eventuale bonus benzina con l’extragettito derivante dalle accise. C’è però anche una sorpresa nel “pacchetto Pd”, che andrebbe a scagliarsi contro il concetto di proprietà privata. A denunciarlo è stato il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa: “Il Pd ha diffuso un documento contenente “Cinque proposte contro il carovita””, spiega. Prosegue poi: “Con la numero 2 si propone di congelare l’indicizzazione degli affitti delle abitazioni fino a fine 2024. Le altre quattro proposte non prevedono espropri…”, scherza.



L’obiettivo della contro-manovra

La contro-manovra di Schlein al secondo punto parla proprio di bloccare l’adeguamento del canone di affitto fino a dicembre 2024 “qualora l’indice medio annuo Istat relativo ai prezzi al consumo per le famiglie subisca aumenti superiori al 2% su base annua”. Dunque, siccome l’inflazione ci sarà anche nei prossimi mesi, l’obiettivo è quello di scaricare i costi lievitati della crisi su una categoria in particolare, ossia i proprietari di case. Fin dal suo arrivo, Schlein ha parlato di una misura simile. Nella mozione congressuale, alla voce “Diritto alla casa”, teorizzava politiche “innovative di intermediazione pubblica per recuperare al mercato degli affitti medi e lunghi una parte del patrimonio privato sfitto”.



La leader dem, al Festival dell’Economia, aveva affermato: “Dobbiamo pensare a perché la tassazione sulle rendite fiscali e immobiliari è così bassa, rispetto a quella sul lavoro e sull’impresa”. Dunque la soluzione sarebbe una “Riforma del catasto in un senso più equo”, dunque più tasse. A detta di Schlein, “non possiamo negare che siamo in un Paese dove c’è una delle tassazioni sulle successioni più iniqua e più bassa”.