Mentre si annunciano i primi spiragli di un possibile accordo di pace fra Ucraina e Russia, i combattimenti si intensificano. È soprattutto la zona sud, quella affacciata sul mare, tra Kherson e Odessa, a essere interessata da scontri particolarmente violenti, senza ovviamente dimenticare la città martire di Mariupol e neppure Kiev, dove le forze russe stanno cercando di chiudere ogni via di comunicazione per entrare nella capitale.
“Nonostante fin dai primi giorni dell’invasione” ci ha detto Mauro Indelicato, esperto di geopolitica, “i russi abbiano dichiarato di aver distrutto le forze aeree ucraine, non è così, anzi. Negli ultimi giorni aerei ed elicotteri ucraini hanno bombardato le strutture militari russe a Kherson, effettuando un’autentica controffensiva”. I russi, ci ha detto ancora Indelicato, “al momento non provano a sbarcare a Odessa, uno dei loro principali obbiettivi di questa guerra, non solo perché la città è stata fortificata dagli ucraini, ma perché non riescono a conquistare Mariupol e a controllare Kherson. Se sbarcassero, si troverebbero circondati in una sacca con poche speranze di uscirne”.
Sarebbe quindi in atto una controffensiva aerea da parte ucraina, soprattutto a Kherson?
Sì, è stato confermato non solo dall’esercito ucraino, che ovviamente è parte in causa, quindi non è detto sia obiettivo nel rilasciare le informazioni, ma ci sono anche foto sui social che documentano come l’aeroporto a ovest di Kherson, occupato dai russi e usato come rampa di lancio verso Odessa, sia stato bombardato dalle forze ucraine. A Kherson, poi, ci sono anche circa trenta italiani bloccati nella città che hanno riferito che in questi ultimi giorni si sono intensificate le esplosioni e si sono chiesti il motivo, visto che la città è caduta quasi subito in mano russa e dunque si pensava che non ci fossero più combattimenti. Anzi, ci sono più raid in questi giorni proprio perché gli ucraini hanno bombardato posizioni strategiche russe a ovest della città. Insomma, è in atto una controffensiva.
Questo significa che l’esercito ucraino è ancora in grado di combattere? O sono aumentati gli aiuti militari dell’Occidente?
L’esercito ucraino è ancora nelle condizioni di usare l’aviazione e di togliere il monopolio dello spazio aereo ai russi.
I russi hanno sempre sostenuto il contrario.
La Russia non è riuscita ad avere il controllo totale del cielo, e questo comporta che l’esercito ucraino può ancora contrattaccare con i droni o con gli elicotteri. È chiaro che i bombardamenti russi hanno ridotto all’osso l’aviazione ucraina, questo è fuor di dubbio.
Il mancato controllo dello spazio aereo può essere il motivo per cui i russi non riescono a sfondare come pensavano?
In Iraq nel 1991 e nel 2003 gli Usa hanno impiegato diverse settimane nei bombardamenti proprio per avere il controllo totale dei cieli, cosa che ha permesso loro di attaccare poi via terra con un rapido epilogo a loro favore.
I russi invece non riescono. Perché?
In ogni operazione in cui uno Stato invade un altro avere il controllo dei cieli è fondamentale, la Russia non c’è ancora riuscita. Di conseguenza gli ucraini sono in grado di effettuare contrattacchi e quello avvenuto a Kherson ne è la dimostrazione.
La zona sud del Paese è quella più interessata dagli scontri. Non si capisce se e perché i russi non sbarchino a Odessa, loro obiettivo strategico decisivo. Secondo lei, cosa sta succedendo?
L’operazione anfibia sarebbe molto rischiosa per i russi, perché non sono riusciti ad avanzare oltre Kherson, perciò se sbarcassero non avrebbero il supporto delle truppe di terra lungo la costa. Si troverebbero in una città che è pienamente controllata dagli ucraini e rischierebbero di auto-rinchiudersi in una sacca. Per questo l’operazione anfibia non è stata ancora eseguita. Se i russi riescono ad avanzare verso ovest, allora tenterebbero lo sbarco, ma al momento lo sbarco in queste condizioni sarebbe molto rischioso.
Questo non significa che non lo possano tentare, giusto?
No, assolutamente, per quanto possiamo saperne lo sbarco potrà esserci, potrebbero giocarsi il tutto per tutto. Ma, come detto, i soldati russi rischierebbero di trovarsi circondati.
A Mariupol i russi hanno occupato un ospedale, tenendo in ostaggio 400 tra pazienti e personale sanitario. Perché tanto accanimento contro un ospedale? Che importanza ha?
L’occupazione del terreno attorno all’ospedale dimostra che i russi a Mariupol stanno avanzando per le strade della città. Si sta verificando quello che non si è verificato ancora a Kiev: la guerriglia urbana. Aiutati dai separatisti filo-russi, stanno avanzando e per far questo devono occupare obiettivi strategici. L’ospedale probabilmente è uno di questi.
La battaglia infuria anche a Kiev, soprattutto nei sobborghi e in particolare intorno alla città di Bucha, nel nord-ovest, e a Irpin. È in vista l’attacco definitivo alla capitale?
Sì, i combattimenti sono concentrati in tre specifiche località a nord-ovest del centro della capitale, tre località situate nell’asse di avanzata nord-occidentale russa e che confinano con il territorio metropolitano. Prendere queste tre località per i russi sarebbe fondamentale, permetterebbe di accedere direttamente al centro di Kiev.
Sono in grado di entrare?
È difficile, perché Irpin, uno di questi sobborghi, è circondata dal fiume omonimo in cui gli ucraini hanno situato fortificazioni, allagando anche i terreni. Ecco perché i russi cercano di spingere. Non è un caso che tutti i giornalisti finora caduti vittime di questo conflitto siano morti tutti e tre qui a Irpin. I russi, poi, oltre a cercare di avanzare via terra, bombardano le arterie che dalla tangenziale ovest si dirigono verso occidente, non solo per accerchiare Kiev, ma anche per bloccare i rifornimenti di armi che giungono dalla Polonia.
(Paolo Vites)
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